In programma domani ai quarti dell’Open di Francia c’è la 59ª sfida tra Djokovic e Nadal, col serbo per ora avanti 30 a 28. Alle spalle Novak ha un turno di ottavi agevole, superato in scioltezza con un netto 3-0 (6-1, 6-3, 6-3) rifilato a Schwartzman nel giro di 2 ore e 17 minuti di gioco. Decisamente diverso invece quello di Nadal, con la sfida contro Auger-Aliassime che si è protratta per cinque set arrivando a tenerlo impegnato in campo per 4 ore e 23 minuti. Un simile sforzo di certo si fa sentire, specie se, come ha ricordato il maiorchino, le condizioni fisiche di partenza sono già di per sé piuttosto travagliate: “Sono ai quarti del Roland Garros. Mi sto solo godendo il fatto di essere qui ancora un altro anno. A essere onesto, ogni partita che gioco qui non so se sarà l’ultima della mia carriera al Roland Garros. Questa è la mia situazione al momento. Di nuovo per via del piede mi sono sottoposto a un processo difficile. Non so quel che accadrà nell’immediato futuro quanto alla mia carriera, quindi cerco solo di godermela e lottare più che posso per continuare a vivere il mio sogno. Spero di ricavarmi la possibilità di giocare al livello più alto possibile, poi si vedrà”.
Dalle parole di uno spagnolo a quelle di un altro, visto che Carlos Alcaraz ha avuto da ridire a proposito della possibilità di giocare contro Zverev la sua terza partita di seguito in sessione serale: “Sarebbe ingiusto nei miei confronti. Diciamo le cose chiaramente. Ho già giocato due volte in sessione notturna, non dico che mi infastidisca giocarci ma è che ho meno tempo per recuperare, il tutto termina tardi”.
“Nel migliore dei casi finisci a mezzanotte, poi vai a casa, ceni, fai fisioterapia, provi a riposarti ma con l’adrenalina… è più complicato riposarsi. Quindi di nuovo, per la terza volta in fila, giocare in sessione notturna non mi sembra giusto”.
Gli ha fatto eco proprio il suo prossimo avversario, Alexander Zverev, che col problema di giocare troppe partite in fila la sera ci si era dovuto scontrare a Madrid, quando scelte organizzative del genere avevano finito per minare la sua prestazione in finale. A questo giro però l’impiccio non tocca a lui, ragion per cui il focus del suo discorso sono le difficili condizioni che si incontrano al giocare durante queste serate parigine: “Non è un problema per me giocare nelle sessioni serali quanto in giornata ci sono 30 gradi”. Non è questo il caso, tant’è che ha proseguito: “Il mio servizio sarà più lento, il mio dritto più lento. Non sarà semplice per me giocare alle 21:30 senza luce del sole, senza il caldo e con 8 gradi. Sono abbastanza sicuro che finirò a giocare la notte contro Alcaraz, perché semplicemente è quel che accadrà”.
Chiudiamo con l’opinione di Nadal, che pure si è espresso riguardo le condizioni atmosferiche attuali nella capitale francese: “Non mi piace giocare sulla terra battuta la notte, perché l’umidità è più alta, la pallina più lenta e le condizioni possono essere dure, specie quando c’è freddo”.