Categoria: Benessere

Il benessere, mentale e fisico, inteso come un insieme di caratteristiche che non possono essere scisse ma che nell’insieme portano l’organismo ad un equilibrio psicofisico

  • Health meeting: 2′ incontro con Antonio Pepe

    Health meeting: 2′ incontro con Antonio Pepe

    ‘Come stai vivendo la quarantena?’ é il titolo del secondo health meeting, l’appuntamento con la salute sul profilo instagram di Tennis Talker, @tennistalker.it, questa volta con il tecnico nazionale Antonio Pepe.

    Ripercorriamo insieme i momenti salienti dell’intervista fatta ieri pomeriggio alle 18,30 in diretta live.

    Quando si tornerà ad allenarsi? Health meeting

    Il COVID-19 imperversa, e con lui la quarantena. La situazione inizia a farsi particolarmente difficile, soprattutto per quei circoli sportivi, come quello per cui lavora Antonio Pepe, che si sono visti chiudere le porte in faccia senza una data certa di riapertura.

    La situazione é quindi ancora molto incerta, con aggiornamenti non chiari anche per gli stessi maestri che stanno cercando di mettere in sicurezza gli allenamenti, partendo dal presupposto che il tennis si gioca già di suo a debita distanza di sicurezza.

    Igienizzare e prendere provvedimenti per tutelare la salute dei giocatori é, per il tecnico, facilmente attuabile. Il rischio ripete, non é così elevato nello sport del tennis come puó essere invece in altri sport.

    La pericolosità si eleva negli allenamenti con i bambini, specialmente quando l’attrezzatura é molta.

    health meeting

    Quando si potranno riorganizzare i tornei? Health meeting

    Secondo Antonio Pepe, non appena si ricomincerá a viaggiare tra le regioni sarà possibile ricominciare a giocare tornei individuali.

    Per le trasferte invece e i campionati a squadre bisognerà aspettare, in quanto il contatto fisico é più sollecitato e prenotare ad esempio stanze d’albergo separate per ciascun giocatore potrebbe diventare eccessivamente dispendioso, aggiungendo quindi un ulteriore problema: quello monetario.

    Come dovremmo gestire la ripresa?

    Tenere a bada la voglia di giocare sarà importante. Strafare potrebbe portare a una sollecitazione muscolare eccessiva che, dopo un periodo di stop come quello che abbiamo avuto, aumenterebbe esponenzialmente il rischio di infortuni.

    Quantità e intensità degli allenamenti dovranno essere graduali e personalizzati in base all’atleta, poiché vi sono persone che hanno vissuto una quarantena più ferme fisicamente rispetto ad altre.

    Il maestro e il preparatore dovranno fare quindi un test per valutare la preparazione atletica del ragazzo e muoversi di conseguenza, onde evitare di esagerare con il carico atletico e sollecitare troppo le articolazioni nell’impatto con la pallina, valutando anche l’utilizzo delle palle MID per i primi allenamenti.

    Nel caso in cui la persona non abbia un preparatore atletico, può comunque allenarsi individualmente e in modo graduale, dando inizialmente priorità alla parte aerobica, con circuiti in linea con il proprio livello di allenamento.

    Si possono perdere le capacità tecniche dopo un periodo di stop prolungato?

    Dipende. Secondo il tecnico, 2 mesi sono tanti, ma non così lunghi da perdere completamente le capacità acquisite finora. Il tempo può essere paragonabile a quello di uno stop causato da un infortunio, non breve, ovviamente, ma nemmeno così lungo.

    Potrebbero risentirne di più coloro che giocano non agonisticamente, e quindi che già prima praticavano lo sport saltuariamente.

    Anche Antonio Pepe consiglia quindi di riprendere ad allenarsi con intelligenza e cautela, chiudendo l’intervista con una speranza sul futuro, mossa dal desiderio di poter ripartire e tornare a giocare al più presto possibile.

    Lo ringraziamo per la partecipazione e speriamo ovviamente anche noi che la situazione ritorni presto normale!

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  • Lo stress fa ingrassare: é tutto vero!

    Lo stress fa ingrassare: é tutto vero!

    Sei stressato? Ti senti gonfio? Continui a preoccuparti ossessivamente per la tua forma fisica e non riesci a far scendere l’ago della bilancia? Forse il trucco é solo smettere di pensarci e vi sveleremo il perché in questo articolo!

    La quarantena sta per concludersi e le porte stanno per essere gradualmente riaperte, spianando la strada verso la tanto temuta e sofferta stagione estiva.

    Abiti corti, pantaloncini, gambe scoperte, bikini succinti che non lasciano spazio all’immaginazione, sempre più sottili e sempre meno contenitivi. L’estate non risparmia nessuno e la parità dei sessi, in bikini, é pressoché raggiunta.

    Se anni fa era il gentil sesso a curarsi di più del proprio aspetto in costume, oggi anche gli uomini non ne sono esenti. É piuttosto frequente vedere ragazzi curare la propria forma fisica in modo quasi maniacale, alla ricerca di una perfezione che nell’immaginario ha una forma, che é quella delle statue greche, degli uomini vitruviani disegnati su carta.

    É scientificamente testato che quanto più si avvicina la stagione estiva, tanto meno ci si sentirà pronti ad esporsi totalmente scoperti, con pregi e difetti sotto gli occhi, giudicanti, di tutti.

    Ma gli altri sono davvero così giudicanti? Forse sí, o forse no. Ognuno, si sa, tende a vedere principalmente i propri difetti rispetto a quelli altrui. Rimuginare sempre sugli stessi difetti, invece di godersi un periodo di vacanza rilassante e paragonarsi costantemente agli altri non fará altro che farvi sentire peggio.

    Ma perché vi diciamo di smetterla di preoccuparvi? Perché 7 utenti su 10 non lo sanno ma.. lo stress fa ingrassare.

    lo stress

    Lo stress fa ingrassare: come e perché

    Proprio così. Non c’é trucco e non c’é inganno, c’é soltanto la verità dei fatti sbattuta davanti agli occhi senza filtri.

    Ma veniamo al dunque, ve lo avevamo promesso e di conseguenza ve lo diremo: perché lo stress fa ingrassare?

    Il responsabile è il CORTISOLO. Quando siamo sotto stress, le ghiandole surrenali producono più ormoni collegati con lo stress (soprattutto il cortisolo e l’adrenalina), che aumentano il livello di zucchero nel sangue e rallentano il metabolismo.

