Luca Bottazzi – Conoscendo il mondo della scuola e gli insegnanti alle prese con gli studenti, sarà certamente capitato anche a voi di sapere come una semplice indicazione venga spesso disattesa. “Ragazzi prestate attenzione!” E’ la tipica frase spesso enunciata al vento in molti istituti. Il fatto potrebbe essere semplicemente imputato alla cosiddetta mancanza di educazione, considerando la questione in prima battuta.
Indagando con maggior attenzione la circostanza, è invece possibile riscontrare come il fenomeno possa essere attribuito anche a certi processi legati alla psicologia. In tal senso, la meta cognizione è una struttura teorica impiegata in ambito psicologico ed educativo in grado di consentire all’individuo di auto-osservare e riflettere sui propri stati mentali. In altre parole, si potrebbe affermare come si possa trattare di una sorta di strategia capace di funzionare al contrario, quasi fosse una psicologia inversa.
“Manda a quel paese l’insegnante urlando a piena voce che non vuoi studiare!” E’ di certo un suggerimento potenzialmente in grado di produrre una bocciatura. Per cui, quale studente al mondo interessato a non perdere l’anno scolastico userebbe mai una frase del genere nei confronti di un professore? Ecco spiegato, in maniera semplificata, il funzionamento del costrutto meta cognitivo.
Un’idea impiegata nel tennis per la prima volta dal grande Bill Tilden, già nei ruggenti anni Venti del secolo scorso. Big Bill è stato un campione immenso, oltre all’autore più prolifico nella storia del gioco. Scopriva il DNA della disciplina e così i modi attraverso i quali è possibile ottenere il punto. Precursore del tennis percentuale, dell’allenamento al cesto e al muro, per sintetizzare alcune sue trovate fondamento dell’insegnamento moderno. In questo modo Tilden proclamava i “Dieci Modi” per perdere una partita il prima possibile. Vediamone alcuni.
1- Entrate in campo senza un piano di gioco
2- Cercate sempre il colpo vincente
3- Affrontate le situazioni di punteggio come fossero tutte uguali
4- Rientrate sempre al centro del campo, indipendentemente dalla traiettoria giocata
Mi fermo! Questi quattro punti sono più che sufficienti allo scopo per far comprendere l’importanza dell’argomento. Del resto, se riuscirete sul campo a evitare almeno uno di questi postulati vi troverete nell’immediato già migliorati.
Luca Bottazzi
Vi ha incuriosito l’articolo di Luca Bottazzi? Vorreste saperne di più? Se si, non esitate a contattarci, il nostro esperto é pronto a rispondere ai vostri dubbi o alle vostre domande, sempre qui su tennistalker!
Ti sei perso l’articolo precedente? Nessun problema!
Per acquistare il libro, o gli altri che ha scritto, clicca qui!