Potrebbe trattarsi di stress!
Eccoci a un altro appuntamento con la nostra rubrica dedicata al mental coaching. Negli ultimi articoli abbiamo descritto la nostra società, Perform-Up S.R.L (LINK) e in particolare vi abbiamo parlato dell’importanza nello sport della componente mentale (LINK) Oggi vogliamo addentrarci in questo mondo e parlare di stress e ansia in ambito sportivo.
In campo ti capita spesso di avere cali di concentrazione? Provare ansia durante il match? Sentirti demotivato o perdere fiducia? Potrebbe trattarsi di stress!
Che cos’è lo stress?
Lo stress è una risposta naturale del corpo e della mente di fronte a situazioni percepite come sfidanti, minacciose o stressanti e che richiede un adattamento. Questa risposta è spesso chiamata “risposta allo stress” o “risposta di lotta o fuga”.Quando si percepisce uno stressore, come una situazione minacciosa o sfidante, il cervello attiva il sistema nervoso autonomo, che è responsabile del controllo automatico delle funzioni del corpo. Ci sono due componenti principali nella reazione allo stress:
- Sistema Nervoso Simpatico: si attiva durante la risposta allo stress e prepara il corpo per una possibile lotta o fuga
- Sistema Nervoso Parasimpatico: entra in azione per riportare il corpo in uno stato di calma e riposo
È importante notare che la risposta allo stress può essere utile in situazioni di emergenza, ma se prolungata nel tempo può avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale. Quindi, una efficace gestione dello stress e il recupero adeguato sono fondamentali per mantenere un equilibrio nel corpo e nella mente.
STRESS e ANSIA NEL TENNS
Lo stress nello sport e in particolare nel tennis è un fenomeno comune. Se vi ricordate, nel precedente articolo, vi abbiamo parlato dell’importanza di monitorare le soglie di stress e gestione di ansia prima e durante la gara, poiché costituiscono uno dei maggiori problemi dell’attività sportiva. Gli atleti, soprattutto i professionisti, possono attraversare dei momenti estremamente complessi e delicati che vanno sicuramente a incidere sui livelli di stress e di conseguenza sul loro benessere. Tuttavia, lo stress non è un elemento che colpisce esclusivamente gli atleti di alto livello, in quanto può essere determinato da numerose cause. Tutti gli atleti, amatoriali, agonisti e professionisti, possono affrontare durante la loro carriera periodi di stress.
Il tennista Matteo Berrettini sta vivendo un periodo particolarmente stressante e negativo a causa dei numerosi infortuni che lo portano a ritirarsi dai tornei ATP, vedi il recente ritiro al torneo su erba verde del Queen’s e il rischio di non partecipare al prestigioso torneo di Wimbledon non conoscendo le tempistiche di recupero dall’infortunio. Il tennista, infatti, sta vivendo oltre una stagione ricca di infortuni un sovraccarico di impegni mediatici che possono influire sullo stato generale dell’atleta e sul suo benessere.
Cosa succede agli atleti quando sono stressati?
Situazioni di stress possono avere un impatto negativo sul rendimento sportivo e sulla salute generale degli atleti e possono portare a:
- Calo della concentrazione
- Aumento dei livelli di ansia
- Abbassamento della motivazione
- Ridotta capacità decisionale
- Riduzione della fiducia in se stessi
- Decremento dell’energia
- Maggiore rischio di infortuni
Quali possono essere le situazioni stressanti di un atleta di tennis?
Possono derivare da una varietà di fonti come:
- Impegni e responsabilità: i tennisti devono spesso affrontare allenamenti, viaggi, competizioni e vita personale in maniera efficace e bilanciata.
- Aspettative elevate: le aspettative possono derivare da familiari, allenatori, compagni di squadra, persino da sé stessi. Ci si può sentire sotto pressione per il raggiungimento di obiettivi come vincere tornei o avere standard elevati di performance.
- Confronto con gli avversari: gli atleti, in competizione costante, tendono a paragonarsi ai loro “rivali” sentendosi spesso inadeguati.
- Infortuni: la lesione fisica può influire sulle performance e creare stress riguardo alla ripresa. Infatti, la riabilitazione è un percorso lungo che richiede tempo ed energie, generando incertezze sul futuro e ansia nell’atleta.
- Gli atleti professionisti si trovano spesso sotto i riflettori dei media e del pubblico, come sta succedendo a Berrettini. Questa esposizione mediatica e attenzione al risultato, può causare pressione aggiuntiva comportando una maggiore valutazione delle loro performance e maggiore stress.
Tuttavia, è importante sottolineare che lo stress non è sempre negativo. Una certa quantità di stress può aiutare e motivare gli atleti a migliorare le loro prestazioni. Si tratta di “EUSTRESS” o “STRESS POSITIVO”. Il termine “eustress” viene utilizzato in psicologia per descrivere lo stress positivo o benefico. Deriva da situazioni o sfide che vengono percepite come stimolanti, piacevoli o gratificanti, anche se richiedono comunque impegno e adattamento. Questo tipo di stress può fornire la spinta necessaria per affrontare sfide, affinare le abilità e ottenere risultati migliori.
Vivere questi momenti di stress e ansia, come abbiamo detto precedentemente, succede a tutti gli atleti; la cosa importante, è sapere come gestire tali momenti così da non farsi sopraffare e far sì che lo stress negativo non incida sul benessere e sulla salute generale dell’individuo.
Se vuoi scoprire quali sono alcune delle strategie di gestione stress e ansia, non perderti i nostri prossimi articoli. In particolare, tratteremo nello specifico una tecnica che a noi sta molto a cuore e che permette di gestire i momenti importanti di una partita, la respirazione diaframmatica. Contattaci e seguici sulle nostre pagine social:
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