“If you can imagine it, you can do it”. Negli articoli precedenti abbiamo approfondito la tecnica di visualizzazione mentale e i suoi benefici. Oggi insieme alla nostra mental coach Sara Bordo e al suo collaboratore Gabriele Costanzo cercheremo di capire come utilizzarla.
La visualizzazione mentale è un termine spesso utilizzato in ambito sportivo ma, nella maggior parte dei casi, gli atleti non hanno la certezza di come usare questo strumento per migliorare la propria prestazione. Le capacità di creare immagini è un’abilità che si può sviluppare e allenare proprio come qualsiasi altra abilità. La ricerca mostra che usare la tecnica di visualizzazione può inoltre calmare la tua mente permettendoti di raggiungere uno stato di benessere psicofisico, migliorare la tua concentrazione, ridurre l’ansia e aumentare la fiducia.
Il termine visualizzazione è maggiormente utilizzato rispetto al termine imagery. I due concetti sono tuttavia sinonimi e possono essere tranquillamente interscambiati. Visualizzare significa “vedere” nella propria mente. La migliore forma di imagery utilizza e coinvolge diversi sensi, non solo la vista, ma anche l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto. Le immagini usano tutti i sensi per creare e ricreare un’esperienza coinvolgente nella mente.
Atleti d’élite come Serena Williams, Novak Djokovic e Kobe Bryant utilizzano la visualizzazione mentale per potenziare la propria prestazione sportiva.
Che tipi di visualizzazione esistono?:
Le immagini possono essere suddivise in due grandi categorie: interne ed esterne.
Il termine “immagini interne” si riferisce alla capacità di immaginare un’esperienza sportiva dal proprio punto di vista (come se stessimo osservando quella scena in prima persona con i nostri occhi; al contrario, avere “immagini esterne”, fa riferimento al vedere dall’alto qualcuno/o se stessi svolgere la prestazione (come se stessimo guardando un film ed osservando noi stessi in terza persona o con gli occhi di un osservatore esterno).
Da un punto di vista della prospettiva, le ricerche riportano tendenzialmente effetti benefici maggiori grazie all’utilizzo di visualizzazioni effettuate in prima persona (prospettiva interna). Gli atleti d’élite sembrano tuttavia far affidamento su di una combinazione di entrambe le forme di visualizzazione nel loro allenamento mentale.
“Sognare ad occhi aperti” e visualizzazione mentale sono la stessa cosa?:
Ogni tanto mi capita di sentir dire: “si a me capita di immaginare altro quando sono a scuola mentre la Prof. sta spiegando”. Questo fenomeno chiamato “sognare ad occhi aperti” è completamente diverso dalla visualizzazione mentale. È una di quelle attività che ci coinvolge quando siamo annoiati e le nostre menti navigano nei pensieri. Sognare ad occhi aperti non è un’azione pianificata, manca lo scopo dell’azione.
Quando usi le immagini in ambito sportivo hai l’intenzione di potenziare gli aspetti della tua performance. Sei consapevole di coinvolgere ed utilizzare queste abilità, oltre che del motivo per cui stai visualizzando (ad esempio, vuoi prepararti per una competizione imminente, vuoi rilassarti, usi la tecnica per vederti eseguire un solido piano di gioco, ecc..)
La visualizzazione mentale è quindi una tecnica che ti aiuta a migliorare le tue abilità fisiche attraverso la ripetizione mentale di alcune abilità di successo.
E tu? Ti è mai capitato di visualizzare come giocherai una partita la sera prima della gara?
Ti sei mai visto fare il colpo vincente? Riesci a percepire il suono della pallina che impatta sulla racchetta? Se la risposta è si, significa che hai usato la visualizzazione mentale.
Ma come tutte le abilità anche la visualizzazione va allenata costantemente giorno dopo giorno seguendo principi scientifici, funzionali ed efficaci.
Segui il prossimo articolo per ricevere dalla nostra mental coach Sara Bordo e lo Psicologo dello sport Gabriele Costanzo informazioni importanti sulla tecniche di mental training.
Sara Bordo e Gabriele Costanzo
Perform-up Team