Cari talkers,
nell’articolo precedente vi ho parlato di un libro che un giovane ragazzo stava leggendo, intitolato ‘Fatti il letto’. Se non avete letto l’articolo, lo trovate qua: clicca qui!
Il tema principale dello scritto era la carenza di motivazione, che a volte ci sovrasta e ci costringe a rinchiuderci in casa, costretti in un letto, a fissare il soffitto e domandarsi se quel cane che ci ha ringhiato quando avevamo 11 anni possa essere stata la causa di quella forma di ansia che ci portiamo appresso da una vita e che non sembra andarsene mai.
E a volte, è forse proprio l’ansia di non riuscire a fare, di voler creare, cimentarsi in qualcosa ma non riuscirci, che ci fa soffrire.
Che cosa si nasconde dietro la carenza di motivazione?
I motivi potrebbero essere tanti. Allontanandoci dalle motivazioni più importanti, e con importanti ci riferiamo a patologie quali la depressione maggiore, i disturbi della personalità e le fobie, quali quella da ansia sociale, di cui qui in questo articolo non ci occuperemo, non essendo noi né dottori né psicologi, ci concentreremo maggiormente su quelle piccole, ma tuttavia importanti, cause che nel quotidiano ci creano disturbo e possono indurre ad una carenza di motivazione.
Delusioni sul lavoro, screzi con amici, colleghi o famigliari, svolgere un lavoro che non amiamo, una partita persa (e a questo proposito vi consigliamo di rileggere l’articolo su quali siano i risvolti psicologici di una partita persa), un allenamento o più di uno andato male, l’allenatore che ci sottopone ad una pressione troppo grande, essere metereopatici, e si sa, la stagione non aiuta, e quant’altro.
Inizio col dire che, il tutto è molto soggettivo. Ma, che ci crediate o no, per quanto ogni essere umano sia diverso dall’altro esistono dei tratti che ci accomunano. La sofferenza può essere diversa e variare a seconda delle motivazioni che caratterizzano ciascuno di noi, ma comunque sofferenza è.
Non esistono cause minori o cause maggiori che la causano, esistono solo le emozioni, che sono comuni a tutto il genere umano e che a volte ci fanno soffrire.
La carenza di motivazione è una forma di sofferenza della psiche. Le cause indicate sopra sono indicative, e per questo ci piacerebbe conoscere quelle che sono le vostre motivazioni, se vi sentite di condividerlo con noi, magari anche privatamente.
Ma veniamo al dunque: come si può risolvere la mancanza di motivazione?
Prima di tutto, ascoltandosi. Cercando di capire le motivazioni che si ricollegano a questa perdita di voglia di fare. Innanzitutto, è cosa buona comunicare con gli altri. Un amico, un collega, un famigliare, e perché no, anche uno specialista se se ne sente la necessità e se ci si sente pronti.
Lo sport, in particolare, dato che siamo un magazine sportivo, risente molto della carenza di motivazione, perché a volte, che lo si voglia o no, la passione non basta.
Capita a tutti di non sentire di aver dato il meglio di sé, di aver perso quel qualcosa in più che vi faceva andare agli allenamenti con il sorriso sul viso.
Capita a voi come capita a noi, che scriviamo per voi ogni giorno.
Un altro strumento che potrebbe tornarvi utile per ritrovare la motivazione è: nutrire la mente.
Come? Mettendosi all’opera. Anche quando è troppo dura poterlo fare. Facendo cose, aumentando le ore di sport praticato, cambiando attività, uscendo di più, se se ne ha la possibilità, delegando qualche mansione al lavoro o chiedendo aiuto se sono troppo difficili da svolgere.
Insomma, le soluzioni sono tante.
Ma prima di tutto, bisogna ascoltarsi, parlare, comunicare, aprirsi, sforzarsi di ritrovare quella voglia perduta.
La felicità e la motivazione sono ancora dentro di voi, non sono scomparse.
Vi è piaciuto l’articolo? Vi piacerebbe leggerne altri o ricevere maggiori consigli? Continuate a seguirci e fateci sapere cosa ne pensate, sempre qui su tennistalker!