Pressati dalla necessità di allinearsi con le politiche del governo britannico Wimbledon e l’LTA hanno deciso di vietare l’ingresso ai giocatori russi e bielorussi. Si è trattato di una mossa fortemente criticata sia dall’ATP che dalla WTA, che hanno entrambe minacciato ripercussioni. Tra queste, una di cui è vociferato parecchio è stata la possibilità di privare i tornei inglesi dei punti per il ranking da loro messi in palio. Una simile misura certamente potrebbe avere effetti pesanti sugli eventi d’oltre manica, in quanto molti giocatori potrebbero preferire rimanere sul continente a caccia di punti piuttosto che imbarcarsi in un’avventura che non vedrebbe del tutto ripagati i loro sforzi.
Oggi, dopo giorni di speculazioni, la situazione si è in parte chiarita: l’ATP ha infatti annunciato di non avere intenzione di privare il 500 del Queen’s e il 250 di Eastbourne dei rispettivi punti in palio per il ranking, resta tuttavia il dubbio che il provvedimento possa essere applicato a Wimbledon, sul quale l’ATP ancora non si è pronunciata – ci sarà però, quella sì, una sanzione pecuniaria. Tirano dunque un sospiro di sollievo gli organizzatori dei due tornei apripista per i Championships.
“A seguito di prolungate consultazioni con il Consiglio dei giocatori e il Tournement Council, l’amministrazione dell’ATP ha confermato oggi che gli eventi del Tour ATP di quest’anno al Queen’s e a Eastbourne procederanno come di norma, offrendo in toto i loro punti per il ranking ATP”.
“La decisione dell’LTA di escludere gli atleti russi e bielorussi è contraria alle regole dell’ATP e mina le possibilità di giocatori di ogni nazionalità di accedere ai tornei in base al merito, senz’alcuna discriminazione: un principio fondamentale del Tour ATP. Sanzioni relative alla violazione delle regole dell’ATP da parte dell’LTA saranno ora valutate separatamente dall’amministrazione dell’ATP. Resta sotto esame la risposta dell’ATP alla decisione di Wimbledon, con ulteriori comunicazioni prossimamente”.