Il ventiduenne spagnolo si ferma dopo il trionfo a Tokyo: a a suggerirgli lo stop i postumi del guaio alla caviglia accusato in Giappone contro Baez
Carlos Alcaraz ha preferito fermarsi sul più bello. Dopo aver illuminato il cemento di Tokyo, lo spagnolo ha annunciato che non sarà della partita a Shanghai, dove il Masters 1000 cinese andrà in scena dal primo al dodici ottobre. È stato lo stesso giocatore, attraverso il proprio profilo Instagram, a spiegare che non giocherà per cautelarsi dal punto di vista fisico: “Dopo averne discusso col mio team, riteniamo che la decisione migliore sia recuperare. Avrei voluto tornare davanti al pubblico speciale di Shanghai, ma spero di rivedere i tifosi cinesi l’anno prossimo,” ha spiegato il numero uno del mondo.
Il problema, almeno quello esplicito, non pare essere un mistero: la caviglia, malconcia dopo il sinistro occorso al fenomeno da El Palmar a Pechino durante il match di primo turno contro Sebastian Baez. Nulla di eccessivamente allarmante, la paura delle prime ore essendo rientrata anche grazie ai servigi del fisio a disposizione di Carlitos, definito dallo stesso asso spagnolo “il migliore al mondo“, ma abbastanza per suggerire prudenza a un ragazzo di ventidue anni che ha già vinto cinque Slam e che porta sul corpo il peso di un calendario cannibale.
L’assenza di Alcaraz nella megalopoli in riva al fiume Huangpu avrà un riflesso anche sulla classifica. Carlitos perderà infatti i duecento punti raccolti dodici mesi fa raggiungendo i quarti di finale: non molti in assoluto, ma pur sempre qualcosa di prezioso, considerato l’inseguitore.
Shanghai, che attendeva il ritorno del murciano come un evento, si trova orfana della sua stella; un’altra tessera del mosaico che cade sacrificata sull’altare dello spettacolo perenne. Per il pubblico cinese, evocato dallo stesso Alcaraz come “speciale”, sarà un arrivederci. Per il circuito, l’ennesimo promemoria: l’agonismo senza tregua rischia di presentare un conto troppo salato persino ai suoi campioni più giovani.
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