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    John McEnroe a proposito di Nadal, Djokovic e di un possibile cambio di regolamento per gli Slam maschili

    John McEnroe fa il punto della situazione Roland Garros raccontando i due principali favoriti alla vittoria finale, Djokovic e Nadal: “Non penso ci sia da preoccuparsi granché per Rafa al Roland Garros, se si guarda al suo record è una cosa da matti, è pazzesco quanto sia buono: tredici volte l’ha vinto, per cui è tutta una questione di se si sente bene fisicamente. Se fisicamente sta bene, pure Novak, che vuole togliersi di dosso un po’ di pressione, lo vede come il favorito – si dice sempre ‘quell’altro vincerà’. Nadal l’ha vinto tredici volte e Novak due, chi pensate sia il favorito se entrambi stessero bene?”

    “Novak l’anno scorso l’ha battuto in semifinale e Rafa poi per sei mesi non ha giocato. Ecco che poi vanno in Australia e tutti dicono che Novak infrangerà il record e indovinate un po’? Nemmeno lo fanno giocare, lo spediscono fuori dal paese. E Rafa vince l’Australian Open dopo non aver giocato per sei mesi. Questi sono incredibili. Pazzeschi. Sarà dura batterli. Non sono sicuro che (Djokovic) sia al suo meglio, ma ci si sta avvicinando. Novak riesce a usare situazioni di questo genere (si riferisce alla disavventura australiana) in modo positivo, come carburante, ed è una cosa molto difficile da fare”.

    McEcnroe ha poi parlato di come il serbo sia apparso fuori forma una volta tornato a competere e di come la cavalcata in quel di Roma con tanto di vittoria finale sia stato un segno del fatto che “è tornato”. Tant’è che nonostante questo sia il torneo di Nadal, McEnroe ha concluso: “Quanto a me, se devo sceglierne uno sceglierei lo stesso lui. Di poco, di molto poco!” 

    Cambio di argomento. La giornalista invita McEnroe a parlare riguardo la possibilità di far giocare anche le donne al meglio dei cinque negli Slam. Qui l’americano si inerpica su un terreno decisamente più accidentato: “Probabilmente il tutto diventerebbe un po’ più prevedibile, perché a quel punto diventerebbe più una questione di fitness, di fisico. Ciò vorrebbe dire che quelle incredibilmente in forma vincerebbero più spesso.”

    “Credo che la questione debba essere rigirata. Penso si possa argomentare che gli uomini non dovrebbero giocare per quattro o cinque ore. Forse, Dio mi salvi, dovrebbe esserci un compromesso. Il mio compromesso sarebbe fare al meglio dei cinque set ma sul due pari giocare un tie-break ai dieci per la partita. Non penso che la soluzione sia di far giocare le donne al meglio dei cinque. Penso che la soluzione sia di far giocare un po’ meno gli uomini”. 

    Quando la giornalista controbatte dicendo che così il tutto diventerebbe meno prevedibile, McEnroe le risponde: “C’è qualcosa di sbagliato in ciò?”

    McEnroe tuttavia non vede un eventuale cambio del genere come un fattore che rivoluzionerebbe la classifica,  e nel portare avanti le sue argomentazioni ecco che prende spunto dai doppi, ricordando che lì sull’uno pari c’è il tie-break ai dieci ma comunque i giocatori di vertice vincono lo stesso, questo perché “secondo me il motivo per cui gli uomini o le donne al vertice sono migliori è perché giocano meglio i punti importanti, in qualunque momento si presentino: primo set, secondo set, terzo set”.

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