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    TennisTalker MagazineConsigliI Fab Four. Federer, Nadal, Murray, Djokovic: vent'anni di sfide che hanno cambiato il tennis
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    I Fab Four. Federer, Nadal, Murray, Djokovic: vent’anni di sfide che hanno cambiato il tennis

    Intervista a Stefano Semeraro

    Oggi abbiamo il piacere e l’onore di incontrare Stefano Semeraro, una delle firme più conosciute nell’ambito del giornalismo sportivo.

    Nato e cresciuto a Bologna inizia nel 1971 la sua passione per il tennis, quando all’età di 7 anni con suo padre al torneo ATP di Bologna vide Rod Laver. La sua carriera giornalistica inizia nel 1986 come redattore della rivista Match Ball, e da quel momento la sua instancabile penna non si ferma fino ad arrivare a “La Stampa” e per sette anni al Corriere dello Sport. Lunga carriera come commentatore per Eurosport dagli Australian Open al Roland Garros agli US Open. Dal gennaio 2020 è direttore responsabile della rivista specializzata Il Tennis Italiano.

    Autore di diversi libri – Centre Court, Il Codice Federer, il Maestro Nascente, – oggi lo incontriamo in veste di autore del suo ultimo libro I Fab Four, edito da Sonzogno.

    Da vent’anni circa che segui i Fab Four, come leggiamo nella tua introduzione del libro, in giro per il mondo. 4 atleti, 4 professionisti di così elevata caratura che si sono confrontati nello stesso periodo, Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray, sogni e idoli di quasi tutti i fan del tennis. Cosa ti ha spinto a scrivere un libro su di loro?

    “La suggestione è arrivata dall’editore Sonzogno, nella persona di Ester Mazzoni, e mi è subito piaciuta l’idea di poter raccontare le storie dei quattro campioni in maniera corale, una intrecciata all’altra, usando anche qualche piccolo strumento ‘romanzesco’, sempre però basato su testimonianze esistenti

    Ci porti per mano e ci racconti di come i 4 professionisti si sono avvicinati al tennis, quando ancora erano ragazzini. Quando ognuno di loro ha scoperto la passione per questo sport provenendo da 4 realtà differenti ma con una determinazione comune diventare un grande del tennis. Tu citi alcuni aneddoti e racconti che ci mostrano già i loro caratteri. Quali sono gli episodi scatenanti che hanno fatto fare loro il salto di qualità? 

    “Il salto di qualità secondo me ce l’avevano dentro, dall’inizio… come dici tu però ci sono stati alcuni episodi che hanno innescato, o velocizzato un processo di crescita impressionante. Penso all’infanzia passata sotto le bombe Nato di Djokovic, o i rimproveri della famiglia per le sue intemperanze nel caso di Federer, e poi il consiglio di alcune persone che gli sono state vicine nei momenti importanti; non dimentichiamo che Roger era un ragazzino indisciplinato e ribelle, che si tingeva i capelli di verde e spaccava racchette. Alcune sconfitte, penso a quella con Calleri, o con Horna a Parigi, lo hanno fatto riflettere. Per Murray è stata fondamentale l’esperienza in Spagna, su consiglio di Nadal, oltre che la fiducia che hanno avuto in lui la madre e il padre, la vicinanza del fratello tennista come lui da cui ha appreso quali errori non fare. Per Nadal certe sconfitte subite da bambino sono state lo stimolo a migliorarsi sempre, anche quando ci si sente forti”

    Denominatore comune le loro famiglie che li hanno sostenuti e che hanno creduto in loro. Per citare un tuo passaggio “ La storia dello sport è piena di padri e madri che fanno errori o colpiscono nel segno, che sanno uscire dal retro al momento giusto o sbagliano l’entrata in scena”. Il clan o la famiglia quanto hanno contributo per i 4 campioni a fare di loro i campioni che sono diventati?

    “Sicuramente. Il tennis è uno sport individuale, molto costoso, che impone molte trasferte e richiede sforzi mentali enormi. Senza un ambiente famigliare che sappia sostenerti nel modo giusto, con affetto ma senza ossessioni, quello verso il professionismo diventa un percorso molto difficile o in alcuni casi traumatico

    I soldi sono fondamentali se vuoi diventare forte a tennis. Devi averli, o conoscere qualcuno che sia disposto a investirli su di te” Anche oggi sembra non essere molto diverso. Nel caso dei 4 campioni quanto e come pensi abbia influito la diversa condizione economica delle famiglie di provenienza?

