L’ex n. 1 al mondo Victoria Azarenka vorrebbe “una reazione” da parte della WTA in modo da far revocare il divieto di partecipazione a Wimbledon per i tennisti russi e bielorussi. Anche dopo una chiamata su Zoom con Sally Bolton, l’amministratrice delegata dell’All England Club, Azarenka dice di non capire la logica delle ragioni dietro la decisione dell’AELTC: “Ci dovrebbe essere una reazione a ciò. Se mi chiedete se sia d’accordo con Wimbledon o se ne capisca le ragioni dopo aver avuto una chiamata personale con loro, non ne capisco le ragioni. Non hanno senso e non si legano a quanto stanno dicendo. Ho preso una posizione molto netta riguardo alla questione. Non sosterrò mai e poi mai la guerra. Non sosterrò mai la violenza. Non ci vedrò mai delle giustificazioni. Questo è tutto quel che posso dire al momento”.
Quando le hanno chiesto se porterebbe la faccenda in tribunale, Azarenka ha detto: Non ne sono sicura. È una questione complessa”.
Di diversa opinione la giovane tennista ucraina Dayana Yastremka (n. 92) che ha detto: “Come potrei riuscire a giocare contro quelle giocatrici al torneo quando tutto il mondo sta parlando della guerra portata avanti contro l’Ucraina? Per cui penso che la decisione che hanno preso sia corretta. Penso che la decisione che hanno preso sia molto rispettosa, hanno fatto la cosa giusta. Quello che hanno fatto per l’Ucraina è la cosa giusta. Ha il supporto anche di altri giocatori (ucraini). Di sicuro a toglier punti molti giocatori inizieranno ad arrabbiarsi parecchio”.
Questo invece la prospettiva di Bublik, che ne ha parlato ad Eurosport: “È una decisione del governo e degli organizzatori. Hanno il diritto di farlo. Per me lo sport è una distrazione dalla vita di tutti i giorni, e nessuno sport dovrebbe mischiarsi troppo con la politica. Sta tutto nel mettersi comodi con una birra davanti alla tv e seguire il tuo giocatore o la tua squadra preferiti. È un vero peccato per i fan che questo ora abbia subìto restrizioni”.
“Ti dico, non sto parlando con nessuno. Ho avuto solo poche vere conversazioni (a riguardo), il tennis è uno sport individuale. Non siamo qui a scambiarci idee adesso riguardo la decisione presa da Wimbledon.
“Non ho più il passaporto russo, perché la doppia cittadinanza non è permessa. Non ho alcuna connessione con la federazione tennistica russa. Sono un kazako ed è da quasi sei anni che gioco per questo paese. Sono orgoglioso di rappresentare il Kazakistan alla Coppa Davis, agli Asian Games e ai Giochi Olimpici”.