    Essendo un ormone prodotto in situazioni di stress e di pericolo ci spinge a mangiare alimenti ad alto contenuto calorico che possono funzionare da riserva se siamo esposti a situazioni di stress fisico acuto importante.

    É possibile controllare il livello di cortisolo nel sangue con un semplice prelievo di sangue. Non è necessario nè la ricetta medica, nè la prenotazione nè il digiuno prima del prelievo.

    Condurre uno stile di vita sano non significa solo mangiare bene e allenarsi. La salute non é soltanto fisica, ma é anche, e soprattutto, mentale.

    Ridurre i livelli di stress potrebbe essere la chiave per perdere quei chiletti di troppo che vi pesano sul giro vita e di cui tanto vi preoccupate. Smettete di pensarci, rilassatevi, e vedrete che la situazione migliorerà. Nessuno é perfetto e non verrete giudicati.

    Se proprio volete un fisico statuario, non dimenticate cosa dicevano gli antichi greci.. mens sana in corpore sano!

  • Dormire meglio: 5 abitudini serali da evitare

    Dormire meglio: 5 abitudini serali da evitare

    “Ad alzarmi ci sono riuscito, il problema è rimanere in piedi”. Dormire meglio non é sempre così semplice. Il sonno é un elemento fondamentale per la vita, ne avevamo parlato qualche mese fa qui sul nostro blog [clicca qui per leggere l’articolo].

    Avere ritmi sonno-veglia regolari é uno dei fattori imprescindibili per vivere una vita sana e in equilibrio. L’insonnia può infatti, a lungo andare, causare addirittura la morte.

    La carenza di sonno non si traduce però solamente in episodi di insonnia, anzi. Spesso é una carenza che si accumula con il tempo, a causa di abitudini di vita scorrette.

    Sapere quali sono le proprie necessità fisiologiche (quando ore abbiamo bisogno di dormire ad esempio) e quali abitudini scorrette mettiamo in atto può essere un buon punto di partenza per migliorare la qualità del sonno.

    Quali strategie mettere in atto per dormire meglio:

    Quando torniamo a casa dopo un’intensa giornata il desiderio di sdraiarsi sul divano
    diventa quasi irresistibile.
    Questa è proprio una delle consuetudini, unita ad una cena troppo abbondante, che
    sarebbe il caso di cambiare se teniamo ad avere un sonno profondo e ristoratore.
    Ecco qualche suggerimento utile:

    dormire meglio
    • TROPPO DIVANO: Torni dal lavoro, sei stanco e sei stato seduto tutto il giorno. Se ci pensi, la stanchezza non può essere fisica e allora evita di sdraiarti. Ricorda che stare troppo seduti può portare ad assumere atteggiamenti posturali errati con conseguenti dolori a collo, schiena e gambe.
      QUINDI: Fai del movimento, avrai vantaggi anche dal punto di vista della stanchezza mentale. Non è necessaria la palestra, basta anche una semplice camminata o un giro in bicicletta.
    • TROPPO ALLENAMENTO: L’esatto opposto: dopo una giornata intera, prima di tornare a casa, vai in palestra ed eccedi nell’esercizio fisico. Questo può causare disturbi del sonno. In particolare, l’attività aerobica scatena la produzione di endorfine, ormoni che portano a sensazioni di euforia ed eccitazione (sono anche responsabili del buon umore ecc..) tutte situazioni poco compatibili con il sonno. QUINDI: se proprio non puoi o vuoi diminuire l’intensità, cerca ti terminare il tuo allenamento almeno 1 o 2 ore prima di coricarti: avrai il tempo giusto per rilassarsi e per addormentarti.
    • INTERNET E SOCIAL: Restare sempre connessi è ormai la normalità e internet è entrato nel nostro quotidiano. Siamo davanti al computer, tablet o smartphone che sia praticamente sempre, da mattino a sera. In questo modo, oltre ad affaticare occhi e testa (cosa non da poco) anche collo e schiena risentono della postura sbagliata e continuata. Staccare gli occhi dai dispositivi è il modo migliore per rilassarsi, far riposare occhi e muscoli ed evitare quei fastidiosi e intensi mal di testa. QUINDI: Fai una pausa, torna alle vecchie abitudini e leggi un libro, lavora un po’ in giardino, fai un po’ di yoga.
    • BEVI TROPPO CAFFÉ O BIBITE RICCHE DI CAFFEINA: Caffè, The o le bevande arricchite di caffeina o altri stimolanti servono al mattino e durante il giorno per darti la giusta carica. Ma questa carica diventa controproducente alla sera. Questi “stimolanti” bevuti prima di andare a dormire potrebbero causare disturbi durante il sonno. QUINDI: The deteinato o tisane rilassanti (camomilla, malva, valeriana, tiglio, lavanda…) aumentano e migliorano la qualità del sonno.
    • RIPOSINO POMERIDIANO LUNGO: Durante la giornata capita che il nostro organismo abbia necessità di ristoro. In particolari situazioni e in momenti di affaticamento, un pisolino è quello che ci vorrebbe (per chi può permetterselo). Ma attenzione, se il pisolino diventa troppo lungo la sera farai fatica ad addormentarti. QUINDI: Prova con i cosiddetti power nap. Sono riposini ristoratori che durano da 10 a 20 minuti e che aiutano a risolvere i cali di energia e di concentrazione. Nati dopo studi scientifici, negli USA stanno diventando una pratica diffusa e caldeggiata anche dai datori di lavori: dopo un power nap la produttività è oggettivamente più elevata. Attenzione: dopo circa 20 minuti, il pisolino si trasforma in sonno profondo!
    • LAVORO ANCHE A CASA: Se pensi che portare il lavoro a caso diminuisca lo stress, ti sbagli di grosso. È necessaria una fase di stacco per ricaricare le batterie. Gli impegni lavorativi lasciali in ufficio, non devono essere la routine delle tue serate e del tuo sonno. QUINDI: Dedicati alle attività che preferisci (suonare, fare sport, cucinare….) ed in automatico ti rilasserai e il lavoro passerà in secondo piano.

    In conclusione, il sonno é un elemento essenziale per la vita e non dovrebbe essere trascurato.

    Sappiamo tutti che le condizioni di vita frenetiche a cui siamo sottoposti non sempre ci consentono di dormire le ore che vorremmo, ma mettere in atto piccoli accorgimenti può tornare utile non tanto per aumentare le ore di sonno, ma piuttosto per migliorarne la qualità e quindi dormire meglio.

