More
    TennisTalker MagazineJannik Sinner, stella del Media Day: "Panichi e Badio? A volte si sente la necessità...

    Jannik Sinner, stella del Media Day: “Panichi e Badio? A volte si sente la necessità di cambiare rotta”

    - Advertisement -

    A Wimbledon, nella giornata di antivigilia tradizionalmente dedicata alla stampa, Jannik ha risposto alle domande dei giornalisti, che hanno ovviamente battuto sulla brusca separazione tra il numero uno e la coppia Panichi/Badio: “Con loro non è successo nulla di eclatante. Abbiamo raggiunto risultati notevoli. La decisione è stata presa dopo Halle”

    Jannik Sinner ha risposto alle domande della stampa nel corso dell’abituale giornata dedicata ai media, a meno di quarantott’ore dal via dell’edizione numero 138 di Wimbledon. La conferenza del numero uno del mondo era particolarmente attesa dopo il terremoto che ha squassato il suo team nella giornata di ieri, segnata dall’annuncio del licenziamento del preparatore fisico Marco Panichi e del fisioterapista Ulises Badio. Rispondendo alle sollecitazioni dei giornalisti presenti in sala, Jannik ha però deluso chi si aspettava rivelazioni scioccanti.

    Cosa è successo con Marco Panichi e Ulises Badio? Perché sono stati allontanati proprio alla vigilia di un evento tanto importante?

    Non è accaduto nulla di straordinario, si tratta di situazioni piuttosto normali nel mondo dello sport. A volte si sente la necessità di cambiare rotta, ed è quello che ho fatto. Non c’è una causa precisa dietro questa scelta. Abbiamo condiviso un percorso importante e siamo stati capaci di raggiungere risultati notevoli e per certi versi inaspettati, come la finale al Roland Garros, frutto del lavoro di tutta la squadra. Ma ho deciso di intraprendere una nuova direzione. Ovviamente non penso proprio che questa decisione influenzerà negativamente il mio rendimento. Io e il mio team siamo pronti a dare il massimo e per giocare un buon tennis. Quando ho maturato l’idea di separarmi da loro? Dopo il torneo di Halle“.

    - Advertisement -

    E adesso, che profili cerca Jannik per colmare il buco lasciato nel suo “organigramma” dopo i recenti addii?

    Cerco persone che siano in sintonia non solo con me, ma con tutti gli altri membri del mio team, anche dal punto di vista della comunicazione. L’obiettivo è creare un gruppo che funzioni in modo armonioso. È importante per me lavorare con colleghi sinceri e affidabili, proprio come si vorrebbe in ogni ambito della vita lavorativa. Per fare l’esempio di mio padre: se uno chef in cucina non lavora bene, anche chi gli sta attorno ne risente“.

    La situazione nel gruppo di lavoro era dunque poco armoniosa?

    No, ho solo risposto alla domanda specifica che mi avete fatto, su quali siano le caratteristiche che cerco nei miei collaboratori“.

    Poi, si è passati a parlare d’altro, anche perché dopodomani comincerebbe Wimbledon. Quali sono le differenze più importanti tra l’erba e le altre superfici. Quali aggiustamenti occorre mettere in atto?

    I movimenti in campo sono senza dubbio l’aspetto più rilevante. Per noi tennisti, spostarsi nel modo giusto rappresenta gran parte del gioco. Quando un giocatore ha una buona mobilità, è facile capire che si tratta di un tennista di livello. Questo è il modo in cui percepisco il tennis, anche da spettatore. Quindi sì, il fattore fondamentale è proprio relativo alle movenze, soprattutto sull’erba. Bisogna essere in grado di coprire meglio il campo e allo stesso tempo adattarsi rapidamente, spesso improvvisando. Il tennis sull’erba impone uno stile molto diverso. Ma se dovessi indicare cosa sia più complicato da adattare a questa superficie, direi senz’altro la qualità degli spostamenti“.

    Guardando un po’ più in là, a Jannik è stata chiesta una considerazione sul torneo di doppio misto allo US Open, che giocherà con Emma Navarro.

    A dire la verità è stata una bella sorpresa (ride). Guarda, ci siamo conosciuti solo ieri per la prima volta. Mai parlato prima, mai scritti. È una situazione un po’ buffa. Il torneo praticamente ci ha messi insieme perché ormai le altre coppie erano già formate. Non è che avessimo tante opzioni, però sono felice di giocare con lei. Le ho già detto di non prendersela se le mie volée non sono il massimo”. Nel doppio non sono proprio un fenomeno (ride). Vediamo come va, ma sono carico. È una cosa nuova, anche per chi ci guarda. Vedere i migliori del singolo che si cimentano anche nel doppio è divertente. Qualcosa del genere si era già visto a Indian Wells e Miami, ma stavolta mi sembra che il livello sia ancora più alto. Ci saranno tutti i più forti. Sarà davvero figo. Non vedo l’ora di scendere in campo. Se cercherò di conoscere meglio Emma prima della partita? Eh sì, spero proprio di sì!“.

    Poi, inevitabile, il numero uno del mondo è intervenuto sul recente duetto con Andrea Bocelli.

    Ci è voluto un po’ prima che riuscissimo a realizzarlo. Durante quei tre mesi in cui sono stato fermo e non potevo giocare, mi è sembrata l’occasione giusta per lavorare anche al video e a tutto il progetto. È stato proprio in quel periodo che l’ho incontrato per la prima volta di persona, ed è stata un’esperienza davvero bellissima. Ha un talento straordinario. Partecipare a questa iniziativa è stato qualcosa di speciale per me. Abbiamo collaborato cercando di capire come far funzionare ogni elemento. C’è stato tanto lavoro dietro, un processo lungo e in continua evoluzione. Alla fine, credo che tutti noi siamo molto soddisfatti di come è venuto. È qualcosa di unico, molto diverso dal solito. Non avrei mai immaginato di prendere parte a un progetto del genere, ma si è rivelato sorprendentemente entusiasmante. Faccio davvero i complimenti a lui e a tutta la sua squadra per aver reso possibile tutto questo. Sono grato e orgoglioso di averne fatto parte“.

    - Advertisement -

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari