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    Scopriamo il nuovo progetto CTPE della Federazione

    Ce ne parla Luca Ronzoni, Tecnico Nazionale FITP e responsabile del settore under 16 femminile

    Durante lo svolgimento del torneo Avvenire, Super Category under 16, che si sta giocando in questi giorni a Milano presso il circolo Ambrosiano, abbiamo incontrato Luca Ronzoni, tecnico Nazionale FITP, che sta seguendo le azzurre impegnate nelle partite.

    Ci ha raccontato del nuovo progetto denominato “Centro Tecnico Periferico Estivo” che ha preso il via proprio in occasione di questo torneo e gli abbiamo chiesto maggiori informazioni.

    Buongiorno Luca, ci racconti di che cosa si tratta il progetto CTPE?

    E’ una novità assoluta. All’interno di questo torneo, uno dei più importanti a livello europeo, la Federazione ha inserito un nuovo progetto federale che si chiamo Centro Tecnico Periferico Estivo (CTPE). La particolarità è che abbiamo inserito il progetto all’interno di un torneo quindi, anziché svolgersi nel centro tecnico di Palazzolo, i giocatori si allenano all’interno del circolo dove si svolge il torneo.

    Durante la settimana i ragazzi si allenano insieme ai tecnici del settore tecnico della Berardinelli, con il preparatore atletico, i consulenti dell’area mentale e alimentare, l’incordatore. La possibilità è data a tutti gli atleti convocati nei centri tecnici nazionali.

    In questi giorni abbiamo fatto una settimana formativa di allenamento durante il torneo dell’Avvenire.

    Abbiamo lavorato tutte le mattine insieme al preparatore atletico Vito Solazzo. Abbiamo lavorato per l’attivazione, le posture, l’allenamento mirato in campo, pre-ordine match e infine abbiamo preparato le partite con le ragazze.

    Le energie e il lavoro venivano modulati in funzione dei match che dovevano affrontare.

    Al termine della giornata, chi perdeva faceva la seduta di preparazione atletica, chi era ancora in gara faceva la parte di defaticamento.

    Vogliamo dare un messaggio molto chiaro: il torneo non deve essere visto come un mezzo che ha il solo scopo di vincere la partita, ma è un mezzo per crescere ed alzare il livello. Di conseguenza bisogna lavorare proprio all’interno del torneo. C’è anche la partita, ma non solo la partita.

    Vogliamo spostare la priorità del match verso la crescita tattico-tecnica delle ragazze.

    Il CTPE può essere utilizzato sia come una settimana di preparazione al torneo, sia come settimana di allenamento all’interno del torneo.

    Allenamenti CTPE al TC Ambrosiano durante il torneo dell’Avvenire – Foto Roberta Corradin

    Come vedi il movimento femminile giovanile di oggi?

    Ci sono tanti nomi, non c’è una punta di diamante, ma tra le ragazze di 15 e 16 anni ce ne sono almeno una trentina che hanno ottimi progetti alle spalle e che la Federazione supporta con raduni e con i tecnici che durante la settimana vanno a supportare il lavoro all’interno dei circoli. Bisogna avere una base ampia  per poter pensare che qualcuna possa poi emergere. Qui all’Avvenire abbiamo avuto 3 giocatrici su 4 in semifinale, più un’altra ragazza che è arrivata alla finale del doppio. Quindi i numeri sono oggettivamente chiari e per noi è un grosso successo.

    La cosa bella è che le ragazze vanno molto d’accordo fra di loro e nel settore femminile non sempre è facile. Non c’è invidia, non c’è voglia di primeggiare, non c’è nessuna che voglia marcare il proprio territorio, c’è una collaborazione continua e grande fair play. I maestri collaborano e la Federazione lavora prevalentemente sugli insegnanti. Se diventano più bravi gli insegnanti, diventeranno più bravi anche i giocatori.

    Come funziona la programmazione dei tornei? Sceglie la Federazione oppure il maestro?

    Collaboriamo con i maestri anche per la programmazione dei tornei.

    Si tende a giocare un po’ troppo sopra il proprio livello, mentre tendenzialmente è 25%, 50% e 25% . Cioè 50% di tornei al proprio livello, 25% sotto e 25% sopra. Poi ovviamente ogni soggetto è diverso e bisogna valutare di volta in volta.

    La maggior parte delle nostre ragazze impegnate nell’Avvenire, non fanno i Tennis Europe, ma giocano gli ITF.

    Hanno giocato il torneo dell’Avvenire perché è uno dei tornei più storici in assoluto e perché fa parte di quei tornei dove giocano al proprio livello, affrontando i match con la responsabilità del risultato.

    Giocare sempre sopra il proprio livello rischia di limitare un incremento tattico-tecnico. Giocare con palle che tornano più veloci significa non poter fare un gioco propositivo, limita la crescita tecnica e il gioco è deresponsabilizzato dal risultato.

    Ringraziamo Luca Ronzoni per tutte le informazioni utili che ci ha regalato!

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