  • Health meeting – 1′ incontro con Giulio Torello

    Health meeting – 1′ incontro con Giulio Torello

    Come affrontare al meglio la ripresa dopo il lockdown? – Sabato 25 aprile si é tenuto sul nostro profilo Instagram @tennistalker.it un Health meeting. Un vero e proprio appuntamento con la salute, con il farmacologo ed esperto di nutrizione Giulio Torello.

    Durante la diretta Instagram sono state trattate differenti tematiche, tutte incentrate sulla ripresa. La ripresa, ovviamente, di una vita normale, libera e sana. Una ripresa fatta di libertà di muoversi, di fare sport e soprattutto di informarsi per poterla condurre nel modo più sano possibile.

    All’esperto sono state poste diverse domande, prima fra tutte:

    Come possiamo noi tennisti potenziare il sistema immunitario? – Health meeting

    health meeting

    L’esperto ha risposto alla domanda sottolineando l’importanza dell’attività fisica, primo vero modo per mantenere in salute il sistema immunitario e l’intero corpo.

    Un’attività fisica però ben pensata, commisurata al periodo di stop che i muscoli in un modo o nell’altro hanno vissuto in questo ultimo periodo.

    Mantenere uno stile di vita sano, alimentarsi in modo corretto e riprendere l’attività fisica gradualmente sono tra gli obbiettivi di questa nuova e ormai prossima ripresa.

    In particolare la ripresa, ha specificato l’esperto, dev’essere graduale soprattutto in sport come il tennis che provoca sempre in misura variabile un certo grado di “stress”, meccanico e metabolico. Ciò causa infiammazione e stress ossidativo con conseguente formazione di radicali liberi dannosi per i muscoli.

    Come alimentarsi in modo corretto durante la ripresa?

    health meeting

    Bisogna preferire oltre ai cibi energetici quelli che contengono più antiossidanti naturali, quali kiwi, avocado, cavoli, carote, pomodori, pesce, noci (ricchi di omega 3 che offrono una protezione a livello articolare) e grana padano, ricco di zinco e selenio.

    Quindi il tennista può combattere i radicali liberi in eccesso sia con l’alimentazione ricca di antiossidanti sia con un allenamento volto a migliorare la capacità aerobica. Quest’ultima, aiuta a prevenire gli infortuni, in quanto il muscolo viene sufficientemente “ossigenato” sia nelle fasi di stress che in quelle di recupero.

    Il farmacologo ha consigliato, oltre a mantenere un alimentazione corretta e bilanciata, di integrare in questo periodo vitamina c, mix di fermenti lattici, zinco, selenio e q10. Sí quindi agli integratori di qualità, specifica.

    Si possono usare dopo l’allenamento delle creme antinfiammatorie anche naturali e prodotti vaso dilatatori per aiutare i muscoli a riprendersi in breve tempo.

    Può essere utile anche ingerire della glutammina in polvere. In questo momento in cui le difese immunitarie devono funzionare al meglio è consigliabile assumere 5g./dose post workout.

    Sí anche agli aminoacidi ramificati, di cui abbiamo parlato sempre qui sul nostro blog qualche giorno fa.

    La dieta dev’essere indubbiamente carburata in base alla persona e al periodo, che, in questo caso, é la ripresa mentale e fisica, migliorando l’energia fisica e riducendo il danno muscolare.

    Fondere un allenamento bilanciato alle proprie esigenze, introducendo integratori nella dieta e dando tempo al corpo di riprendersi é la chiave per ricominciare con il piede giusto.

    In conclusione se l’obiettivo è riprendere a fare sport, rimanere in buona salute, con le difese immunitarie che funzionano correttamente bisogna mangiare bene, integrarsi nei momenti corretti, con le giuste quantità e recuperare bene. 

    Hai perso la diretta? Clicca qui per rivederla sul nostro profilo @Instagram!

    Ringraziamo Biosphaera Pharma per aver messo a nostra disposizione i suoi esperti, continuate a seguirci per non perdere i prossimi Health meetings!

  • Muscoli: 6 alimenti per farli crescere

    Muscoli: 6 alimenti per farli crescere

    All’interno dell’organismo umano si distinguono due grandi tipologie di muscoli: la muscolatura striata o volontaria, regolata dalla volontà del soggetto, e la muscolatura liscia o involontaria, la cui attività contrattile è autonoma e indipendente dalla volontà del soggetto. 

    La funzione dei muscoli volontari, che sono quelli che interessano a noi, è sempre la stessa: consentire al soggetto di eseguire movimenti.

    I cibi che nutrono i muscoli

    Per chi si allena, a corpo libero, con i pesi o seguendo un allenamento specifico, è
    fondamentale alimentarsi con i giusti nutrienti per ottenere il massimo risultato dagli allenamenti effettuati ed avere l’energia necessaria per gli allenamenti futuri.
    Allenarsi bene e mangiare male porta a risultati scadenti.
    Mangiare correttamente è quindi essenziale per tenersi in forma, raggiungere il peso ideale ed aumentare le proprie prestazioni sportive.

    Ecco alcuni alimenti in grado di aiutarti:

    muscoli
    1. Uova
      Sono la fonte proteica per eccellenza.
      Mediamente un uovo di gallina fornisce circa 7 gr di proteine con un valore biologico di 100, il più alto tra gli alimenti comuni. Ciò significa che le proteine dell’uovo contengono tutti gli aminoacidi essenziali (quelli che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare autonomamente) e quindi forniscono il corretto nutrimento non solo per i muscoli, ma per tutto l’organismo. Due uova sode sono uno snack post allenamento perfetto. E non temete il colesterolo… recenti studi hanno dimostrato che è influenzato dall’alimentazione solo per il 20/30%.
    2. Legumi
      I legumi sono delle vere e proprie bombe di proteine e di fibre. In 100 grammi di lenticchie secche, per esempio, ci sono circa 25 grammi di proteine e 30 grammi di fibre (circa la metà della dose giornaliera).
    3. Zenzero Grazie alle sue doti, aiuta il recupero post allenamento, migliora il flusso sanguigno e l’irrorazione dei muscoli favorendo un recupero più veloce e rinforza il sistema immunitario.
    4. Caffè
      La caffeina, oltre a essere uno stimolante, aumenta la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca.
      È quindi necessario non esagerare e, se vogliamo avere dei benefici anche dal punto di vista calorico, meglio un caffè nero senza zucchero e latte.
    5. Mirtilli
      I mirtilli sono dei buoni antiossidanti e contrastano i radicali liberi, responsabili di stanchezza, invecchiamento, malattie degenerative e autoimmuni; inoltre contengono poche calorie (40 in 100 gr).
      Si possono gustare da soli, con yogurt o con avena.
    6. Noci
      Le noci hanno un valore energetico molto alto, sono ricche di proteine e soprattutto di grassi “buoni”. Sono importanti per la crescita e il recupero muscolare.
      Attenzione alle calorie: 100 gr hanno ben 650 Kcal.
    muscoli

  • Sistema immunitario: le armi di difesa sono dentro di noi

    Sistema immunitario: le armi di difesa sono dentro di noi

    Hai paura di ammalarti? Ti senti senza armi di difesa, specialmente in questo periodo? Se sì, non preoccuparti. Il nostro corpo ha un’arma speciale, che é il sistema immunitario, molto più potente di quanto tu non creda.

