Il campione americano, intervistato da Sports Illustrated, parla di ribellione, paura e crescita personale
La fiera ISPO di Monaco è uno degli eventi internazionali più importanti dedicati al settore dello sport, dell’outdoor e dell’innovazione tecnologica e quest’anno ha avuto fra i suoi ospiti Andre Agassi.
Agassi, una delle leggende del tennis mondiale e marito della straordinaria Steffi Graf, ha fatto il suo ritorno in Germania in occasione della fiera ISPO 2024 a Monaco. Durante un’intervista al quotidiano tedesco, Agassi ha raccontato della sua carriera, della sua crescita personale e della sua visione del tennis moderno.
Riportiamo qui di seguito alcuni stralci dell’intervista.
“Non ho mai amato il tennis, era una scelta di mio padre”
Agassi ha confessato, come aveva già affermato nella sua biografia “Open”, che il tennis non è mai stato una sua passione. “Non è stata una mia scelta giocare a tennis. Mio padre, un ex pugile iraniano, mi ha indirizzato verso questo sport e, a 13 anni, mi ha mandato in un’accademia in Florida, lontano 3000 miglia da casa. Mi sentivo disconnesso dalla mia vita, e l’unica via d’uscita era il successo. Successo significava indipendenza: pagare le mie bollette e guadagnarmi la libertà.”
Questa pressione lo ha portato a vivere una giovinezza ribelle, caratterizzata da continue sfide contro le regole e le convenzioni. “Mi dicevano chi ero e cosa dovevo essere. Io reagivo facendo esattamente il contrario. La ribellione era il mio modo di scoprire me stesso.”
“Crescere significa essere vivi e pienamente umani”
Agassi ha condiviso il suo personale significato della parola successo. “All’inizio mi lasciavo distrarre da vittorie e sconfitte. Ma quando ho smesso di identificarmi con i risultati, ho trovato una libertà incredibile. Per me, il vero successo significa essere completamente vivi e pienamente umani. La crescita personale è tutto: ogni giorno devi cercare di espandere il tuo cuore e la tua mente.”
Carlos Alcaraz: “Un mix di Djokovic, Federer e Nadal”
Guardando al futuro del tennis, Agassi ha espresso grande ammirazione per il giovane spagnolo Carlos Alcaraz. “Alcaraz combina velocità e difesa come Djokovic, la forza e gli effetti di un adulto, e la delicatezza delle mani di Federer. È come se racchiudesse tutti e tre in un unico giocatore.”
Agassi ha riconosciuto come il tennis sia cambiato rispetto ai suoi tempi. “Forse avrei avuto una piccola chance contro di lui, ma oggi il gioco è molto diverso. La velocità, la potenza e la strategia sono su un altro livello.”
Jimmy Connors
Andre Agassi ha condiviso un aneddoto curioso su Jimmy Connors definendo come una delle sue più grandi soddisfazioni il fatto di non aver mai perso contro di lui. Ma il motivo non è solo legato al campo: “Non era particolarmente cortese negli spogliatoi,” ha rivelato Agassi, lasciando intendere che il comportamento di Connors fuori dal campo abbia reso le loro vittorie ancora più dolci per lui.
Il tennis come metafora di vita
Ripercorrendo la sua carriera, Agassi ha ricordato i momenti più confusi e, allo stesso tempo, più formativi. “A 16 anni comprai la mia prima macchina, a 19 la mia prima casa. Ero sulla scena mondiale, ma non sapevo ancora chi fossi davvero. Col tempo ho imparato che il tennis non è solo uno sport, ma una metafora della vita: richiede presenza, resilienza e la capacità di affrontare ogni punto come se fosse l’unico.”
Riflessioni sulla paura e sulla fiducia
Un altro tema ricorrente nelle parole di Agassi è stato il suo rapporto con la paura. “Molto della mia vita è stato definito dalla paura. A 29 anni decisi che non avrei più permesso alla paura di controllarmi. Oggi so che ogni volta che cerco di controllare qualcosa, è perché agisco con paura. Quando invece agisco con amore, mi affido e accetto qualsiasi direzione prenda la vita.”
L’eredità di una leggenda
Oltre ai trionfi sportivi, Agassi è noto per il suo impegno sociale attraverso la Andre Agassi Foundation for Education, della quale ha parlato recentemente anche in occasione di un incontro organizzato a Cuneo. LEGGI QUI. Questo impegno riflette la sua filosofia di vita: crescere e aiutare gli altri a fare lo stesso.