Bruciare calorie, quando?
Come definiamo una caloria? – bruciare calorie
Troviamo sui dizionari medici e non solo la definizione della caloria come una quantità di energia necessaria per innalzare la temperatura di 1g d’acqua distillata da 14,5 a 15,5°C. In fisiologia è impiegata come unità di misura della quantità di energia utilizzabile contenuta negli alimenti: tale energia può essere misurata bruciando le sostanze alimentari in presenza di ossigeno, per mezzo di un calorimetro.
E Il Sistema Internazionale impiega come unità di misura dell’energia il joule (j): per passare da un’unità di misura a un’altra si usano poi dei fattori di conversione.
Le calorie fornite dalla metabolizzazione delle proteine, dei lipidi(grassi), dei glucidi(zuccheri) contenuti negli alimenti sono in linea di massima quelle riportate nelle varie schede, ovvero 1 g di proteine fornisce 4 kcal, 1 g di lipidi 9 kcal, 1 g di glidici 4 kcal.
In sostanza ogni alimento è caratterizzato da un certo numero di calorie che corrispondono, in poche parole, all’energia contenuta in quel cibo. Per usare una semplice definizione potremmo dire le calorie rappresentano la dose energetica che un alimento fornisce al nostro organismo e l’unità di misura utilizzata per misurarle è la kilocaloria (kcal).
E il nostro metabolismo si comporta sempre nello stesso modo durante le 24 ore? Quando si bruciano più calorie?
Secondo un nuovo studio pubblicato su Current Biology, del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard Medical School: il tardo pomeriggio e la sera sono i momenti della giornata in cui bruciamo più calorie. La ricerca, evidenzia infatti che a riposo le persone bruciano il 10% in più di calorie nel tardo pomeriggio e nella prima serata rispetto alle prime ore del mattino. I risultati aiutano anche a spiegare perché le irregolarità negli schemi dei pasti e del sonno a causa del lavoro su turni o di altri fattori possono portare alle persone più probabilità di aumentare di peso.
Per determinare i cambiamenti nel corso della giornata nel metabolismo, i ricercatori hanno studiato sette persone in un laboratorio speciale senza alcun indizio su che ora fosse. Non c’erano orologi, finestre, telefoni o Internet. Ai partecipanti allo studio sono stati assegnati orari per andare a letto e svegliarsi. Ogni notte, i tempi venivano regolati quattro ore dopo, l’equivalente di un viaggio verso ovest attraverso quattro fusi orari ogni giorno per tre settimane.
“Poiché facevano l’equivalente del giro del globo ogni settimana, l’orologio interno del loro corpo non poteva tenere il passo, e quindi oscillava al proprio ritmo”, ha spiegato la coautrice dello studio Jeanne Duff – Questo ci ha permesso di misurare il tasso metabolico in tutti i diversi orari biologici del giorno, capendo quali fossero quelli in cui le persone bruciavano più calorie”.
Un’altra ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Cell metabolism, ed eseguita su due gruppi di roditori da laboratorio, ha evidenziato quanto sia importante l’orario del pasto e la regolarità nel bruciare calorie. Ad un gruppo è stata lasciata la massima libertà nel scegliere l’orario nel quale nutrirsi, mentre al gruppo di studio è stato consentito nutrirsi ad orari stabiliti dall’esperimento, dalle 7 alle 8 per la colazione, dalle 12 alle 13 per il pranzo, dalle 18 alle 19 per la cena. Solo chi era costretto a mangiare entro un numero ristretto di ore (dodici al giorno) è riuscito a perdere peso, e senza bisogno di ridurre le calorie totali. Secondo i ricercatori, gli stessi benefici possono essere raggiunti anche dagli esseri umani.
L’esperimento fa parte del filone di studi già effettuati precedentemente, rafforzandone il concetto base: la crono-nutrizione. Secondo il percorso di ricerche, i ritmi circadiani non controllano e regolano solo il ciclo dormi-veglia, gli ormoni o la pressione del sangue, ma influirebbero anche sul metabolismo di base. Lo studio ha dimostrato come i ritmi circadiani gestiscano il consumo di calorie, l’attività del fegato e tanti altri parametri che nel corso della giornata possono fare la differenza sulla perdita più o meno efficace di grasso. Riuscendo quindi a mangiare in orari ben delineati aiuterebbe notevolmente questo processo.
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