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    L’analisi del servizio nel tennis

    Il movimento del servizio comporta dei rischi di sovraccarico per la spalla. Davide Zambrano, chinesiologo clinico e Maestro Nazionale FITP, ha pubblicato un libro che parla proprio di questa tematica

    Per noi chinesiologi clinici, non è raro trovarci a dover affrontare nei tennisti, delle problematiche legate alla spalla.

    Facciamo un passo indietro e innanzitutto spieghiamo chi è il chinesiologo.

    Dal greco kinesis (moviimento) e logos (studio), questa scienza si occupa del movimento del corpo umano. Ci potremmo definire gli esperti del movimento.

    Chinesiologo Clinico perché siamo specializzati nella prevenzione e rieducazione dovuta a patologie, traumi e in generale, situazioni cliniche oltre la performance.

    Uno dei miei colleghi è Davide Zambrano, maestro nazionale FITP, preparatore fisico di 1° livello e, appunto, chinesiologo clinico.

    Davide Zambrano

    E’ coautore, insieme a Rodolfo Lisi, del libro “Tutto Tennis” e di “La spalla del tennista” pubblicato da Libraio Ghedini Editore.

    Conoscendo la sua professionalità e prendendo spunto dai suoi libri, gli ho chiesto se poteva fare per i lettori di TennisTalker l’analisi del movimento del servizio step-by-step in maniera sintetica e semplificata.

    Sono sicura che leggendo l’articolo troverete molti spunti per poter migliorare il vostro servizio e per cercare di correggere eventuali movimenti che potrebbero in futuro causare dei dolori alla spalla.

    Buona lettura!

    La ripetizione del movimento di abduzione ed extrarotazione del braccio nel servizio del tennis, porta ad un aumento del rischio di sovraccarico per le varie strutture che compongono la spalla.

    Nel tennis, quasi tutte le articolazioni sono sottoposte a carichi elevati.

    Studi mostrano che le lesioni acute interessano più gli arti inferiori; invece, le lesioni di tipo cronico, sono riscontrate più comunemente negli arti superiori.

    Lo studio della biomeccanica dei colpi è un’area chiave.

    La biomeccanica dell’articolazione scapolo-omerale durante il servizio

    Il servizio è il colpo più complesso nel tennis.

    Le azioni che producono più energia sono la spinta delle gambe, la rotazione del tronco, l’azione delle spalle, la rotazione del braccio e l’estensione del gomito.

    La spalla, quindi, è il canale per il trasferimento di energia dal tronco al braccio, ed ecco perché svolge un ruolo così importante ricevendo tutta l’energia che viene creata a livello delle gambe e del tronco e producendone di ulteriore.

    La complessità di tale movimento è data dalla combinazione di tutte le azioni sopra descritte, attraverso la catena cinetica e necessitano di un’ottima sincronizzazione per un’esecuzione ottimale e minor rischio infortuni

    Le componenti solitamente viste nella tradizionale analisi sono state cambiate ed è stato proposto un modello di 8 fasi per descrivere il movimento specifico del servizio, e comparare le attivazioni muscolari dei tre principali tipi di servizio: kick, piatto e slice.

    Analizziamo tutte le 8 fasi e vediamo quanto la spalla avrà un ruolo fondamentale rispetto ad altre parti.

    I. Macro Fase di preparazione

    1. Partenza:

    in questa fase l’attivazione muscolare della spalla e della regione della scapola è molto bassa. L’obiettivo di questa fase è quella di allineare il corpo per utilizzare il terreno come generatore di energia/potenza per tutto il movimento del servizio. (Fig.1)

    Figura 1

    2.Rilascio:

    in questa fase la palla viene ad essere rilasciata dalla mano non dominante. Il lancio dovrebbe essere effettuato leggermente laterale sopra la testa rispetto alla posizione del giocatore. Un errata posizione del tronco e del lancio sono fattori di possibile dolore alle spalle durante le fasi di accelerazione e di contatto (Fig. 2)

    Figura 2

    3.Caricamento:

    in questa fase i segmenti del corpo si dispongono in posizione tale da generare energia potenziale. Per il caricamento degli arti inferiori abbiamo due tipi di posizioni: il foot – up e il foot – back.

    I giocatori che utilizzano la tecnica del foot – up sviluppano forze verticali, che permettono di raggiungere una maggior altezza rispetto alla tecnica del foot – back.

    La gamba posteriore, nel foot – up, fornisce la maggior parte della spinta verso l’alto e in avanti, mentre la gamba anteriore funge da stabilizzatore per consentire la torsione del tronco.

    I giocatori che utilizzano la tecnica del foot – back, effettuano uno squat più profondo. La spalla e il bacino che si inclinano lateralmente verso dietro prima della fase di ribaltamento è una caratteristica dei potenti servitori.

