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    Federer, “Non penso di aver bisogno del tennis”

    Intervistato dal giornale olandese “Algemeen Dagblad”, Roger Federer ha parlato della sua vita al di fuori del tennis, dando l’idea di aver ben preparato il terreno in vista di ritiro presto o tardi inevitabile.

    “Amo i vincenti, ma se non si è più competitivi è meglio smettere. Non penso di aver bisogno del tennis. Sono felice con le piccole cose, come quando mio figlio fa qualcosa di giusto o mia figlia torna a casa con un buon voto”.


    “Il tennis è una parte della mia identità, ma non tutta. Voglio essere e rimanere uno di successo, e spendo molte energie nel business – forse a volte più di quel dovrei, ma questo è un qualcosa che può essere fatto anche oltre allo sport. So che una carriera professionistica non può durare per sempre e va bene così”.

    “È stato molto strano per me non aver giocato a Wimbledon quest’anno e averlo visto in TV, siccome ho partecipato ogni volta dal 1998. Ma sono stato in viaggio per talmente tanto che è stato bello starsene un po’ di più in pace ed essere più spesso in un singolo posto, cosa che già era successa per via del coronavirus. Mi ha dato l’opportunità di organizzare in maniera selettiva i miei viaggi e contraccambiare: i miei amici sono sempre venuti a trovarmi, ora posso fare lo stesso per loro”.

    “L’itinerario del tennis a volte era eccessivo, specialmente dovendolo organizzare anche per i bambini. È bello adesso disporre di una pausa, e per loro pure, anche se gli manca viaggiare. Abbiamo amici in tutto il mondo e abbiamo messo a punto delle routine anche con loro. I nostri amici di New York e Melbourne è da qualche anno che non li vediamo. Ma posso dire onestamente che a casa sono molto felice, e che è un vantaggio fantastico adesso poter prendere un appuntamento per il martedì mattina con tre settimane di anticipo, e poterlo fare senza caricarmi troppo”.

    “A volte ci manca viaggiare per il mondo, e naturalmente a me manca lo sport, ma al tempo stesso sento che la vita a casa in un, diciamo così, ‘modo normale’ è a sua volta bella”.   

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