More
    TennisTalker MagazineRubricheBenessereAllergie alimentari: metá di chi pensa di averle si sbaglia!
    Pubblicato in:

    Allergie alimentari: metá di chi pensa di averle si sbaglia!

    Allergie alimentari, metà delle persone che pensa di averne una… si sbaglia!

    Leggiamo nel documento “Allergie alimentari e sicurezza del consumatore – documento di indirizzo e stato dell’arte”, elaborato con la collaborazione di un gruppo di esperti e pubblicato sul sito del Ministero della Salute, che l’allergia alimentare (AA), reazione immunologica avversa al cibo, è una malattia con elevato impatto sulla qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti e dei loro familiari, con costi sanitari rilevanti per l’individuo e per il Sistema Sanitario Nazionale.

    La costante vigilanza richiesta per evitare l’alimento in causa, in particolare l’alimento nascosto o non segnalato ed il vivere con incertezza, ansietà, sono problematiche che turbano particolarmente i bambini, gli adolescenti e relative famiglie.

    Di fronte a questo problema spesso le famiglie si trovano isolate ed impotenti. Sono milioni gli adulti che pensano di soffrire di allergie alimentari ma…alcune volte si sbagliano. E’ quello che rivela un nuovo studio, pubblicato su JAMA Network Open, che ha scoperto che quasi la metà degli adulti negli Stati Uniti che ritengono di avere allergie alimentari non hanno mostrato sintomi a sostegno delle loro affermazioni.

    Lo studio del pediatra – allergie alimentari

    Condotto dai ricercatori dell’Anna and Robert H. Lurie Children’s Hospital di Chicago e della Northwestern University, lo studio è stato condotto dal pediatra ricercatore di allergie alimentari Ruchi Gupta, che ha valutato le risposte da un sondaggio compiuto nei confronti di 40.000 adulti.

    I risultati dello studio indicano che in realtà solo la metà degli adulti con presunte allergie alimentari aveva avuto una diagnosi da parte di un medico professionista, e meno di un quarto aveva ottenuto una prescrizione per epinefrina per trattare la reazione allergica.

    “Sebbene abbiamo trovato che 1 adulto su 10 riscontri allergia alimentare, di contro quasi il doppio degli adulti pensano di essere allergici agli alimenti, quando invece i loro sintomi possono suggerire intolleranza alimentare o altre condizioni legate al cibo” – dice il dottor Gupta.

    “È importante condividere la propria situazione con un medico per effettuare un test e per poter ottenere una diagnosi appropriata prima di eliminare completamente gli alimenti dalla dieta” – ha aggiunto.

    Di contro, chi invece realmente è affetto da una allergia alimentare si trova ad avere a che fare con una vera e propria malattia con precise caratteristiche che riguarda singoli individui geneticamente predisposti.

    Pur non essendo trasmessa secondo le leggi mendeliane, l’AA presenta componenti genetiche che ne determinano la predisposizione.

    Diversamente dalle sostanze tossiche o dagli agenti infettivi, che costituiscono un pericolo per la popolazione, nel caso dell’AA sono taluni costituenti alimentari, innocui per i più, in grado di determinare reazioni immediate o ritardate che possono raggiungere gradi elevati di gravità fino ad essere fatali. Per chi è affetto da AA, in particolare nell’infanzia ed in alcune forme cliniche, la continua esposizione ad allergeni alimentari può aggravare il quadro clinico.

    La situazione – allergie alimentari

    La raccolta di un’accurata anamnesi costituisce, il primo approccio diagnostico all’allergia alimentare, ed è spesso sufficiente ad individuare l’alimento (o gli alimenti) incriminati. Sostenere che si è allergici ad una determinata sostanza è cosa ben diversa rispetto ad una intolleranza, come il dottor Gupta evidenzia.

    All’interno dello studio, i ricercatori hanno anche scoperto che quasi la metà delle allergie alimentari confermate tra i partecipanti si erano sviluppate in età adulta.

    “Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che le allergie alimentari da adultierano così comuni – dice ancora Gupta – Sono necessarie ulteriori ricerche per capire perché questo si sta verificandosi e come possiamo prevenirlo”.

    Una corretta anamnesi che indaghi sui i sintomi che vengono riferiti dal paziente, su quando è avvenuta l’ultima reazione e quanto tempo è passato dalla precedente, su quale potrebbe essere l’allergene in questione, sulla quantità che provoca la reazione, sul tempo che intercorre tra l’ingestione e la manifestazione clinica, su sintomi analoghi in altre situazioni, su eventuali altri fattori, oltre all’ingestione dell’alimento, non deve dimenticare, nel caso di allergia alimentare, che non vanno trascurati gli eventuali allergeni occulti.

    Gli allergeni occulti

    Il fenomeno degli allergeni occulti è legato alla presenza in modo non evidente di un allergene in un alimento, come per esempio la presenza, in un dolce, di gelatina di pesce come semplice guarnizione.

    La confezione industriale dei cibi ha enormemente amplificato la possibilità di reperire, in modo del tutto inaspettato, allergeni occulti (es: latte o soia nei salumi, caseina nel vino, etc.) con lo scatenamento di reazioni verso cibi ritenuti totalmente innocui. L’attuale legislazione relativa all’etichettatura dei prodotti alimentari mira a consentire l’esatta conoscenza degli ingredienti, compresi quelli minori.

    Ti é stato utile questo articolo? Faccelo sapere nei commenti e continua a seguirci, sempre qui su Tennistalker.it!

    Commenti

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari