La ripartenza non é più un miraggio lontano. Si é ripreso a giocare e dal 18 verranno definitivamente aperte le porte degli ultimi centri sportivi che al momento non possono ancora allenarsi.
Secondo le disposizioni regionali, specificate negli articoli precedenti, il tennis é uno sport che tende ad essere giocato più individualmente che in gruppo.
Questo, fa si che il contagio sia limitato. Nonostante ciò, ogni circolo tennis é stato invitato a mettere in atto le norme di sicurezza volte a contrastare la pandemia.
Quali? Guanti, mascherina, distanza di sicurezza tra i giocatori e chiusura dei servizi adiacenti la palestra, quali spogliatoi e bar.
Ma i giocatori come vivono la ripartenza?
Fognini si era espresso qualche tempo fa, in un’intervista al corriere della sera.
Si era rivelato piuttosto scettico, sostenendo che, a parer suo, “nel 2020 non si gioca più “.
“In questo momento faccio fatica a immaginare la ripresa. Non so se in Asia tornerò più, non sarei andato neanche a Tokyo quest’anno. La mia paura più grande non è prendere il virus, ma trasmetterlo. Non sono più solo, sono papà e marito“.
Non sembra avere un’opinione differente Berrettini, che in un’intervista di qualche giorno fa a Radio 1 Rai ha detto:
“Le indicazioni sanitarie dovranno darle gli esperti. Credo sia molto difficile permettere ad una nazione di ospitare un evento con 400- 500 atleti che arrivano da 80 paesi diversi, ma spero tanto di sbagliarmi e spero che in un futuro prossimo si possa giocare e si possano riprendere le attività perché il mondo ne ha bisogno”.
“Le uniche condizioni che vedo possibili – aggiunge – sono giocare a porte chiuse, evitare tutti i contatti non necessari a partire dalla stretta di mano fra gli atleti e con l’arbitro e gli asciugamani che non devono essere toccati dai raccattapalle. Un tennis diverso da quello al quale siamo abituati, ma senza stravolgere le basi: giocare con un guanto di lattice, ad esempio, non può essere la stessa cosa perché si perde completamente la sensibilità sulla racchetta e credo non si possa fare”.
Oltre ai dubbi su come verrà giocato il tennis una volta che i tornei riprenderanno in modo serio resta anche quello sul vaccino, al quale giocatori come Djokovic si sono dimostrati contrari.
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