    Di questi tempi, in cui il coronavirus imperversa, non é raro sentirsi in pericolo e indifesi. Soprattutto quando i presidi messi a disposizione per tutelarsi (guanti, mascherine e gel disinfettanti) iniziano a scarseggiare.

    Vi sembrerà strano ma vi assicuriamo che rinforzare il proprio sistema immunitario é spesso la chiave segreta per una vita serena e in salute.

    sistema immunitario

    Che cos’é il sistema immunitario?

    Si tratta di un efficiente sistema di difesa dagli agenti estranei all’organismo: é composto da cellule diverse, ognuna con funzioni specifiche, e molecole che lavorano insieme per riconoscere ed eliminare gli agenti estranei all’organismo come batteri, parassiti, funghi e virus, ma anche cellule infettate da agenti patogeni e tumorali.

    Il nostro sistema immunitario è in grado di attuare due forme di difesa: l’immunità innata (o aspecifica) e l’immunità adattiva (o specifica).

    L’immunità innata o aspecifica è presente nel nostro organismo sin dalla nascita e comprende sia le barriere dell’organismo (la pelle, le membrane mucose presenti nelle parti del corpo a diretto contatto con l’esterno) sia le cellule e le proteine circolanti che fungono da regolatori e mediatori della risposta infiammatoria dell’organismo.

    L’immunità adattativa o specifica, si sviluppa dopo la nascita, durante il primo anno di vita, e viene potenziata ed “educata” in risposta alle infezioni e agli agenti estranei che incontra. Essendo una risposta che l’organismo fabbrica su misura a seconda dell’agente estraneo, l’immunità specifica o adattiva è molto più veloce ed efficace rispetto a quella innata e può essere rafforzata con le vaccinazioni.

    Quando il corpo é colpito dall’influenza, stimola immediatamente la produzione di anticorpi come difesa. Dopo una fase acuta di malattia, questi patogeni vengono debellati definitivamente nella maggior parte dei casi.

    Ora che vi abbiamo spiegato di cosa si tratta, vi starete chiedendo come rinforzarlo.

    Se volete sapere quali fattori lo influenzano per creare il vostro esercito personale continuate a seguirci, sempre qui su Tennis Talker.it!

  • Metabolismo: attivarlo é semplice se sai come fare

    Metabolismo: attivarlo é semplice se sai come fare

    Credi di avere un metabolismo lento? Le hai provate tutte per riattivarlo ma nulla sembra funzionare? Beh forse.. non lo conosci abbastanza!

    9 utenti su 10 ne hanno sentito parlare, ma solo una minima parte di loro sa realmente di cosa si tratti. Conoscere che cos’é e come funziona ti consente di mettere in atto alcune strategie per ri-attivarlo.

    Che cos’é il metabolismo

    metabolismo

    Il metabolismo consiste nel deterioramento delle sostanze nutritive ingerite tramite l’alimentazione con il fine di produrre energia.

    L’obiettivo é quindi quello di trasformare ciò che mangiamo in sostanze utili. Quando introduciamo più di quanto consumiamo l’eccesso viene accumulato come glicogeno e grassi.

    Varia da persona a persona e ció che lo influenza sono le abitudini e lo stile di vita, nonché una buona predisposizione genetica.

    Parlare di averlo veloce o lento non é sbagliato, ma bisogna ricordare che le scelte che facciamo in termini di stile di vita consentono di attivarlo piuttosto che lasciarlo assopito.

    Che cosa lo attiva

    Ma veniamo al dunque, e analizziamo cosa influenza nello specifico il metabolismo e in particolare cosa influenza quello basale. (n.b. Il basale, unito ai bisogni calorici dell’organismo da il metabolismo totale).

    • Attività fisica

    L’incremento della massa magra e dell’esercizio fisico rappresenta un forte stimolo per le attività metaboliche.
    Più muscoli abbiamo e più calorie consumiamo nel corso della giornata,
    indipendentemente dall’età, dalla funzionalità tiroidea e dal livello di attività fisica.

    Il muscolo, infatti, è un tessuto vivo, in continuo rinnovamento e con richieste metaboliche nettamente superiori rispetto al tessuto adiposo (quasi dieci volte).

    Di conseguenza, anche il metabolismo basale viene influenzato dalla massa muscolare.

    Se consideriamo che circa 1/5 del metabolismo basale viene utilizzato per soddisfare le esigenze dell’apparato muscolo-scheletrico, possiamo dire che una buona muscolatura contribuisce ad aumentare in modo importante il metabolismo basale.


    Nota bene: Mentre facciamo sport, il nostro metabolismo aumenta notevolmente e permane elevato anche per diverse ore dal termine dell’allenamento (fino a 12 ore dopo un’attività particolarmente intensa). Variare esercizi, ti consentirà inoltre di attivare il sistema ancor di più.

    • Alimentazione bilanciata

    La dieta dev’essere varia. Per avere un metabolismo che funziona bene bisognerebbe ridurre il consumo di zuccheri e grassi, senza peró privarsene.

    E’ importante rispettare i principi di base dell’alimentazione, come cinque pasti al giorno, colazione entro mezz’ora dal risveglio, controllare la qualità di quello che si mangia, fare attenzione alla stagionalità dei cibi e idratarsi.

    Un regime alimentare vario ed equilibrato farà attivare il vostro metabolismo, consentendovi di raggiungere in fretta i risultati desiderati. Privarsi completamente di grassi e carboidrati non é la soluzione ma chiediti se, anziché di metabolismo lento, tu non soffra di fame veloce!

    Questo articolo é a scopo informativo e non sostituisce in alcun caso il parere del medico.

