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    Halep, quella che ha battuto Badosa era “una nuova Simona”

    Domani tornerà in campo contro l’unica top 10 ancora in gara, la tunisina Ons Jabeur, ma già adesso si può parlare di una prestazione notevole di Simona Halep al Master 1000 di Madrid, che ancora non ha perso un solo set e al secondo turno si è disfatta di una delle favorite per la vittoria finale, la n. 2 al mondo Paula Badosa. Halep parla di “fuoco” ritrovato, di una passione dirompente per il tennis che di nuovo le fa da motore nella routine quotidiana. Non solo, se prima del torneo non si sentiva molto sicura di sé, adesso racconta che è tornata anche la fiducia. L’ex n. 1 non ha dubbi su chi ringraziare a tal proposito, e spende parole di stima per il suo nuovo allenatore Patrick Mouratoglou, a cui va il merito di averla rimessa in carreggiata.

    “Avevo dei dubbi quand’ero arrivata qui. Ancora non sapevo quanto potessi giocare e quanto bene. Ma adesso sono una persona diversa. Mi sento più fiduciosa, sento che il divertirmi mi aiuta a lavorare più duramente, a lavorare di più. Passo più tempo in campo”.

    “Penso venga tutto da dentro, e al momento sono contenta di me stessa. Sento di avere l’opportunità di giocare di nuovo del buon tennis. A dire il vero è la mia priorità n. 1 in questo momento, sento nuovamente quel fuoco. Credo mi aiuti ad alzarmi al mattino e ad andare a dare tutto quello che ho”.

    Quando le hanno chiesto se nella sua vittoria contro Badosa si fosse vista più una “Simona vintage” o una “Simona 2.0”, l’Halep ha risposto: “Una nuova Simona, direi”.

    Approdata ai quarti, come detto inizialmente Halep se la vedrà con Ons Jabeur, già battuta 6-4, 6-3 al WTA500 di Dubai a febbraio: “Sarà una partita del tutto diversa. A Dubai è stata abbastanza dura perché tutti (nel pubblico) stavano dalla sua parte. Ma a volte traggo energia anche dal pubblico, come qui contro Paula Badosa (Halep ha battuto la beniamina di casa 6-3, 6-1 ai sedicesimi), quindi quanto a quello non ho problemi. Adoro l’energia in campo e l’atmosfera. È meglio che la gente ci sia piuttosto che non ci sia, sarà bello”.

    “Lei è diversa. È una persona fantastica, prima di tutto perché insieme ci troviamo molto bene. È sempre bello parlarle, ma ogni volta è sempre una gran lotta in campo. Me ne aspetto un’altra anche al prossimo turno (Halep e Jabeur si affronteranno domani). Ma sono qui per fare del mio meglio, come ho detto ogni giorno. Mi sento bene in campo, padroneggio bene il mio gioco”.

    “Voglio sfruttare tutto quel che ho al momento, e le sue idee e il modo in cui vede il mio gioco. Ho cominciato a credere sempre di più che ci posso riuscire, per cui darò il mio meglio. Mi fido al 100% di lui. Vedremo quanto bene me la caverò, quanto bene saprò fare quelle cose di cui mi ha parlato”. 

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