Sono 128 i concorrenti confluiti nel circolo del presidente Marco Seibessi per la XXIII edizione della manifestazione dedicata per la settima volta a Gianni Raccovelli, compianto vicepresidente ed uomo simbolo del circolo ronchese al quale donava l’ultimo palpito. Nella densa giornata della finale Open e delle tre chiusure di categoria si conclude con perfetto time table il torneo con il limite 2.4, ben governato dall’onnipresente giudice di gara Monica Fontana.
Subito spazio ai generosi Nc dentro una sfida tutta goriziana che vede il beniamino di casa Lucas Trevisan superare per 6-0 6-3 Riccardo Schmucker, portacolori del Ct Zaccarelli, troppo tardi riavutosi da una partenza fulminea del rivale.
Per la supremazia tra i quarta non basta al prestante montenegrino Marko Radanovic il Dna atletico genitoriale (ai tempi il padre é stato nazionale di calcio con la forte compagine della Jugoslavia) per battere Alessio Civardi. L’universitario monfalconese, in forza al Tc Fiumicello, prevale per 7-5 6-2 facendo intravedere sprazzi di classe materna (l’agonista e maestra Raffaella Barducci), ma é quanto attualmente il giovane può disporre per il tempo marginale dedicato al tennis.
Grande combattività in campo nella chiusura dei terza tra i classificati 3.1 Graziano Battello del Tennis Ronchi ed Emil Vidmar del Tc Staranzano, due concorrenti che avevano venduto cara la pelle al meritato esordio nella lista superiore.
La sfida di categoria è la sintesi di un tabellone di conclusione molto competitivo dove entrambi i giocatori finalisti avevano dovuto ballare fino al match tie-break per avere la meglio rispettivamente del 16enne Giacomo Taddia e dell’esperto Federico Barbieri. Nonostante i postumi dell’affaticamento i due davano vita ad una gara intensa e piacevole dove Vidmar con una prestazione in crescendo firmava il ricercato successo per 7-5 6-3.
Nel tabellone principale si arriva al match clou tra il 2.4 Tommaso Lago ed il 2.7 del Tc San Vito, Alessandro Bernardini. Il giocatore del Ct Vicenza in categoria B1 con discrete frequentazioni Itf, accreditato quale primo del seeding, aveva nel turno di semifinale rischiato di salutare anzitempo la compagnia nel testa a testa con il lanciato gradese Matteo Turci, superandolo sul filo di lana nell’estremo ed avvincente tie-break per 14 a 12, dopo aver pareggiato il conto dei set per 6-7 6-3.
Nella parte inferiore della lista il rappresentante del Park Tennis Treviso, il 2.4 Carlo De Nardi, secondo favorito per credenziali di ranking, cedeva all’incalzare del friulano Bernardini (4-6 7-6 12-10 lo score) che, nel brivido prolungato dell’allungamento della disputa, manteneva nervi saldi e braccio sciolto, stabilendo la vera sorpresa dell’imbuto finale della gara.
Tutto esaurito ai bordi del tappeto indoor del circolo con cornice di pubblico subito a salutare il primo game appannaggio del popolare Bernardini. Purtroppo il gioco da lui incamerato rimane isolato nel punteggio del primo parziale per il dominio dell’ispirato Lago che mette subito in mostra i gesti più letali del suo repertorio: lo slice di rovescio ad una mano ed un servizio incisivo di elevato rendimento.
Sono due fondamentali che ben padroneggia, prodromi di serie difficoltà per la veemenza instancabile di Bernardini che non riesce a pressare il veneto, autore di recuperi strepitosi in back con traiettorie di ritorno micidiali ed affilate che rasentano il nastro della rete e risultano spesso ingestibili per imbastire una costruzione vincente del punto. Non cambia il leitmotiv anche nel secondo tempo anche se il tenace Bernardini prova inutilmente a cambiare ritmo mettendo in gioco palle arcuate e senza peso, buttando poi nella mischia colpi pesanti di dritto e violente palle diagonali, ma il tentativo di accrescere il forcing non cambia il volto della gara perché, pur intervallati da qualche applaudito assalto, aumentano a profusione i suoi errori di misura provocati dal rivale.
Così, tra il 30enne Lago che nelle giocate ripropone lo smalto dei suoi tempi migliori ed il grintoso Alessandro capace alla vigilia dei suoi 49 anni di non mollare fino all’ultimo quindici tenendo fede alla sua fama di immarcescibile combattente, arriva dalla voce del giudice di sedia Daniele Morossi il verdetto che argina la veloce contesa per 6-1 6-1 e indica la strada del Veneto alla coppa più prestigiosa del torneo.
Parata di presenze politiche ed amministrative alle premiazioni condotte dal numero uno del Tennis Ronchi, Marco Seibessi, che introduce il sindaco di Ronchi dei Legionari Mauro Benvenuto, il consigliere regionale Diego Moretti, l’assessore allo Sport Alessandro Bassi ed il consigliere Nicola De Benedittis. Tutti concordi nell’elogiare il direttivo del circolo per lo sforzo organizzativo della riuscita manifestazione.
fausto serafini