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    TRAINING AUTOGENO DI SCHULTZ

    Training autogeno di Schultz – Ciao sono Sara Bordo, Psicologa dello Sport e Mental Coach. Negli articoli precedenti vi ho parlato dell’importanza delle tecniche di mental training come la respirazione (link articolo 2 e 3) e il rilassamento (link articolo 4).

    Molti tennisti utilizzano tecniche di rilassamento e meditazione nella pratica quotidiana. Nell’ultimo articolo abbiamo approfondito una delle tecniche di distensione più nota: il rilassamento progressivo di Jacobson. Vuoi conoscere i benefici e come praticarlo? Clicca sul link e approfondisci questa tecnica (articolo 5).

    Oggi approfondiremo il training autogeno di Schultz: un altra tecnica distensiva molto conosciuta a livello mondiale

    E’ un metodo autodistensivo, elaborato nel 1930, che utilizza la concentrazione mentale. Questa tecnica si basa sui principi dello yoga orientale riadattati alla cultura occidentale.

    E’ un apprendimento graduale di esercizi di concentrazione psichica, finalizzati al miglioramenti dell’equilibrio neurovegetativo, delle funzionalità vascolari e del tono muscolare (Brugnoli, 2005). Durante l’esercizio viene chiesto all’atleta di concentrarsi su specifiche parti del corpo e percepire delle sensazioni come il calore o il freddo. Questa tecnica di rilassamento è in grado di indurre modificazioni dello stato di coscienza.

    L’atleta con la pratica aumenta gradualmente i propri livelli di concentrazione modificando le sensazioni del proprio corpo.

    “Permette di combattere lo stress, le tensioni muscolari e psichiche, l’ansia e le sue ripercussioni nel corpo quali tremori, insonnia, aritmie, oppressione toracica. […] Allo stesso tempo può servire a migliorare le prestazioni fisiche, l’autocontrollo e la capacità di recupero”. (Brugnoli, 2005, p.42).

    La distensione, o il completo stato di abbandono, permette di raggiungere la calma interiore, la concentrazione e di recuperare le energie.

    Gli obiettivi del training autogeno sono (Brugnoli, 2005, p. 41):

      • rapido recupero delle energie;
      • autoinduzione di calma;
      • miglioramento della concentrazione e dell’attenzione;
      • miglioramento dell’autostima;
      • autocontrollo;
      • controllo di dolori cronici;

    Tutti gli psicologi e gli allenatori sono concordi nell’affermare che la tensione psichica e muscolare impedisce all’atleta di dare il meglio di sè.

    Non sai come svolgere queste tecniche di meditazione? Segui i nostri articoli e ti sveleremo degli strumenti innovativi per svolgere a casa o in campo questi esercizi direttamente dal vostro smarthphone.

    A presto!

    Sara Bordo Mental Coach, Psicologa dello Sport e del Benessere, Ideatrice di Perform-Up tennis, l’applicazione di mental training.

    Hai delle domande da porre alla psicologa? Non esitare e scrivici, sempre qui su tennistalker.it!

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