In questa seconda parte dell’intervista a Eurosport UK il sette volte campione Slam prosegue la sua discussione sui potenziali protagonisti di questa nuova acerba annata, chiudendo però con una considerazione a proposito di Novak e Rafa, due punti di riferimento in un panorama ATP in costante evoluzione.
“Zverev è rimasto a lungo fuori infortunato, il che rende interessante vedere come si rilancerà. Medvedev per me non si è mai ripreso dall’aver perso l’anno scorso la finale dell’Australian Open contro Rafa in cui conduceva 2-0. Anche lui ha bisogno di un cambio di mentalità, perché è passato dall’essere n.1 al ritrovarsi ora n.7, che è una regressione non indifferente per uno che era vicino a vincere l’Australian Open”.
“Una sconfitta del genere a volte resta impressa. Nell’Open di Francia dell’84 persi contro Lendl e solo ora l’ho quasi superata! Ho la sensazione che per Daniil sia stata dura. È difficile passare oltre quando conducevi di un buon margine e intravedevi il traguardo. Io fui fortunato. Subito dopo (la mia sconfitta contro Lendl) fui capace di vincere Wimbledon, cosa che attenuò il dolore. Ma non si dimentica mai. Lo stesso, però, bisogna trarne un insegnamento. Ha abbastanza esperienza da poterlo usare come carburante”.
“Carlos è un tennista che ha già un incredibile gioco a tutto tondo. Non gli resta che affinare le sue abilità sia tecniche che nella gestione emotiva delle partite e continuare ad avere fiducia nella sua squadra. Avere Juan Carlos Ferrero come coach per lui sembrerebbe essere una manna dal cielo. Mi preoccupa il fatto che potrebbe essere troppo il peso che si porta sulle spalle a soli diciannove anni. Io diventai n.1 a 21 anni e lo rimasi per poco. Mi ci volle un altro anno/annetto e mezzo prima di riprendermelo e consolidarlo per un po’. Sono curioso di vedere cosa gli succederà, se sarà capace di continuare a fare progressi”.
“Un’altra grande domanda in questo inizio di 2023 è quanto a lungo potranno ancora andare avanti Rafa e Novak?”
“Da quel che ho sentito Rafa ha ancora davvero voglia di giocare, è qualcosa che ama, e Novak ha una gran dedizione. Credo che Novak sia particolarmente affamato di successi, lui è quello che più degli altri due ha abbracciato l’idea del ‘voglio essere il migliore di tutti i tempi, voglio avere più Slam’”.