  • Crampi muscolari: quando il corpo si blocca

    Crampi muscolari: quando il corpo si blocca

    Avete presente una fitta improvvisa e inaspettata? Un dolore pungente che vi immobilizza? Sono i crampi muscolari. Ernest Hemingway ne sapeva qualcosa, tanto da arrivare a definirli un tradimento del corpo.

    Che cosa sono i crampi muscolari?

    I crampi muscolari sono contrazioni improvvise, involontarie e transitorie di uno o più muscoli. Nonostante siano prevalentemente innocui, provocano una spiacevole sensazione dolorosa che blocca temporaneamente il muscolo interessato.

    I muscoli più colpiti sono quelli dei polpacci, quadricipiti e bicipiti femorali. I crampi possono venire sia ai principianti che ai professionisti, e si manifestano generalmente durante l’attività fisica intensa o a seguire, in un momento di riposo muscolare.

    Le cause principali

    I crampi possono essere causati da vari motivi:

    • carico di allenamento intenso
    • temperature elevate
    • disidratazione
    • squilibri di fluidi e minerali (carenza di magnesio, potassio etc.)
    • l’avanzare dell’età
    • diabete
    • mancanza di sonno

    Il crampo è generalmente una combinazione dei fattori sopra menzionati. Sono dei veri e propri campanelli d’allarme che indicano alla persona che ne soffre che qualcosa non va.
    Il polpaccio e la pianta del piede, nello specifico, sono vittima di crampi notturni, un fenomeno causato principalmente da fattori quali la sedentarietà e la cattiva alimentazione.

    Chi conduce una vita sedentaria tende ad indebolire i muscoli, inoltre, seguire una dieta sana e varia, eviterà squilibri e a carenze di sostanze utili per tutto il nostro corpo.

    crampi muscolari

    Cosa fare in presenza di un crampo muscolare

    L’obiettivo di ogni atleta é cercare in qualche modo di non arrivare a questo punto, e quindi di prevenire il crampo muscolare. Se però vi dovesse capitare, fatto tutt’altro che raro in chi pratica attività sportiva, si consiglia di:

    • re-idratarsi per integrare gli elettroliti e l’acqua persi durante l’esercizio fisico (non è un rimedio istantaneo e assoluto ma sarà molto utile.)
    • fare stretching, specialmente se il crampo é causato da affaticamento.

    Inoltre, dopo l’allenamento può essere utile utilizzare oli e creme naturali defaticanti e anti-infiammatorie per favorire e velocizzare il recupero.

    Come prevenire i crampi muscolari

    Per chi già tende ad avere uno stile di vita non sedentario, é consigliabile:

    • sciogliere i muscoli, integrando nell’allenamento lo stretching e gli esercizi di rilassamento
    • variare la dieta e integrare i minerali necessari
    • aumentare gradualmente l’intensità dell’allenamento
    • bere ed idratarsi, specialmente nelle stagioni più calde.

    Continuate ad allenarvi, ma fatelo con intelligenza.. ricordate che la mente batte i muscoli.

  • Aminoacidi: alleati speciali per il recupero muscolare

    Aminoacidi: alleati speciali per il recupero muscolare

    Che cosa sono gli aminoacidi?

    Gli aminoacidi sono molecole organiche che, unite tra loro da un legame peptidico, formano le proteine. Si dividono in essenziali, ovvero quelli che l’organismo umano non riesce a sintetizzare (produrre tramite sintesi) in quantità sufficiente per far fronte ai propri bisogni, e non essenziali. Gli essenziali vanno, pertanto, introdotti tramite l’alimentazione.

    aminoacidi

    A cosa servono?

    Sono necessari per la sopravvivenza. Sono fondamentali per le funzioni collegate al metabolismo cellulare e, in quanto sono alla base delle proteine, sono alla base di un corretto sviluppo del corpo umano.

    Cosa sono gli aminoacidi ramificati?

    Tra tutti i tipi presenti, noi andremo ad esaminare gli aminoacidi ramificati. Fanno parte degli essenziali e nello specifico sono: leucina, isoleucine e valina.

    aminoacidi

    Sono chiamati a catena ramificata a causa della loro struttura ramificata. Questi, lavorano nel tessuto muscolare, favorendone la crescita e il recupero. É per questo motivo che, nell’ambito sportivo, sono molto utilizzati.

    I BCAA (branched-chain amino acids) possono costituire fino al 35% della massa muscolare e sono fondamentali per l’integrità e lo sviluppo del muscolo. Sono apparsi sulla scena negli anni ’80 e da allora per alcuni sono un must.

    I benefici degli aminoacidi ramificati

    • Crescita muscolare
    • Riduzione del dolore muscolare
    • Maggiore resistenza alla fatica
    • prevenzione dell’atrofia muscolare

    Essendo tra i nove amminoacidi essenziali, l’organismo non è in grado di sintetizzarli, nel senso che devono essere assunti attraverso alimenti proteici come carne, pesce e uova, o integratori specifici.

    L’uso degli aminoacidi, soprattutto in ambito sportivo e da parte di atleti che si allenano seguendo programmi ad alta intensità, sembrano non avere particolari effetti collaterali. Il loro utilizzo é sicuro e ben tollerato.

    Si consiglia, come sempre, di seguire il consiglio del medico curante. Questo perché gli aminoacidi vanno dosati in base al corpo e allo stile di vita della persona, rimanendo come quantitativo all’interno di un intervallo terapeutico volto a salvaguardare la salute dell’atleta.

  • Taping: ecco come funziona il cerotto terapeutico

    Taping: ecco come funziona il cerotto terapeutico

    Il taping é un particolare tipo di cerotto che viene applicato sulla cute, in prossimità di tenditi, muscoli o articolazioni che necessitano di essere mantenute nella loro sede. É stato inventato oltre 35 anni fa dal dottor Kenzo Kase.

    Il suo obbiettivo era quello di creare un tape che stimolasse ed imitasse le caratteristiche della pelle umana. Ha specifiche proprietà elastiche ed é un adesivo medicale aderente che non crea irritazioni.

    É utilizzato dai fisioterapisti di tutto il mondo poiché sembra che questo cerotto consenta di prevenire gli infortuni ed alleviare il dolore da trauma formando delle convoluzioni sulla pelle e aumentando così lo spazio interstiziale.

    Sembra che il taping non solo riduca il rischio di infortuni, ma potenzi gli effetti di terapie quali: terapia manuale, esercizio terapeutico, crioterapia, idroterapia e massoterapia.

