More
    TennisTalker MagazineTennis TTIntervisteLa dura selezione dei raccattapalle per partecipare al Veneto Open
    Pubblicato in:

    La dura selezione dei raccattapalle per partecipare al Veneto Open

    Fra di loro c’è anche Elena, che è arrivata direttamente dall’Ungheria per essere una ballperson

    Si sta svolgendo in questi giorni il Veneto Open di Gaiba, il più piccolo paese al mondo – solo 1.200 abitanti –   in grado di ospitare un torneo su erba. I riflettori del tennis internazionale sono tutti puntati su questa località a metà strada fra Rovigo e Ferrara. Ogni cosa deve essere perfetta, fin nei minimi dettagli!

    Ma non può esserci un torneo di tale importanza se non ci sono i giudici arbitri e i raccattapalle, il motore della partita.

    E per essere ancora più internazionali, anche qui a Gaiba non vengono più chiamati raccattapalle, ma ballpersons.

    Per capire meglio come funziona questa parte di ingranaggio della macchina organizzativa, abbiamo parlato con Massimiliano Menegale responsabile di tutto lo staff.

    Buongiorno Massimiliano, come si diventa ballperson del torneo di Gaiba?

    E’ iniziato tutto a gennaio quando abbiamo aperto delle candidature sul sito del circolo. Bisognava compilare un modulo online e poi a marzo, quando abbiamo chiuso le iscrizioni, abbiamo organizzato un primo incontro da remoto per spiegare di che cosa si trattava.

    Avevamo bisogno di circa 40 ragazzi in totale, ma 22 li avevamo già perché erano gli stessi che avevano già partecipato la scorsa edizione, quindi già formati e preparati a coprire quel ruolo.

    C’è stata un’adesione incredibile, abbiamo ricevuto più di 70 richieste da varie parti del nord est. E non solo! Fra i ragazzi c’è anche Elena, figlia di papà italiano e mamma ungherese che vive in Ungheria, ma per fare la raccattapalle a Gaiba è arrivata fin qui. I suoi genitori avevano saputo del torneo grazie ad un gemellaggio fra il circolo italiano e quello ungherese e l’hanno iscritta alle selezioni. Insieme a lei ci sono ragazzi di Gaiba, ovviamente, poi Rovigo, Padova, Verona e Ferrara.

    Elena, 10 anni, arrivata direttamente dall’Ungheria per fare la raccattapalle a Gaiba

    Come si sono svolte le selezioni?

    Abbiamo fatto due primi incontri in campo dove veniva simulata una partita. I ragazzi dovevano imparare a muoversi in campo nei tempi giusti, a dare le palline alle giocatrici e tutto il resto.  Dopo questi incontri, abbiamo però dovuto scegliere solo alcuni dei ragazzi perché non potevamo prenderli tutti. La scelta si è basata su chi secondo noi aveva una maggiore attitudine al ruolo e anche una maggiore resistenza fisica. Stare un’ora in piedi, sotto il sole, correndo sempre fra un punto e l’altro per raccogliere le palline, non sembra, ma vi assicuro che è impegnativo.

    Come sono organizzati i turni dei ragazzi?

    Organizzo delle squadre da 6 e devono fare un turno in campo che dura un’ora. Poi, obbligatoriamente, hanno il recupero di un’ora durante la quale devono riposarsi.

    Gestisco le squadre quando entrano in campo a quando sono fuori dal campo.

    Giocano tutti a tennis?

    Quasi tutti. Solo 4 o 5 sono solo degli appassionati, lo seguono in tv, ma non lo praticano Gli altri giocano tutti, anche agonisticamente. Questo aiuta molto perché così conoscono e comprendono il punteggio che nel tennis non è così banale come può sembrare a chi è abituato.

    Massimiliano, facciamo un piccolo sondaggio fra i ragazzi? Chi è la vostra giocatrice favorita per gentilezza e simpatia?

    Olga Danilovic! Perché ci sorride sempre quando le diamo le palline

    Olga Danilovic – Foto Creative Idea

    La gentilezza e l’educazione vincono sempre

    Commenti

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari