Il cervello: un divoratore esigente – Secondo la dott.ssa Mosconi,”la neuro-nutrizione è il modo in cui il nostro lavoro interno si traduce in esterno, per esempio quali prestazioni abbiamo, come ci comportiamo e usiamo la nostra forza, al contrario di ‘dieta’ che ha un obiettivo esterno (estetico)”.
Una parte importante delle sue ricerche e teorie su questa materia si basa sulla sua educazione mediterranea. Lei ricorda di aver notato immediatamente al suo arrivo negli Stati Uniti quanto fosse drasticamente diversa la cultura Occidentale riguardo al cibo.
E’ interessante notare che uno studio recente, pubblicato sul British Medical Journal, ha mostrato quanto siano nette le differenze tra questi stili di vita e ha concluso che lo stile di vita occidentale di solito porta ad un“invecchiamento accelerato e ad un aumento del rischio di demenza futura“.
“I geni caricano la pistola, ma lo stile di vita tira il grilletto” dice la dottoressa Mosconi che considera lo stile di vita elemento importante riferendo che il suo pensiero sia sempre stato orientato sul fatto che una predisposizione genetica pesasse fortemente su coloro che manifestano una malattia.
Uno studio pubblicato sul Journal of Environmental Healths Perspective afferma che
“i ricercatori, i medici e gli altri che si sono fatti strada nelle fenditure oscure del gene, stanno cercando di districare gli indizi che suggeriscono che la funzione del gene potrebbe essere alterata da più di semplici cambiamenti in sequenza” e ciò si ricollega perfettamente a ciò che la dott.ssaMosconi menziona sul ruolo cruciale del nostro stile nel modo in cui si manifesta una certa disfunzione cognitiva.
Ma quali alimenti e quale “dieta del cervello” può effettivamente aiutare a sostenere questo stile di vita? – il cervello: un divoratore esigente
“Invece di rovinare tutto, dovremmo apprezzare qualcosa che la natura ha impiegato anni a ottimizzare”, afferma la dott.ssa Mosconi. E’ evidente che la neuro-nutrizione non sempre riscontra posizioni favorevoli, anzi per una serie di motivazioni legate ad una serie di fattori quali la dimensione della porzione dei pasti, i genitori che non hanno il tempo di cucinare o di insegnare ai figli a mangiare in modo sano, la grande influenza dei cibi pronti, e la nostra cultura ‘sempre in movimento’, tendono a fare in modo che incosciamente ( o forse consciamente?) ci si rivolga a pasti di scarsa qualità e ricchi di zuccheri, una combinazione killer per il nostro cervello.
E’ ovvio che per funzionare in maniera corretta, il sistema nervoso deve utilizzare in particolare, il glucosio che si trova nei carboidrati e in generale degli zuccheri. Ma diversa è la qualità del cibo in cui trovarli. E’ da qui che si deve dare il via alla giusta energia funzionale, perché il glucosio è un mediatore fondamentale per i neuro trasmettitori, è la sostanza in grado di mettere in moto gli impulsi nervosi, tra un neurone e l’altro, che fanno sentire meglio e fanno attivare tutto con la tranquillità e la stabilità di cui gli esseri umani hanno bisogno. Dal cibo si deve prendere l’energia primaria che garantisce il benessere psicofisico a tutto il corpo.