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    TennisTalker MagazineTennis TTIntervisteFrancesca Schiavone e Maria Elena Camerin insieme per il Fight Club Tennis Project
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    Francesca Schiavone e Maria Elena Camerin insieme per il Fight Club Tennis Project

    Si è svolta a Padova una tappa del torneo organizzato dal Fight Club Tennis Project che ha visto la partecipazione di circa 100 tennisti di ogni età e classifica

    Il Fight Club Tennis Project nasce da un’idea di un gruppo di ragazzi accomunati dalla passione per il tennis. L’obiettivo è quello di riunire, in una sola giornata, il maggior numero possibile di giocatori – di ogni età e classifica – e farli partecipare ad una festa giocando a tennis. Si gioca a ritmo di musica accompagnati dal commento degli speakers che introducono le varie squadre e aggiornano i punteggi.

    La formula è decisamente particolare ed innovativa: si compongono dei gironi composti da squadre di un certo numero di giocatori e si sorteggia chi sfiderà chi in un incontro di singolare. Il punteggio è un tie-break a 2 punti. Quindi sull’1 a zero c’è già il match-point!

    Gli incontri nella maggior parte dei casi durano pochi minuti, oppure non finiscono più come nel caso di un match terminato con il punteggio di 24 a 22!

    Testimonial del Fight Club è Maria Elena Camerin, ex numero 41 al mondo (se volete conoscerla meglio, questo è il link alla sua intervista: Maria Elena Camerin) che per l’occasione ha invitato a partecipare al Tennis Club Padova, la vincitrice del Roland Garros del 2010 ed ex numero 4 del mondo, Francesca Schiavone.

    Francesca Schiavone

    Entrambe le giocatrici hanno disputato tutti i match del torneo giocando per le proprie squadre contro avversari di ogni età e capacità.

    Maria Elena, come è nata la tua partecipazione al Fight Club?

    Claudio Colussi, uno degli organizzatori, mi aveva coinvolto qualche anno fa per una tappa di Lignano poi però il Covid ha fermato tutto. A giugno ci siamo risentiti e ho partecipato alla tappa di Gemona del Friuli. Mi sono divertita molto, così gli ho proposto di organizzare il torneo anche al Tennis Club Padova dove io lavoro.

    E’ una formula molto divertente perché mette in campo giocatori di tutti i livelli. Anche oggi si sono visti ragazzi agonisti giocare insieme, o contro, i propri genitori. Dovendo giocare match dove anche un solo punto è fondamentale, l’adrenalina è molto alta: la tecnica passa in secondo piano, mentre la parte emotiva diventa fondamentale. Quindi anche il  giocatore più forte può perdere da quello ritenuto tecnicamente più scarso.

    Special Guest di questa edizione è stata Francesca Schiavone che ha giocato con tutti e non sottraendosi mai alle tante richieste di foto da parte dei Fighters.

    Francesca, come mai anche tu al Fight Club?

    Sono qui perché mi ha invitata Claudio Colussi tramite Elena. Il format mi piace molto perché riusciamo a giocare un po’ tutti contro tutti, almeno due punti. E’ l’espressione massima del tennis nell’immediato. Inoltre c’è il concetto della squadra. Questo sport è sempre molto individuale, solo la Coppa Davis e la Federation Cup, come si chiamava una volta, portano a giocare in team. Invece, personalmente, tutto ciò che è “squadra” mi è sempre piaciuto, è una bella cosa per stare insieme.

    Ricordiamo che l’evento ha avuto uno scopo benefico a favore de “I Ragazzi Dei Colli di Fraelacco ODV” grazie alla collaborazione con il progetto “Il cielo è sempre più blu” che ha lo scopo di sensibilizzare le persone sulla tematica delle disabilità, in particolar modo sull’autismo.

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