Forza e sviluppo nel tennis: Siamo certi che migliorare l’espressione di Forza di un tennista sia l’obiettivo primario? Forse meglio concentrarsi su altre qualità fisiche? Quale test utilizzare con atleti più giovani?
Chissa’ quante domande simili vi siete fatti e ci siamo fatti ancora prima di iniziare ad allenare un atleta di qualsiasi sport!
Penso che il compito di noi preparatori, prima di pianificare una preparazione fisica, sia uno. Quale? Quello di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili sull’atleta da allenare e sullo sport praticato per approfondire il modello prestativo da implementare.
La crescita della forza dev’essere graduale – forza e sviluppo nel tennis
Quando l’obiettivo è focalizzato sul miglioramento delle capacità condizionali e in particolare sulla Forza , risulta fondamentale capire le priorità. Le priorità sono in funzione dell’età biologica e cronologica dell’atleta. Questo, per porre l’attenzione sul miglioramento della performance o come avviene negli atleti più giovani: fornire la costruzione muscolare utile per prevenire infortuni a sostegno di una corretta crescita muscolo-tendinea ma senza perdere di vista l’aspetto coordinativo.
Proprio per questo sono certo che sia per lavorare con giovani tennisti non agonisti sia per allenare atleti di interesse nazionale ed internazionale risulti utile sapere che in una partita di tennis si possono eseguire dai 300 ai 500 gesti esplosivi , che molti spostamenti avvengono entro i 6m eseguendo centinaia di cambi di direzione , che si possono correre in media dai 3 ai 5km oppure che in un servizio la velocità di palla spesso può superare i 200 km/h o ancora che un match puo’ durare dai 40’ alle 5 ore salvo alcune eccezioni come il match di Wimbledon del 2010 tra John
Isner e Nicolas Mahut durato 11ore e 5 minuti (“Complete Conditioning For Tennis 2007”).
Sulla base delle considerazioni fatte mi pare giusto sottolineare che alcune federazioni come la FIT propongono tabelle di riferimento di valori fisici in funzione dell’età e del sesso degli atleti che vengono convocati a raduni regionali o nazionali creando delle banche dati raccolte negli anni testando atleti selezionati a livello regionale e nazionale.
L’allenamento degli arti superiori – forza e sviluppo nel tennis
A mio avviso però un aspetto interessante, non da molti considerato e maturato lavorando sul campo , consiste nell’allenamento della forza degli arti inferiori in modo più specifico e dei muscoli del polso correlati all’impugnatura della racchetta che risultano determinanti per migliorare la prestazione di un tennista di qualsiasi livello.
Nella programmazione della preparazione fisica di un tennista oltre a pianificare l’allenamento delle capacità condizionali, coordinative e mobilità , quindi risulta determinante allenare in modo specifico le asimmetrie e deficit muscolari spesso originati dal gesto tecnico eseguito.
Nel grafico presente nella tabella n1 viene evidenziato un esempio di valutazione della forza degli arti inferiori utilizzando un (CMJ Monopodalico) da me eseguito in un Scuola Tennis di Milano nel periodo preparatorio (Novembre 2018).
Nel grafico sono illustrati i risultati di 30 tennisti agonisti di livello differente (da 3 categoria ad atleti di interesse nazionale) dai 15 ai 20 anni valutati su un campione di circa 80 agonisti frequentanti la scuola tennis.
Interessante osservare come tutti i 30 atleti , circa 1/3 del totale degli agonisti allenati e testati nel centro tennis, presenta un deficit di forza espresso in cm nel salto verticale (> 0,6 cm – 4,2cm <) monopodalico e la cosa che mi preme evidenziare è come il deficit nei risultati sia a carico dell’arto inferiore dominante e non come erroneamente si potrebbe pensare sull’arto non dominante.
I risultati dello studio in un grafico
Una riposta a questo dato, verificato sul campo insieme ai tecnici, è spiegabile al fatto che in alcuni gesti ma in particolar modo nel gesto del servizio l’arto inferiore maggiormente utilizzato è l’arto inferiore non dominante.
Questo grafico è solo un indicatore da me riscontrato in molti tennisti valutati nel corso di oltre 17 anni di lavoro nel settore. A mio avviso rappresenta un punto focale nella valutazione, programmazione (creazione di un protocollo per migliorare l’asimmetria rilevata) e monitoraggio della forza degli arti inferiori. É una priorità per poi programmare l’allenamento della forza massima o altre espressioni di forza.
I dati della tabella esposta a mio avviso possono e devono essere sovrapposti a test di forza massimali e bipodalici. Questo, per approfondire e migliorare il valore degli atleti testati. Rappresentano un fondamentale punto di partenza per costruire una periodizzazione corretta dell’allenamento della forza di un tennista. E soprattutto per poter creare protocolli di prevenzione infortuni individuali.
Preparatore fisico Fit
Prof. Luca Maltoni