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    Al 25mila dollari di Trieste il seeding viene stravolto

    Non é inusuale che nelle gare femminili Itf il seeding non venga rispettato fino all’imbuto conclusivo, ma quanto accaduto in terra giuliana all’11a edizione della “CMG Tennis Cup”, organizzata dalla Polisportiva Maremonti, é fatto davvero singolare

    L’analisi rapida del tabellone principale tracciato dal giudice arbitro Pier Luigi Grana segnala in vetta l’argentina del Mar del Plata Solana Sierra ed al lato opposto la croata di Dubrovnik Lucija Ciric Bagaric, due presenze che, subissate da troppe amnesie competitive, salutano in fretta la compagnia.

    Oltre alle concorrenti presenti al via per merito di ranking è significativa l’entrata della lucky loser Sofia Rocchetti e, tra le promosse dalle qualificazioni, gli approdi nel main draw della slovena Nika Radisic, della finlandese Laura Hietaranta, e della croata Iva Primorac. Sarà questo poker di racchette, alla partenza della gara ben lontano dai più azzardati pronostici, ad animare le fasi più calde del tabellone, seminando sorpresa per l’impegno ed ammirazione per la risolutezza nei testa a testa diretti alla stazione della semifinale.

    Le vincitrici del doppio Anita Wagner e Nika Radisic

    La Radisic che sui rossi del suo circolo di tesseramento, il Tennis Club Triestino, festeggia la 18esima affermazione in tandem accanto alla bielorussa Anita Wagner, si trascina un gravoso pregresso di 13 match consecutivi nel giro di 10 giorni. E’ in buona parte comprensibile il duplice bagel con il quale la giocatrice di Capodistria lascia via libera per la recita finale alla rientrante Iva Primorac, zagabrese da poco affrancata dalle zavorre mediche alla spalla ed al tallone. Pregevole anche il percorso della ragazza di Helsinki, brava nel superare in tre set la solida uzbeca Victoria Kan, ma poco reattiva, in semifinale, di fronte alla danza asfissiante della lanciata Sofia Rocchetti.

    La marchigiana, fuori dal tabellone cadetto per mano della giovane di Tashkent, era riuscita ad entrare nella lista principale grazie all’insperata defezione dell’ultimo minuto di Virginia Ferrara. Quanto possa valere il proverbio “Aiutati che Dio t’aiuta” lo può verificare la 21enne di Chiaravalle, capace nel primo turno delle qualificazioni di annullare 5 match point a Federica Urgesi e, dopo altri perigliosi confronti, di trovarsi meritatamente in dirittura d’arrivo per il titolo contro la qualificata finalista Primorac.

    Due giocatrici agli antipodi non solo come struttura fisica ma anche come chiavi tattiche di gioco. Più bassa (cm.169) e compatta l’italiana, alta (cm.181), con fisico asciutto e longilineo la croata. Gambe veloci e buoni schemi difensivi per la prima, movimenti articolati e schemi ripetutamente offensivi per la seconda. La velocità negli spostamenti con brillanti recuperi e le continue palle arcuate, profonde ed angolate della Rocchetti costringono la Primorac ad abbandonare il palleggio ad oltranza, ed ad entrare subito in forging con tiri carichi per smontare il consistente castello difensivo della rivale, lesta ad approfittare di ogni pertugio tra le continue bordate avversarie per guadagnare il punto. 

    Sofia Rocchetti in azione

    Una gara giocata prevalentemente dai muniti fortini di fondo campo con rari spunti a rete e pochi drop shot. L’equilibrio dello score domina il primo set fino al risolutivo tie-break.

    Non basta alla 27enne zagrabrese l’appannamento della 21enne rivale, che le consente di risalire da 0-4 a 5-4, perché l’energica rivale si riprende subito il vantaggio per chiudere 7 a 5 il primo set. 

    Iva Primorac

    La sconfitta del primo parziale, le forze che incominciano a latitare per la consunzione dovuta alle continue fiondate che sembrano definitive e invece ritornano beffarde indietro, prendono il sopravvento sulla sfiduciata Iva che cede di gambe e di testa, lasciando alla tonica rivale il compito si dilagare nel punteggio fino a marcare il 6-1.

    Le premiazioni delle finaliste

    Fausto Serafini

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