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    Iga Swiatek, “So che l’odio c’è ed è un problema serio che dobbiamo risolvere”

    Iga Swiatek, neanche a dirlo, è la netta favorita per la vittoria finale al Roland Garros. La polacca al primo turno ha demolito 6-2, 6-0 la qualificata Lesia Tsurenko, mettendo a segno 20 vincenti a fronte di soli 13 errori non forzati. La striscia aperta al momento è di 29 vittorie consecutive, anche se impressionante è anche il conto dei set – ha infatti vinto 44 degli ultimi 45 set disputati. L’occasione di aggiornare le statistiche Swiatek l’avrà già questo pomeriggio, quando scenderà in campo contro l’americana Alison Riske alla caccia di un posto ai sedicesimi. 

    Ora però mettiamo da parte l’Iga giocatrice per andare invece a leggere quel che ha scritto per la BBC, dal momento che la n. 1 al mondo ha deciso di sfruttare occasione e popolarità per evidenziare un problema irrisolto dello sport in generale: “Di recente, nell’incontro di Billie Jean King Cup  tra Polonia e Romania, ho giocato contro Andreea Prisacariu e so che lei ha detto di aver ricevuto in seguito dei brutti messaggi perché ha perso”. 

    “Non so con esattezza cosa sia successo nella fattispecie, ma so che l’odio c’è ed è un problema serio che dobbiamo risolvere. È dura farci qualcosa, specie come atleta, perché non controlli quel che scrive la gente. Molte volte si tratta di persone che hanno scommesso e hanno perso soldi – questa sembrerebbe essere una ‘ragione’ dietro alcuni abusi – ma dovrebbero rendersi conto che molti di questi messaggi vengono davvero letti. Hanno un brutto impatto e non aiutano. Non sanno cosa sta succedendo nelle nostre vite. Queste persone dovrebbero fermarsi e riflettere”. 

    “Siamo umani. È facile scrivere un messaggio e cliccare su ‘pubblica’, ma la maggior parte delle volte non ce lo direbbero in faccia. Penso possa essere un segno di debolezza e forse varrebbe la pena cambiare prospettiva e rendersi conto che da entrambe le parti ci sono delle persone. Sono il tipo di persona che cerca di evitare di leggere la roba che mi inviano. Di solito non uso molto il telefono durante i tornei, per cui quel genere di brutti messaggi non li leggo, ma so che alcune giocatrici lo fanno”. 

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