Intervista esclusiva a Paolo Lorenzi, protagonista della tappa romagnola
A Milano Marittima si è svolta una delle tappe del Fight Club Tennis Project, torneo di beneficenza dedicato alla raccolta fondi per le famiglie con soggetti autistici. In un precedente articolo (clicca QUI per leggerlo) abbiamo parlato di questo progetto significativo, ideato da Claudio Colussi, che combina tennis, divertimento, musica, celebrità e, soprattutto, solidarietà.
A Milano Marittima, il testimonial d’eccezione è stato Paolo Lorenzi, ex tennista professionista che nel 2017 ha raggiunto il 33° posto nel ranking ATP. Noi di TennisTalker lo abbiamo intervistato in esclusiva per voi.
Paolo Lorenzi e il Fight Club Tennis Project: come è nata questa collaborazione?
Tutto è iniziato un po’ per caso. A Cordenons ho conosciuto Massimo Bigaran, che mi ha parlato del progetto, e successivamente ho incontrato Claudio Colussi, il presidente dell’associazione. Ho subito percepito un grande entusiasmo dietro questa iniziativa, che ha uno scopo benefico molto importante. Ho quindi deciso di unirmi al progetto e di dare il mio contributo.
Cosa pensi della formula che bastano due soli punti (punti, non game!) per vincere il match?
Credo che questa formula sia vincente perché tutti, indipendentemente da età o genere, possono partecipare e c’è sempre la possibilità di perdere contro chiunque. È una formula aperta a uomini, donne, bambini di ogni categoria, che richiede attenzione e concentrazione. Penso che l’entusiasmo che si respira durante queste giornate faccia davvero bene al tennis e, soprattutto, alle associazioni benefiche che vengono supportate.
(Ndr: durante la giornata, sia Gaio che Bonadio sono stati sconfitti a causa di questa insidiosa formula, dovendo cedere il passo a due agguerriti fighters!)
Cosa ti manca di più e cosa di meno del tennis professionistico?
Quello che mi manca di più è sicuramente l’adrenalina prima dei match importanti, una sensazione davvero speciale. Ciò che mi manca di meno è la costante sconfitta settimanale! Quando entri in campo, vorresti sempre vincere, ma la realtà è che un tennista perde quasi tutte le settimane, a meno che tu non vinca il torneo ovviamente. Inoltre, viaggiare così tanto è un aspetto particolarmente difficile della vita da professionista.
Puoi confermarci che sarai ancora il direttore degli Internazionali BNL d’Italia nel 2025?
Salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, sì, sarò ancora agli Internazionali d’Italia. Ma prima di allora, vi aspetto tutti a Bologna per tifare l’Italia in Coppa Davis!
Paolo Lorenzi non è stato però l’unico volto noto a partecipare all’evento. Insieme a lui c’erano Maria Elena Camerin, Riccardo Bonadio, e all’ultimo minuto si è unito spontaneamente anche Federico Gaio.
La giornata si è conclusa con la vittoria del “Murray Team” che ha sconfitto in finale i fighters del “Rune Team”.
Durante la premiazione, è intervenuta anche Raffaella Reggi, che ha espresso il suo sostegno alla causa.
Un premio speciale per la giovane età (under 8) è stato assegnato a Lew Harrison da Londra e a Decimo Pedrani che hanno coraggiosamente affrontato tennisti molto più grandi di loro.
Da segnalare le presenze di Noemi Cornacchia, presidente dell’Angsa Ravenna
(Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) alla quale sono andati i fondi raccolti durante il torneo, e di Gianni Grandu, Assessore allo Sport di Cervia.
La giornata è stata animata e condotta da Federica Bertoni, nota influencer e giornalista di Sportitalia, che ha saputo coinvolgere tutti nella grande festa del tennis mettendosi in gioco anche come tennista.
Ringraziamo Paolo Lorenzi per il tempo che ci ha dedicato e vi diamo appuntamento a sabato 31 agosto a Padova per la prossima tappa del Fight Club Tennis Project!