    L’effetto decompressivo del cerotto, infatti, favorisce il recupero muscolare e la riparazione dell’area danneggiata a seguito di uno sforzo fisico eccessivo o scorretto.

    Caratteristiche del taping

    taping

    Il taping non contiene medicinali. L’epidermide e i piani tessutali sottostanti vengono stimolati senza l’utilizzo di alcuna sostanza medicamentosa. Ciò che lo rende utile nel processo di guarigione é l’elasticità, la cui tensione é decisa dal medico che applica il cerotto.

    Ció che lo differenzia dagli altri tipi di bendaggi é che non limita in alcun modo la libertà di movimento della parte interessata. Favorisce l’auto-guarigione permettendo all’arto di compiere movimenti senza alcun limite che un bendaggio classico, invece, provocherebbe.

    La scelta del colore (cromoterapia) gioca un ruolo di supporto alla terapia Kinesiologica: il rosso e il rosa stimolano, attivano e riscaldano. I colori blu e verde sono invece distensivi con effetto rinfrescante; beige e nero hanno funzione neutrale. 

    Inoltre, il cerotto non rilascia calore. É consigliato l’utilizzo di marche di tape già testate ed utilizzate da tempo. Questo alcuni cerotti potrebbero avere delle colle che, a contatto con la cute, provocherebbero allergie.

    Il taping é resistente all’acqua, anche se é bene premurarsi che la zona interessata torni presto asciutta. É un tipo di cerotto ormai diventato famosissimo ed utilizzato da medici dello sport di tutto il mondo. Ovviamente, come consigliano anche gli esperti, bisogna integrare un processo riabilitativo all’uso dei cerotti, per usufruire al massimo dei vantaggi che porta.

  • I benefici del tennis: quali sono?

    I benefici del tennis: quali sono?

    Vi piace questo sport? Lo praticate o preferite seguirlo in TV? Vi siete mai chiesti quali siano i benefici del tennis? Vediamoli insieme!

    Il tennis é uno sport praticato in tutto il mondo, da giocatori di qualsiasi età e livello. Dai bambini, agli adulti, dai professionisti ai principianti. La possibilità di adattare il livello di allenamento alla propria resistenza fisica fa del tennis uno sport particolarmente versatile.

    benefici del tennis

    Inizialmente é nato come Jeu de Paume, trasformandosi poi con gli anni nel tennis che conosciamo tutti, e che, alcuni di noi, avranno sicuramente praticato. Può essere giocato da 2 o 4 persone e lo scopo é quello di colpire la pallina da tennis con una racchetta per mandarla nel campo avversario.

    Ecco quali sono i benefici del tennis

    In generale, il tennis consente di mantenere una buona salute sia fisica che mentale, nello specifico:

    • aumenta le capacità aerobiche
    • regola la pressione e la frequenza cardiaca
    • può essere giocato a tutte le età
    • aiuta a socializzare
    • regola i livelli di serotonina
    • riduce il livello di stress
    • migliora il metabolismo
    • aumenta la resistenza ossea
    • migliora l’equilibrio
    • migliora l’autostima
    • insegna la padronanza di sé
    • migliora la coordinazione
    • aumenta la capacità respiratoria
    • riduce il grasso in eccesso
    • aumenta il tono muscolare, la forza e la flessibilità
    • aumenta i riflessi
    • migliora la reattività mentale, intesa come abilità nell’elaborazione di strategie e risposte immediate
    • non causa particolari problemi dal punto di vista fisico, essendo uno sport poco pesante da praticare
    benefici del tennis

    Quelli precedenti sono solo alcuni dei motivi che dovrebbero convincervi a praticare il tennis, o per lo meno ad assicurarvi di aver fatto la scelta giusta, nel caso in cui lo stiate già facendo.

    Come ogni sport, é giusto che venga praticato con le dovute accortezze, in base ai propri tempi e al proprio livello di allenamento che deve essere graduale, onde evitare il sovraccarico di specifiche articolazioni e il sovrallenamento.

    Vi abbiamo convinto a scendere in campo?

  • Cuffia dei rotatori: perché é così importante?

    Cuffia dei rotatori: perché é così importante?

    La cuffia dei rotatori é il termine utilizzato in ambito medico per riferirsi a quell’insieme di muscoli e tendini che circondano la spalla.

    La spalla é una struttura complessa. Nonostante sia la parte più mobile del corpo umano, é caratterizzata da una notevole instabilità. Nella struttura della spalla, infatti, l’omero si articola con la cavità glenoidea della scapola. Essendo questa peró di dimensioni ridotte, l’omero non é completamente protetto.

    Ció che lo tiene stabile sono quel complesso di muscoli e tendini che lo circondano e che prendono il nome, per l’appunto, di cuffia dei rotatori.

    La spalla é formata da 5 articolazioni: l’articolazione scapolo-omerale, l’articolazione acromioclavicolare, l’articolazione sternoclavicolare, l’articolazione scapolotoracica e l’articolazione sottodeltoidea. Nello specifico, la cuffia dei rotatori é una struttura muscolo tendinea formata da 4 muscoli, con i rispettivi tendini. Questi 4 sono: sovraspinato, sottospinato, sottoscapolare e piccolo rotondo. Sono i muscoli che permettono alla spalla di muoversi e alle braccia di flettersi.

    La cuffia dei rotatori crea quindi una vera e propria ‘cuffia’ attorno all’omero, prevenendo la lussazione e stabilizzando l’articolazione scapolo-omerale.

    Purtroppo, a causa dell’instabilità, la spalla é spesso soggetta a lesioni ed infiammazioni. Queste, in particolare, sono di natura tendinea. Il muscolo invece che più si lesiona é quello sovraspinato.

    Oltre ai muscoli citati sopra, nella cuffia dei rotatori é presente anche il muscolo deltoide, che non viene peró considerato come gli altri in quanto non ha funzione rotatoria.

    cuffia dei rotatori

    Sintomi di un’infiammazione della cuffia dei rotatori

    Tra i sintomi principali vi é la sensazione dolorosa, in particolare notturna, con un conseguente deficit della forza e fastidio durante movimenti quali il semplice pettinarsi i capelli o slacciarsi il reggiseno.

    Il consiglio che solitamente viene dato é quello di applicare ghiaccio nella zona interessata per qualche giorno e mantenere l’articolazione a riposo. Successivamente, quando la zona si é sfiammata, si può procedere con impacchi caldi che aiuteranno il tendine a rigenerarsi.

