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    Dietro le quinte dell’ASPRIA Tennis Cup

    Tutte le curiosità sul torneo milanese che fra feste e location esclusiva, si conferma essere il Challenger glamour per eccellenza

    E’ la prima volta che ho la possibilità di partecipare all’ASPRIA Tennis Cup, il Challenger di Milano che si sta svolgendo presso il prestigioso circolo Aspria Harbour Club, una location che incarna perfettamente l’eleganza e lo spirito del tennis.

    Sì certo, conoscevo il torneo e ne avevo anche già parlato in alcuni articoli (CLICCA QUI), ma viverlo in prima persona è sicuramente una sensazione diversa.

    I primi giorni sono stati segnati da un meteo capriccioso: la pioggia ha dominato le qualificazioni e il primo turno del main draw, costringendo i giocatori a doppie sfide e a match serali, fino a quando l’oscurità non prendeva il sopravvento.

    Massimo Lacarbonara, Direttore del torneo

    Gli organizzatori, impeccabili nella gestione delle avversità, giravano per il circolo con il naso all’insù in cerca di qualche minimo raggio di sole oppure consultavano costantemente app meteo che promettono aggiornamenti in tempo reale (anche se, a volte, basterebbe guardare fuori dalla finestra).

    Di conseguenza, i giocatori si sono trovati spesso a oziare nella club house, aspettando che il Supervisor aggiornasse i programmi di gioco.

    Come ingannare il tempo?

    La grande palestra dell’Harbour è stata letteralmente presa d’assalto, del resto qui parliamo di giocatori professionisti che ne hanno subito approfittato per fare qualche chilometro sul tapis roulant o sollevare pesi.

    Alcuni giocavano a carte – se fosse stato burraco mi sarei unita volentieri, ma il team degli spagnoli giocava ad un gioco a me sconosciuto – e altri controllavano i social sullo smartphone scoprendo spesso di essere stati taggati in qualche foto scattata proprio qui all’Aspria.

    L’area ristorante del Club è stata invasa da giocatori, soci e bambini dei centri estivi, più interessati però alle loro attività ludiche che a conoscere i tennisti.

    Questo mi ha dato l’opportunità di chiacchierare con diversi di loro. A parte un giocatore (il cui nome rimarrà segreto!), si sono tutti dimostrati estremamente cordiali e disponibili.

    Ho imparato che la scaramanzia impone di non rilasciare dichiarazioni prima di un match. Ho scoperto che, nonostante siano costantemente sotto i riflettori – qui ci sono le telecamere di SuperTennis a raccontare il torneo – non tutti i giocatori amano essere ripresi e alcuni sono più timidi di quanto si possa immaginare.

    Lorenzo Fares di SuperTennis

    Osservare le dinamiche tra chi sa di dover giocare uno contro l’altro è affascinante. Si conoscono tutti e a breve si affronteranno sul campo. Ma il tennis impone di ignorare chi c’è dall’altra parte della rete: l’amico diventa un avversario… ma solo per il tempo di un match!

    Però non si vive di solo tennis ed ecco che al Players Party organizzato quest’anno all’ex Just Cavalli, ora JustMe, si sono presentati in tanti.

    Dismessi gli “abiti da lavoro” e vestiti di tutto punto, i giocatori hanno potuto godersi una serata fuori dal campo da tennis, ma seguendo comunque alcune ferree regole: niente alcol, niente sigarette e cibo salutare. Domani si gioca!

    E grazie ai numerosi sponsor che sostengono la manifestazione, durante la settimana sono previsti anche tanti eventi all’interno del Club: presentazioni di prodotti e servizi, attività di networking, aperitivi e dimostrazioni pratiche coinvolgono pubblico e soci del circolo.

    Se anche tu vuoi vivere queste esperienze da vicino – e guardare dell’ottimo tennis dal vivo! – CLICCA QUI per acquistare il tuo biglietto per il campo centrale dell’ASPRIA Tennis Cup.

    TABELLONI

    PROGRAMMA DI GIOCO

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