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    Scopriamo Threat Matrix, il sistema IA contro gli abusi online 

    Il fenomeno che contrasta gli abusi online nello sport: Threat Matrix, una soluzione dell’Intelligenza Artificiale utile anche nel tennis

    Anche il mondo dello sport sta vivendo un numero crescente di abusi online, che minacciano soprattutto l’alto livello. Gli sportivi fino ai più grandi campioni sono infatti le prede ideali di gente che si diverte a rovinare la loro salute psicologica. Insulti, molestie e, purtroppo, anche minacce di morte sono all’ordine del giorno.

    Proprio per questo, molti atleti hanno chiesto aiuto per trovare una soluzione a questo grande problema. Così è nato Threat Matrix, un servizio sviluppato dalla società di intelligenza artificiale Signify Group e supportato dal team investigativo di Quest. L’obiettivo è quello di far sentire al sicuro gli atleti, garantire il loro benessere mentale e promuovere un ambiente sportivo sempre più inclusivo.

    Threat Matrix nel tennis: ITF, WTA, Wimbledon e USTA uniti contro gli abusi social

    Threat Matrix è un sistema che è stato adottato nel mondo dello sport per proteggere gli atleti. Nel tennis, dal 2023 gli organi come l’ITF, la WTA, l’All England Lawn Tennis Club (AELTC) e la United States Tennis Association (USTA) stanno attuando un metodo per contrastare il più possibile gli abusi online contro giocatori, dirigenti e chiunque si trovi nell’ambiente del tennis. 

    Questo programma è entrato in azione il 1° gennaio 2024. Esso si occupa di rilevare gli abusi sui social media e i contatti online inappropriati che fungono da minaccia verso i giocatori. Questo sistema è attivo in tutti i tornei partner e per ogni giocatore che partecipa ad eventi ITF World Tennis Tour, WTA Tour, Wimbledon e US Open.

    Il grido di aiuto di Raducanu, Osaka, Stephens e Dart 

    Nel mondo del tennis, il sistema si è attivato a seguito delle richieste di aiuto di Emma Raducanu e Naomi Osaka. Le due giocatrici avevano lanciato un grido d’allarme pubblicamente, pensando anche di cancellarsi dalle piattaforme social come Instagram e Twitter. Un esempio è anche la tennista Harriet Dart, che aveva dichiarato di aver limitato la sua presenza sui social. Questo per stare alla larga degli haters, dopo essere stata spesso al centro di commenti d’odio indipendentemente dalle sue vittorie e sconfitte.

    Un altro esempio è Sloane Stephens. Secondo quanto riportato dalla BBC, la tennista americana ha ricevuto oltre duemila messaggi offensivi dopo aver giocato una partita.

    Emma Raducanu scossa dopo aver notato uno stalker sugli spalti a Dubai
    Emma Raducanu scossa dopo aver notato uno stalker sugli spalti a Dubai / Credit: AFP

    Non solo il tennis dà l’allarme. Altre voci provengono dalla pattinatrice cinese Zhu Yi dopo i giochi olimpici del 2022 e dal capitano della squadra femminile di basket indiana Shireen Limaye. Anche il giocatore di rugby Owen Farrell e la campionessa olimpica di sci alpino Lindsey Vonn hanno preso parte al coro. 

    Proprio per questo i sistemi di intelligenza artificiale sono stati utilizzati in altri eventi come la Coppa del Mondo di rugby e la Coppa del Mondo FIFA. 

    Come funziona Threat Matrix 

    Threat Matrix è un progetto congiunto sviluppato dalla commissione atleti e dalla commissione medico-scientifica del Cio (Comitato olimpico internazionale). Si tratta di un software che utilizza una combinazione di intelligenza artificiale e dati open source, e opera in quattro fasi: approvvigionamento dei dati, elaborazione, revisione umana e input azionabili.
    Questo sistema, attivo in 39 lingue, riconosce e neutralizza i contenuti ritenuti offensivi verso gli atleti. Successivamente questi vengono classificati in base al tipo di abuso e segnalati a un team di revisori umani, il quale decide le conseguenze (dalla semplice rimozione del post a misure più severe). Una volta trovati i responsabili, essi vengono rimossi dal social in questione. Questo processo è così veloce che molto spesso avviene ancor prima che un atleta abbia la possibilità di visualizzare il contenuto.

    Interessante è il fatto che i nuovi sistemi come Threat Matrix superino la semplice individuazione di post volgari o offensivi. Per intendersi, esso assomiglia a Chatgpt: modelli linguistici che analizzano enormi porzioni di testo e identificano le intenzioni anche in assenza di “parole chiave”. Threat Matrix è impostato proprio nello stesso modo. L’approccio utilizzato è di tipo multiforme: attraverso l’analisi del sentiment questo programma è in grado di rilevare ed elaborare anche il tono dei commenti sarcastici, le immagini e le emoji che possono alterare il significato di un testo.