    Le lesioni della spalla prevedono tempi di guarigione molto lunghi. É un’articolazione delicata, che difficilmente dopo una frattura ritroverà la forza precedente. Inizialmente la patologia viene curata con antinfiammatori e cortisonici, per poi procedere, nei casi più importanti, con l’operazione chirurgica e la riabilitazione.

    Un test che il medico solitamente esegue per valutare il livello di gravità della lesione é quello che prevede di far sollevare il braccio al paziente lateralmente, farlo ruotare verso l’interno (con il pollice verso il basso) e fletterlo in avanti di 20-30 gradi. Successivamente, il medico farà leggermente pressione sul braccio e se questa pratica procura dolore allora é in atto un’infiammazione.

    Il consiglio che vi diamo é quello di rivolgervi ad un esperto quanto prima, onde evitare di peggiorare la sintomatologia dolorosa, sperando nel mentre di avervi fatto chiarezza su cosa sia la cuffia dei rotatori e su come sia strutturata, più in generale, un’articolazione complessa e fondamentale come la spalla.

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  • Pilates: in che modo può migliorare le prestazioni dei tennisti

    Pilates: in che modo può migliorare le prestazioni dei tennisti

    Il pilates é un metodo di allenamento inventato nel ‘900 da Joseph Pilates. Il programma si concentra sui muscoli posturali, cioè quei muscoli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Lo scopo é quello di acquisire una completa padronanza dei muscoli del corpo tramite la mente, nonché fornire una tonificazione e rinforzo del Power House, cioè di tutti i muscoli connessi al tronco.

    Nonostante le lezioni di pilates possano variare in base all’istruttore, i sei principi cardine non devono mai mancare. Questi sono: concentrazione, controllo, baricentro, respirazione, fluidità e precisione.

    pilates

    Quindi, veniamo al dunque. In che modo il pilates può migliorare le prestazioni di un giocatore di tennis?

    Partiamo inizialmente descrivendo quelle che sono le caratteristiche del tennis. Il tennis é uno sport che richiede grande precisione e resistenza. É caratterizzato da movimenti repentini e aciclici, ovvero che non seguono un ciclo regolare ma che variano piuttosto di frequente.

    In particolare, é uno sport che non sviluppa in modo completo ogni muscolo del corpo, ma ne favorisce un lato, creando spesso difetti posturali. A causa dei movimenti repentini e continui del tronco, come avviene nell’esecuzione di colpi quali il dritto e il rovescio, la parte lombare é sottoposta a tensione. É questo uno dei motivi per cui molti tennisti soffrono di ernia discale lombare.

    Le articolazioni sono, in modo simile, soggette ad usura. In particolare quelle di anca e ginocchio, così come la spalla, subiranno delle conseguenze a livello dei legamenti e dei tendini. Il “gomito del tennista”, le patologie a carico della cuffia dei rotatori, il “dito a scatto” e le distorsioni sono molto frequenti.

    Il tennis quindi può provocare patologie dovute al sovraccarico e al movimento brusco di determinate parti del corpo.

    Ma..in che modo può il pilates migliorare le prestazioni del tennista?

    L’obbiettivo del pilates é quello di rinforzare i muscoli del corpo e migliorarne l’elasticità, consentendo un maggior controllo muscolare da parte dell’atleta che lo pratica.

    Gli esercizi più frequenti prevedono: esercizi per la cuffia dei rotatori, per la mobilità lombare, per il rinforzo degli arti inferiori e dei glutei, per migliorare l’appoggio plantare, per la retroversione del bacino (riducendo il mal di schiena e migliorando la postura e di conseguenza la vista) e per il rinforzo dei muscoli addominali, lombari e dorsali.

    In particolare, gli esercizi di pilates consentono di migliorare la capacità del sistema neuromuscolare, quella di modulare le tensioni e le velocità di contrazione, donando fluidità ed elasticità.

    Il pilates é praticato da tantissimi tennisti professionisti per la sua capacità di migliorare le prestazioni e compensare gli effetti negativi dell’unilateralità del tennis, ed é, pertanto, fortemente consigliato.

  • Il magnesio: un alleato per la salute che non tutti conoscono

    Il magnesio: un alleato per la salute che non tutti conoscono

    Il magnesio (Mg) é un metallo. In quanto elemento chimico, é presente in natura in svariati composti e si trova nel nostro corpo in una quantità di circa 20 grammi. Questa, cambia in base all’età e al peso della singola persona, nonché in base alle abitudini di vita.

    Il Mg é essenziale per i tessuti e per le cellule, infatti, contribuisce a strutturare circa 300 enzimi. Un esempio é l’interazione del magnesio nell’ATP, che in questo caso non é l’Association of tennis Professionals ma bensì l’adenosina trifosfato, molecola molto importante nell’accumulo di energia.

    Questo minerale struttura il tessuto osseo ed é presente soprattutto nelle cellule. In minima parte si trova anche nei liquidi intracellulari e nel plasma.

    magnesio

    I sintomi più comuni che indicano una carenza di Magnesio:

    • crampi muscolari
    • debolezza
    • affaticamento
    • astenia
    • insufficienza cardiaca
    • nausea
    • ipertensione
    • confusione
    • cambiamenti di personalità

    Solitamente, una carenza di Mg é tipica di sportivi che tendono a sudare molto, persone con patologie renali o endocrine, o che soffrono di pancreatici, coliti, ulcere, celiachia e qualsiasi patologia che possa provocare uno scarso assorbimento del minerale a livello intestinale. Anche l’alcolismo cronico é associato a una carenza di magnesio, nonché l’uso di alcuni farmaci, diuretici o lassativi.

    Allo stesso modo, un apporto eccessivo di magnesio può essere dovuto a disfunzioni nell’assorbimento e conseguente escrezione del minerale, dovute a patologie, all’assunzione di determinati farmaci contenenti magnesio, o ad un eccessivo utilizzo di integratori.

    In commercio esistono infatti numerosissimi integratori di vario genere, dalle pastiglie alla polvere solubile, per far fronte a qualsiasi tipo di esigenza e carenza. É bene tuttavia non esagerare e interrogarsi, nel caso si sospetti di una carenza di magnesio, se l’alimentazione sia varia ed equilibrata.

    Quali sono i cibi che contengono il Mg?

    Tra i cibi ad alto contenuto di magnesio, dei quali però specifichiamo il nostro corpo assorbe solo un 30-40%, abbiamo:

    • legumi
    • frutta secca
    • cacao
    • cereali integrali
    • frutti dolci
    • ortaggi a foglia verde
    • semi oleosi
    • amidacei

    Se fate attenzione, il cioccolato contiene Mg. É per questo motivo che spesso, una voglia molto intensa di cioccolato (fondente é da preferire) può essere sintomo di una carenza di questo metallo. In questo caso, fare uso di integratori di magnesio e mangiare frutta secca può sopperire a questa incessante voglia di cioccolata.