    Per ottenere la posizione ottimale, abbiamo bisogno di una buona flessibilità e un’ottima stabilità del core per tutto l’arco del movimento, da qui il bisogno di esercizi di condizionamento e di potenziamento. Il “core” è la parte centrale del corpo che ha funzionalità di stabilizzare e trasferire la forza dagli arti inferiori a quelli superiori. (Fig.3)

    Figura 3

    4.Ribaltamento:

    Questa posizione richiede una buona mobilità e stabilizzazione in tutta la regione della spalla. La massima rotazione esterna della spalla, nei giocatori di tennis professionisti, avviene prima dell’impatto. L’attività muscolare (percentuale massima di contrazione volontaria) durante questa fase è nel sovraspinato (53%), infraspinato (41%), sottoscapolare (25%), bicipite brachiale (39%) e gran dentato (70%) per fornire la stabilizzazione.

    Questo dimostra l’importanza della cuffia dei rotatori anteriore e posteriore e della stabilizzazione scapolare per una corretta esecuzione della fase di ribaltamento.

    La caduta prematura del braccio di spinta, insieme con la rotazione anticipata dell’anca e del tronco, può portare ad una esagerata abduzione orizzontale, o il ritardo del braccio, sottoponendo la spalla ad un impingement posteriore e caricando le strutture anteriori della capsula. (Fig.4)

    Figura 4

    II. Macro fase di accelerazione

    5. Accelerazione:

    questa fase di accelerazione è determinata dalle precedenti 4 fasi. I giocatori d’élite hanno una fase di accelerazione più rapida (fasi 5 e 6) rispetto ai principianti. Gran pettorale, il sottoscapolare, il gran dorsale e il gran dentato lavorano in prima battuta, seguiti da: deltoide, trapezio e tricipiti.

    La produzione di energia durante la fase di accelerazione dipende da due fattori: la forza e la coordinazione neuromuscolare.

    I muscoli del tronco mostrano i loro valori più alti durante la fase di accelerazione. L’accelerazione della racchetta, prima dell’impatto della palla, è accompagnata dal lavoro muscolare della zona lombare.

    Il servizio può provocare più stress sulla colonna lombare perché le iperestensioni ripetitive del tronco sono un meccanismo predisponente per la spondilolisi.

    Le femmine possono avere bisogno di una fase più lunga prima della velocità massima del tronco per aumentare l’energia accumulata e la velocità del tronco risultante. (Fig.5)

    Figura 5

    6. Impatto:

    All’impatto con la palla il braccio è esteso; il gomito, il polso e le ginocchia sono leggermente flessi.

    All’impatto con la palla, la velocità di questa è determinata dalla rotazione interna della spalla e dalla flessione del polso.

    La flessione del gomito, l’estensione del polso e la flessione del ginocchio anteriore sono minimi all’impatto.

    I giocatori professionisti sono sottoposti a maggiori carichi asimmetrici sulla zona lombare a causa della maggiore flessione laterale. (Fig.6)

    Figura 6

    III. Macro fase di accompagnamento

    7. Decelerazione:

    Questa fase è la più violenta del servizio, in quanto richiede carichi eccentrici di decelerazione sia della parte superiore che inferiore del corpo. La rotazione interna e la pronazione dell’avambraccio che si verificano durante la fase di accelerazione, continuano dopo l’impatto della palla durante la decelerazione. (Fig. 7)

    Figura 7

    8. Finale:

    l’ultima fase del movimento del servizio determina l’atterraggio degli arti inferiori. Le forze di arresto più significative vengono sviluppate con il piede anteriore (in atterraggio, fase 8) utilizzando la tecnica del foot – up (rispetto alla tecnica del foot – back) poiché il centro di massa viene spostato in avanti e questo può ostacolare i giocatori che prediligono il gioco di volo. (Fig.8)

    Figura 8

    Una volta analizzate tutte le singole fasi che compongono il servizio, si valutano le differenze tra i 3 principali tipi di servizi.

    I 3 principali tipi di servizio utilizzati nel tennis sono:

    • piatta o flat (spin limitato),
    • slice (side-spin)
    • “kick” (Top spin).

    Esiste una relazione inversa tra velocità di servizio e velocità di rotazione.

    Le principali differenze riscontrate nei servizi si verificano nella parte alta della catena cinetica.

    Si è notato come la spalla sia un elemento importante per il trasferimento dell’energia accumulata dagli arti inferiori fino al braccio ed è molto sollecitata da un punto di vista di azioni eccentriche e concentriche rapide.

    La spalla sarà pertanto soggetta a continui stress dovuti alla ripetizione soprattutto di questo gesto.

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