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    Zverev la sfanga, per lui solo periodo di prova

    Lo scorso ventitre febbraio Alexander Zverev aveva perso la testa. Prima la rabbia sfociata in una serie di pesanti insulti rivolti al giudice di sedia Alessandro Germani a seguito di una chiamata effettuata in un momento caldo della partita e giudicata inesatta dal tedesco. Poi la definitiva esplosione a partita persa, con tre intimidatorie racchettate scagliate violentemente quasi sui piedi del giudice di sedia, a cui poco dopo se n’era aggiunta una quarta sul fianco del seggiolone. 

    Un comportamento inaccettabile. Zverev era stato immediatamente squalificato dal singolo – categoria in cui deteneva il titolo, – multato di 40.000 dollari e privato di punti e montepremi guadagnati nel 500 di Acapulco. Tuttavia la gravità del gesto lasciava presagire provvedimenti più seri. Ed effettivamente arrivati sono arrivati, ma l’ATP ha deciso di sospenderli per un anno, concedendo a una delle sue stelle più promettenti un periodo di prova. Niente più condotte antisportive, “come un comportamento irrispettoso o aggressivo nei confronti di un arbitro, un avversario, uno spettatore o di un’altra persona durante o al termine di una partita”. E niente più abusi verbali o fisici finché in campo o sul posto. Se Zverev dovesse superare questa linea prima del 23 febbraio 2023 allora saranno 8 le settimane di squalifica e altri 25.000 i dollari di multa. Altrimenti niente. Provvedimento revocato. 

    Già i giorni scorsi Serena Williams aveva espresso la sua incredulità: “Assolutamente, ci sono due pesi e due misure. Se lo avessi fatto io probabilmente sarei in prigione. Sul serio, non scherzo”. Adesso che questa nuova svolta ha stupito un po’ tutti al coro si è unita Pam Shriver: “Nominatemi un altro sport che mancherebbe di proteggere i suoi arbitri attaccati fisicamente da un giocatore ricorrendo a un periodo di prova invece che a una sospensione? Cosa mi sfugge?”  

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