    “Provengono da famiglie di estrazione diversa, anche se non troppo. Nadal e e Federer da un ambiente di medio alta borghesia; i genitori di Djokovic possedevano un risporante ma hanno dovuto fare i conti con la guerra. La famiglia di Murray non  era ricca, anche se non povera, comunque senza l’impegno nel cercare sponsor di sua madre Andy e suo fratello Jamie non avrebbe sicuramente avuto a disposizione tante opportunità. Il loro evidente talento ha poi aiutato tutti e quattro ad attirare presto partner commerciali importanti

    “I confini fra mente e corpo sono molto sottili, l’una influenza l’altro in maniera profonda e inafferrabile”. Quali le differenze tra i 4 campioni?

    “E’ un concetto che vale per tutti, e tutti e quattro, a loro modo, hanno saputo educare al meglio mente e corpo a contatto con le esigenze straordinarie che impone lo sport di alto livello. Murray e Nadal purtroppo hanno avuto a che fare con infortuni molto gravi, dovuti sia a fattori congeniti che alle loro caratteristiche di gioco. Djokovic è l’esempio principe di un fuoriclasse che ha deciso di curare quasi religiosamente la propria forma fisica, arrivando anche a soluzioni estreme. Federer ha avuto in dono un fisico perfetto per lo sport, e una tecnica molto fluida, ma senza l’aiuto di Pierre Paganini, il suo preparatore atletico, non sarebbe riuscito a ottenere certi risultati. Tutti e quattro, in modi diversi, sono un esempio di grande consapevolezza dei rapporti che passano fra mente e corpo”

    Fra gli anni Settanta e Ottanta abbiamo vissuto il primo vero boom del tennis professionistico, e come evidenzi nel libro i Fab Four di questa stagione sono stati, a loro modo, Björn Borg, Jimmy Connors, John McEnroe e Ivan Lendl, divi mediatici oltre che sportivi, capaci di cavalcare il fenomeno delle sponsorizzazioni e di stappare un’epoca di grandi guadagni. Se dovessi mettere a confronto i “vecchi Fab Four” con gli attuali Roger, Rafa, Andy e Nole cosa metteresti in risalto?

    “Sono epoche diverse, sicuramente i grandi campioni degli anni ’70 e ’80 sono stati i primi a rendere il tennis uno sport globalizzato, popolare e ricco: penso a Borg con i suoi oltre contratti pubblicitari. I Fab Four attuali hanno alzato ulteriormente l’asticella, raggiungendo livelli incredibili di gioco ma anche facendo fare un balzo in avanti al tennis in termini di visibilità e di appeal commerciale. E questo anche a causa della lunghezza della loro carriera. Federer e Nadal in particolare sono ormai atleti-industria, che hanno portato come dice l’amico Leo Bassi ad un rovesciamento del rapporto di sponsorizzazione: non sono più i marchi che sponsorizzano loro, ma loro che sponsorizzano i marchi

    I Fab Four sarebbero esistiti a questi livelli l’uno senza l’altro? O è stata la storia di sfide incrociate, rivalità, stima, ambizione e amicizia a renderli ancora più grandi del loro talento?

    “Ah, bella domanda, a cui è difficile rispondere. Io credo sarebbero stati grandi comunque anche singolarmente. Il fatto di doversi confrontare con concorrenti così straordinari sicuramente ha aggiunto qualcosa alle loro motivazioni, alla loro voglia di primeggiare. Non so se Federer sarebbe ancora in cerca di un grande finale di carriera a 40 anni suonati se non avesse avuto la spinta a continuare dai successi di Nadal e Djokovic, e lo stesso vale per Murray, ancora competitivo dopo due operazioni all’anca e dopo aver vinto tutto quello che il suo orgoglio e il suo Paese gli chiedevano” 

    Grazie a Stefano Semeraro per questa intervista. In questo libro Stefano ci delinea i ritratti dei quattro protagonisti, riporta dichiarazioni pungenti, qualche aneddoto, qualche piccola mania, le fragilità…l’aspetto più vero che alla fine sta dietro i 4 Big Four che noi tutti conosciamo…ma li conosciamo davvero? La novità da oggi in libreria i Fab Four, 20 anni di sfide, 20 di tennis.

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