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    TennisTalker MagazineNewsAnnata 2021, i momenti salienti di tennisti italiani (parte 1)
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    Annata 2021, i momenti salienti di tennisti italiani (parte 1)

    La prima fiammata nella stagione 2021 del tennis italiano la regala Lorenzo Musetti. Siamo a gennaio e il giovane talento carrarese è in Turchia impegnato nel Club Megasaray Open I, una tappa del Challenger Tour. Si gioca sulla terra rossa, il terreno di gioco più congeniale al toscano. I primi due round sono pratiche che Musetti sbriga in leggerezza, senza qualsivoglia intoppo. Gli inciampi arrivano ai quarti e in semifinale, quando in entrambi i casi Lorenzo deve rimboccarsi le maniche dopo aver perso il primo set. L’impresa riesce e sul piatto ora c’è la finale. Entrato da n. 129 al mondo l’italiano ha davanti Jaume Munar, all’epoca n. 110 e avversario più quotato tra quelli incontrati finora. Stavolta è l’inverso, stavolta Musetti porta a casa al tie-break il primo set ma viene spazzato via 6-2, 6-2 in quelli successivi. Non ha salito l’ultimo gradino, è vero, ma in Turchia la giovane promessa del tennis italiano ha acceso il primo lume di quella che sarà una splendente prima parte di stagione.

    A inizio febbraio arriva un’altra finale, quella della coppia Berrettini-Fognini all’ATP Cup. Anche questa rimane per strada, e se il fatto che a soffiarcela sia stata la corazzata Medvedev-Rublev non rincuori granché, tuttavia impressiona la lista degli scalpi raccolti da Berrettini. Parliamo della triade Bautista Agut, Monfils, Thiem – all’epoca tutti top-13 – con Thiem al suo meglio in carriera (n.3).

     Restiamo a Melbourne, dove negli stessi giorni dell’ATP Cup è in programma il Great Ocean Road Open, un nome quasi troppo bello e altisonante per un ATP250. A questo giro vada come vada il titolo se lo aggiudica un atleta dello stivale: la finale vede contrapposti Jannik Sinner e Stefano Travaglia. Per assegnare il primo set si rende necessario il tie-break, frangente in cui la spunta Sinner sul 7-4. Anche il secondo set è serrato, con l’altoatesino che sul 4-4 realizza lo strappo decisivo lasciando indietro l’avversario e chiudendo i giochi sul 6-4. Jannick raccoglie il primo di quattro titoli stagionali nel singolo; davanti a lui nel rendiconto di fine anno solo Djokovic (5) e Zverev (6). Insomma, che ve lo dico a fare, sarà un’annata memorabile per il nativo di San Candido.

    Agli Australian Open (8-21 febbraio 2021) Berrettini si fa largo fino ai sedicesimi. Lì lo attende un nome importante: Stefanos Tsitsipas, il talento greco su cui un’intera nazione ripone le proprie speranze tennistiche. La sfida non si farà. Matteo su consiglio dei medici dà forfait: gareggiare significherebbe rischiare di aggravare il suo infortunio agli addominali (già nel terzo set contro Khachanov il romano aveva accusato dolore in quella zona al servire e al colpire di dritto; chiamato il trainer, aveva poi ricevuto un trattamento in campo). L’altra cavalcata niente male agli AO la realizza Fognini, capace anche lui di raggiungere i sedicesimi dove a fermarlo in tre set (3-6, 4-6, 2-6) sarà niente di meno che Rafa Nadal.

    Dall’otto al quattordici marzo è in programma il Biella Challenger Indoor III, torneo in cui a sbancare è Andreas Seppi, bravo nel liquidare in finale il britannico Liam Broady 6-2, 6-1.

    Eccoci dunque a metà mese, spostamento temporale cui occorre sommarne uno geografico. Ce ne andiamo al là dell’Atlantico, in Messico. L’occasione? L’ATP500 di Acapulco. La  ragione? Be’, dopo aver bazzicato diverse tappe del Challenger Tour e aver recitato una comparsata alle qualificazioni per l’AO fa la sua roboante entrata in scena sul palcoscenico ATP Lorenzo Musetti. Dalla finale persa al Biella Challenger Indoor II contro il sudcoreano Soonwoo Kwon solo un mesetto prima, al superare i tre turni di qualificazione e mettere in riga nel tabellone principale Diego Schwartzman, Frances Tiafoe e Grigor Dimitrov. Non male come exploit. La corsa si arresta in semifinale contro Tsitsipas (1-6, 3-6), ma la finestra che si affaccia direttamente sull’elite mondiale è stata spalancata in grande stile.

    Un’altra performance stupefacente la registra Sinner all’ATP1000 di Miami. In Florida l’altoatesino riesce ad approdare in finale; l’altro superstite pronto a battagliare per la vetta è il polacco Hubert Hurkacz. È quest’ultimo alla fine a spuntarla, col punteggio di 6-7 [4-7], 4-6. Lo smacco, per quanto cocente, non intacca la consapevolezza di assistere all’operato di uno dei futuri dominatori di questo sport; a questo giro non andata, certo, ma ad altitudini del genere Sinner ha dimostrato di appartenere.

    Torniamo in conclusione ai Challenger, perché sempre a cavallo tra marzo e aprile è Gianluca Mager a trionfare a Marbella. L’italiano ha la meglio in finale contro Jaume Munar – già, lo stesso che all’inizio di quest’articolo aveva strappato il titolo in Turchia a Musetti. Perso il primo set 2-6, Mager inverte la rotta e fa 6-3,6-2. 

    Insomma, il tennis italiano sta vivendo un momento decisamente prolifico i cui frutti già quest’anno non sono mancati. Il resto di quest’incredibile annata lo ripercorreremo però nelle prossime puntate.

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