    Come citato in un comunicato dell’ITF, Threat Matrix si occupa di:

    monitorare gli account pubblici social (come X, Instagram, YouTube, Facebook e TikTok) in cerca di contenuti offensivi, e interviene anche nel caso di abusi e minacce ricevuti nella messaggistica privata;

    – dare una valutazione tempestiva delle minacce per garantire la sicurezza personale dei giocatori e degli altri membri;

    avvertire le piattaforme social nel caso di abusi e minacce, in modo tale che venga effettuata la loro rimozione;

    – dare supporto alle forze dell’ordine nei casi più gravi;

    -prevedere programmi di supporto educativo ai giocatori per ridurre gli abusi e le minacce. 

    Dati che dimostrano l’efficacia di Threat Matrix

    Ci sono alcuni dati che mostrano che Threat Matrix stia dando i suoi frutti.

    Nel 2022 la piattaforma ha condotto uno studio su oltre 1,6 milioni di post pubblici su X e 19.000 commenti su Instagram, inviati ad un campione di 454 giocatori scesi in campo in tornei di tennis. I risultati dell’indagine hanno mostrato che un giocatore su quattro è stato oggetto di abusi

    Secondo quanto riporta l’ITF, il servizio attualmente protegge 7.739 giocatori che competono nei tornei ITF e 563 giocatori che partecipano agli eventi WTA. Sono stati tenuti sotto controllo anche tutti i giocatori che hanno partecipato a Wimbledon e agli US Open nel 2024, così come i giudici di sedia presenti.

    Tra gennaio e ottobre 2024 il servizio ha monitorato 2,47 milioni di post. Tra questi, circa 12.000 post e commenti sono stati rilevati come offensivi e poi rimossi, e le identità di 15 autori di account altamente pericolosi sono state trasmesse alle forze dell’ordine nazionali. Nei casi più gravi si è arrivati a segnalare, bloccare e rimuovere gli account per gravi violazioni, minacce e uso da parte di associazioni criminali. È stato rilevato che il 48% dei casi provengono da “scommettitori frustrati”, che si sono infuriati e sfogati direttamente contro i giocatori.

    Non solo tennis: le rilevazioni dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 e della Olympic esports week

    Anche i Giochi Olimpici di Parigi del 2024 hanno rappresentato un’ottima “cavia” per valutare l’efficacia di Threat Matrix. 

    Secondo una stima effettuata dal Cio avvenuta prima delle Olimpiadi, esse avrebbero dovuto generare oltre mezzo miliardo di post sui social media. A questi numeri esorbitanti bisogna poi aggiungere gli infiniti commenti degli utenti. Nel concreto sono stati individuati più di 15mila atleti e 2mila ufficiali di gara, le cui prestazioni e benessere mentale erano a rischio. 

    Durante la Olympic esports week, invece, Threat Matrix ha analizzato più di 17mila post pubblici. Sono stati identificati 199 messaggi potenzialmente offensivi, i quali sono stati rimossi e sono state applicate sanzioni ai responsabili.

    L’Intelligenza Artificiale per un futuro migliore: nel 2025 Threat Matrix verrà potenziato

    Un portavoce dell’iniziativa ha affermato le potenzialità di Threat Matrix: “Proteggere i giocatori e la famiglia del tennis in generale dagli abusi online è fondamentale per tutti noi. Ecco perché ci siamo riuniti un anno fa per mettere in atto un servizio di monitoraggio proattivo per i nostri atleti e dirigenti. Mentre entriamo nel 2025, l’iniziativa Threat Matrix sarà ulteriormente potenziata. Siamo realisti sulla battaglia che affrontiamo, ma siamo risoluti nel fare tutto il possibile per proteggere i nostri atleti, la loro salute mentale e il loro benessere generale dagli abusi online”.

    L’Intelligenza Artificiale è sicuramente una soluzione innovativa per proteggere gli atleti e il mondo dello sport. Threat Matrix può essere l’inizio di un cambiamento più grande. Come ha detto la responsabile dell’Unità sport sicuro del Cio Kirsty Burrows alla BBC, si tratta di adottare un approccio olistico al benessere degli atleti. 

    È bello conoscere queste iniziative che sono da trampolino di lancio per un futuro migliore nel mondo dello sport, a tutti i livelli. Lo sport è simbolo di vita, divertimento, rispetto e benessere. E così deve restare. 

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