Ieri al Dubai Tennis Championships Djokovic ha perso ai quarti contro il ceco Jiri Vasely (n. 123). La ruggine di questi ultimi mesi lontano dalle competizioni è costata al serbo una prematura eliminazione, nonché il posto in vetta alla classifica mondiale, ceduto al russo Daniil Medvedev non senza parole di rispetto: “Merita di essere il numero uno”.
Nole scende dal trono dopo 361 settimane e lascia la sua oasi nel deserto, uno dei pochi eventi ATP a cui aveva la garanzia di poter partecipare. Fuori questione il Sunshine Swing, l’accoppiata dei Master 1000 americani di Indian Wells (10-20 marzo) e Miami (23 marzo-4 aprile), vista la necessità di un ciclo vaccinale completo per entrare negli Stati Uniti. La misura adottata dai francesi – ossia l’obbligo di vaccinazione per tutti gli atleti desiderosi di competere nel paese – gli sbarra le porte non solo del Roland Garros, ma anche del prestigioso apripista della stagione sulla terra battuta, il Master 1000 di Montecarlo (10-17 aprile) – “se soddisferà i requisiti sanitari del governo francese saremo felici di ospitarlo” ha detto Franulovic, il direttore del torneo monegasco. C’è poi l’Open di Serbia (18-24 aprile), quello sì un approdo sicuro per l’idolo indiscusso della nazione balcanica. Probabile anche, al momento, una partecipazione al Master 1000 di Madrid (1-8 maggio), siccome per l’ingresso nel paese ad oggi è sufficiente un test PCR negativo. Tecnicamente ancora possibile per lui gareggiare agli Internazionali di Roma (8-15 maggio), anche se a condizioni per nulla agevoli – non potrà usufruire di alberghi, ristoranti e spogliatoi. Vedremo se le voci di protesta sollevatesi da più parti porteranno a delle modifiche più stringenti. Infine, se tutto resta com’è, Djokovic potrà esserci a Wimbledon (27 giugno-10 luglio), come recentemente fatto sapere da Tim Henman a BBC Radio 4.
Questo dunque il quadro per i prossimi mesi con cui Nole dovrà fare i conti se, come ha rimarcato, intenderà restare fermo sulle sue posizioni. Vediamo ora le sue parole.
“Più partite gioco, più mi sento a mio agio in campo. Ho bisogno di giocare partite. Negli ultimi mesi non ho giocato. Vediamo. Ovviamente dovrò monitorare la situazione, vedere come va. Dovunque avrò un’opportunità di giocare lo farò. Spero sia presto”.
“Il mio obiettivo è continuare a giocare a tennis. Questo è il mio obiettivo finale. Finché me la sentirò e finché potrò giocare. Fino a quando il mio corpo me lo permetterà, fino a quando lo permetteranno le circostanze nella mia vita e le persone che mi circondano e supportano”.
“Sono ancora motivato e ancora mi incazzo quando perdo una partita. Mi importa. Mi importa di vincere ogni partita, come a chiunque altro nel Tour, a prescindere dall’età. In realtà sono contento di provare tutte queste emozioni ogni giorno perché vuol dire che davvero voglio far parte di questo sport, far parte del Tour”.
“Non guardo all’età davvero come a un fattore limitante per la mia carriera. Mi sento ancora benissimo per quanto riguarda il mio corpo e il modo in cui sta tenendo botta, il modo in cui recupera. Mi sta rendendo un buon servizio, per così dire. Questo è qualcosa che ovviamente mi incoraggia a proseguire”.
Fonte: https://www.eurosport.co.uk/tennis/novak-djokovic-admits-lack-of-matches-a-worry-amid-continuing-schedule-uncertainty-after-jiri-vesely_sto8815849/story.shtml