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    TennisTalker MagazineNewsVenticinquenne è n. 1 al mondo, Ashley Barty si ritira dal tennis professionistico
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    Venticinquenne è n. 1 al mondo, Ashley Barty si ritira dal tennis professionistico

    All’ufficialità e la pompa magna di una conferenza stampa – che si terrà sì, ma domani – Barty ha preferito una breve intervista pubblicata su instagram per rivelare al mondo la sua decisione di lasciare il tennis professionistico. Guidata da poche essenziali domande poste dall’amica Casey Dellacqua, Ashleigh si è aperta parlando con trasporto delle ragioni alla base della sua scelta.

    • Ash è sempre bello vederti, ho un certo sentore del perché sono qui, probabilmente non voglio riconoscerlo, ad ogni modo perché sono qui oggi?
    • Non ero del tutto sicura di come avrei fatto questo, ma ho pensato che così tante volte nella mia vita, sia professionale che personale, tu ci sei stata per me, non c’è un modo giusto o sbagliato, è solo il mio modo, questo è perfetto per me, il fatto di condividerlo con te, di dirlo a te, al mio team, ai miei cari, che mi ritiro dal tennis,  ed è la prima che lo dico ad alta voce, e sì, è difficile da dire, ma sono così felice e così pronta e semplicemente so adesso nel mio cuore che per me come persona questo è giusto, so di averlo già fatto in precedenza, ma con un sentimento (al tempo) del tutto diverso. Sono talmente grata per tutto ciò che il tennis mi ha dato, mi ha regalato tutti i miei sogni e anche di più, ma so che adesso è il momento giusto per me per andarmene e inseguire altri sogni e appendere la racchetta al chiodo.
    • Grazie per fidarti di me ancora una volta… sì, tu sei d’ispirazione per così tante persone e non deve essere semplice ma al tempo stesso deve essere bello in un certo senso toglierti questo peso dallo stomaco.  ‘Perché adesso?’ penso sarà la domanda più ricorrente… perché adesso?
    • È qualcosa a cui penso da parecchio tempo, ho avuto tanti momenti incredibili nel corso della mia carriera che sono stati momenti cardine. Wimbledon lo scorso anno mi ha cambiato molto come persona e come atleta, lavorare così duramente tutta la tua vita per un obiettivo, e ho potuto condividerlo con così tanta gente incredibile. Essere stata capace di vincere Wimbledon, che era il mio sogno, l’unico vero sogno a cui tenevo nel tennis, quello ha davvero cambiato la mia prospettiva e semplicemente dopo Wimbledon ho avuto quella sensazione istintiva e ne ho parlato non poco col mio team, e c’era però una piccola parte di me che non era del tutto soddisfatta, che non era del tutto appagata. E poi sono arrivate le sfide dell’Australian Open, e penso che questo sia il modo perfetto, il mio modo perfetto di celebrare quel viaggio pazzesco che è stata la mia carriera tennistica. Come persona questo è quel che voglio fare, voglio inseguire altri sogni che da sempre voglio realizzare e ho sempre avuto un sano equilibrio ma sono davvero, davvero esausta. 
    • Penso sarà dura da capire per molta gente perché come hai detto sei una tre volte campionessa Slam e probabilmente sei una delle atlete più commercializzabili al mondo, quanto difficile è stato giungere a questa decisione?
    • Nella seconda fase della mia carriera in me c’è stato un cambiamento di prospettiva tale per cui la mia felicità non dipendeva dai risultati. Il successo per me è sapere di aver dato tutto, assolutamente tutto quel che avevo.  Sono appagata, sono felice.  So quanto lavoro ci vuole per tirar fuori il meglio se stessi e l’ho detto al mio team più volte, (che) semplicemente non ce l’ho più, non ho più lo slancio fisico e la volontà emotiva e tutto quel serve per sfidare se stessi al livello più alto. Sono esausta, fisicamente non ho più nulla da dare e questo per me è il successo: ho dato assolutamente tutto quel che avevo a questo bellissimo sport che è il tennis e sono davvero felice di ciò e per me questo è il successo. So che le persone potrebbero non capire ed è ok, mi va bene, perché so che Ash Barty come persona ha così tanti sogni che vuole inseguire che non includono necessariamente girare il mondo, stare lontana dalla mia famiglia, stare lontana da casa mia che è dove ho sempre voluto stare, è dove sono cresciuta. Non smetterò mai, mai mai di amare il tennis, sarà sempre una parte significativa della mia vita, ma adesso penso sia importante potermi godere la prossima parte della mia vita come Ash Barty la persona e non Ash Barty l’atleta.

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