    Per qualsiasi dubbio o curiosità continuate a seguirci e commentate, sempre qui su TennisTalker.it!

  • Idromassaggio: benefici e svantaggi

    Idromassaggio: benefici e svantaggi

    Dopo avervi parlato del benefici della sauna post-allenamento, eccoci di nuovo a parlarvi di un altro toccasana: l’idromassaggio!

    L’idromassaggio non é altro che una pratica che unisce i benefici della massoterapia, con quelli dell’idroterapia. É un massaggio idrico pressurizzato, che accorpa bolle d’aria, getti d’acqua e temperatura costante per rigenerare l’organismo. Ogni getto può essere direzionato e ne può essere regolata la potenza, così come la temperatura dell’acqua, che non dovrebbe superare i 37-38 gradi.

    idromassaggio

    L’idromassaggio é diventato tale solo nel XIX secolo ma abbiamo riscontri dell’utilizzo dell’acqua a scopo terapeutico già nell’antica Roma. Molte persone, infatti, avevano l’abitudine di recarsi alle terme per trarre vantaggio dei benefici di un elemento che ci costituisce per circa il 60% (la percentuale varia poi in base al peso e all’età).

    I benefici dell’idromassaggio

    La balneoterapia é una pratica che permette di rilassare corpo e mente allo stesso tempo. Dona relax, riposo e benessere psico-fisico in breve tempo.

    La temperatura calda scioglie i nervi tesi e i muscoli contratti, ed é particolarmente consigliata per le persone in sovrappeso o per coloro che soffrono di diabete e hanno una scarsa mobilità, regolando i livelli di zucchero nel sangue e drenando i liquidi. I getti d’acqua consentono infatti di risvegliare i tessuti che solitamente sono meno irrorati donando vigore e tonicitá.

    Mentre il getto caldo, infatti, rilassa, quello freddo tonifica. La pelle ne trarrà sicuramente giovamento, risultato più lucida, tonica e libera dalla buccia d’arancia.

    La circolazione viene favorita, la pressione stabilizzata e questa pratica consente di aumentare la produzione di endorfine, che producono una sensazione di relax e benessere.

    É l’ideale per prevenire artriti, reumatismi e gotta. Inoltre, migliora la respirazione, riduce la sensazione di gambe pesanti e previene l’insonnia.

    Controindicazioni

    In generale, fare l’idromassaggio non ha controindicazioni. Bisogna avere peró alcune piccole accortezze: é consigliato fare uno scrub prima di immergersi nella vasca, e sarebbe meglio farlo alla sera, specialmente dopo una giornata faticosa. Si possono usare oli essenziali, affiancando quindi alla balneoterapia l’arometerapia, a patto però che non si produca troppa schiuma che bloccherebbe i benefici del bagno.

    Dopo l’idromassaggio, si consiglia di prendersi un momento per riposare e riprendere le energie, al fine di approfittare al meglio dei vantaggi appena ottenuti e re-idratarsi.

    Si può fare al massimo 2-3 volte alla settimana, senza superare i 15-20 minuti.

    É sconsigliato a persone che soffrono di pressione bassa, fragilità capillare, persone anziane, bambini, donne incinte, cardiopatici e soggetti debilitati.

  • Sovrallenamento: le cause e le conseguenze

    Sovrallenamento: le cause e le conseguenze

    Il sovrallenamento é un problema che affligge i professionisti tanto quanto i principianti. Questo perché, soprattutto quando si é alle prime armi, é sufficiente un affaticamento eccessivo protratto nel tempo per sovraccaricare i muscoli e pagarne le conseguenze.

    Il sovrallenamento, detto anche overtraining, non é altro che una sindrome che si verifica quando l’intensità dell’allenamento supera la capacità di recupero.

    sovrallenamento

    Si differenzia dall’overreaching e dal burn-out perché mentre il primo é un decremento della prestazione a breve termine, il secondo ne é una conseguenza, costituito da una disfunzione del sistema neuroendocrino. Questo si traduce come una mancanza di motivazione, spossatezza o insoddisfazione nel praticare un’attività fisica che in precedenza veniva affrontata con piacere.

    L’allenamento crea un momento di stress in cui il corpo é costretto ad adattarsi a nuove condizioni migliorando le proprie prestazioni. Se i nutrienti che riceve tramite l’alimentazione sono sufficienti e il riposo, ovvero quando il corpo ripristina l’equilibrio psico-fisico, é concesso, il sistema funziona. Viceversa, si incapperà in alcune sindromi, tra le quali quella da sovrallenamento.

    Le cause del sovrallenamento:

    • allenamento eccessivo, troppo monotono o con competizioni troppo frequenti
    • scarso riposo
    • stile di vita stressante, con problemi psicologici e relazionali
    • problemi di salute
    • alimentazione scorretta o che presenta un uso eccessivo di integratori

    I sintomi:

    •  tachicardia
    • fatica eccessiva durante l’allenamento, calo di peso eccessivo con conseguente amenorrea (nelle donne) e dolori/ infiammazioni muscolari
    •  apatia, insonnia, irritabilità, depressione 
    •  perdita di appetito, desiderio di dolci 
    •  abbassamento delle difese immunitarie
    •  variazioni ormonali

    Purtroppo la sindrome da sovrallenamento é molto frequente. Per evitarla, sarebbe bene rendersi conto di quali sono i propri limiti senza eccedere, se non con calma e con il tempo, avendo una dieta varia ed equilibrata, con un utilizzo (se c’é) adeguato di integratori, tenendo sotto controllo i valori ematici e soprattutto, concedendosi un po’ di riposo. Quest’ultimo é fondamentale per la rigenerazione cellulare.

    Con questo non intendiamo che l’allenamento non debba essere faticoso, anzi. Quello che ci teniamo a precisare é che dovrebbe essere in linea con lo stile di vita di ciascuno, permettendo di usufruirne come valvola di sfogo che mantiene il corpo in salute, e non come strumento logorante che a lungo andare peggiora sensibilmente la qualità della vita.

    Se vi sentite stanchi, demotivati e non riuscite più ad affrontare gli allenamenti con la forza di prima, concedetevi un periodo di riposo.. il vostro corpo vi ringrazierà!