Daniil Medvedev torna a sorridere sul cemento asiatico. Dopo la semifinale raggiunta a Pechino, il russo conferma il suo stato di forma e si guadagna un posto tra i migliori quattro del Masters 1000 di Shanghai, superando l’australiano Alex De Minaur con il punteggio di 6-4, 6-4 in poco meno di due ore di gioco
È una vittoria che profuma di riscatto per l’ex numero uno del mondo, reduce da un 2025 altalenante, in cui il rendimento non era stato all’altezza delle stagioni migliori. Ma sul cemento cinese, dove nel 2019 aveva già trionfato, Medvedev ha riscoperto quella versione solida, imprevedibile e impenetrabile che lo aveva reso uno dei giocatori più difficili da affrontare del circuito.
Un match di controllo e precisione
Il match con De Minaur è stato una lezione di lucidità tattica. Medvedev ha concesso sei palle break, ma le ha annullate tutte con grande freddezza, scegliendo sempre la soluzione più intelligente nei momenti chiave. È bastato un break per set per indirizzare la partita: il russo ha controllato gli scambi da fondo, variando ritmo e profondità, mentre l’australiano — pur combattivo come sempre — non è riuscito a scardinare la difesa del suo avversario.
«Ero stanchissimo, ma sapevo che contro Alex ci sarebbero stati lunghi scambi. Sono rimasto concentrato e ho giocato bene nei punti importanti», ha dichiarato Medvedev a fine match. «Nel secondo set ho conservato il meglio per il finale e sono molto soddisfatto del mio livello».
Un ritorno tra i grandi
Con questo risultato, Medvedev centra la seconda semifinale consecutiva e rientra a pieno titolo nella corsa ai posti d’élite del ranking mondiale. La vittoria non solo lo riporta tra i Top 20, ma potrebbe persino riaprire, in caso di altri successi, la possibilità di una qualificazione alle ATP Finals — soprattutto se dovessero verificarsi defezioni illustri come quella di Djokovic.
Il prossimo ostacolo sarà il francese Arthur Rinderknech, sorprendente protagonista del torneo e alla prima semifinale in carriera in un Masters 1000.