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    Western & Southern Open, la conferenza stampa di Nadal

    L’ultima partecipazione di Nadal al Western & Southern Open Nadal risale al 2017. Allora uscì ai quarti battuto 6-2, 7-5 da Kyrgios, ma si prese poi lo US Open nella finale contro Kevin Anderson.

    Forte di un bye al primo turno – è tds n.2 dietro a Medvedev – nell’edizione di quest’anno il maiorchino esordirà mercoledì, magari contro Musetti, qualora il carrarese battesse Borna Coric (ranking protetto) ai trentaduesimi. A prescindere da chi sarà l’avversario, l’incontro di mercoledì segnerà non solo il suo ritorno in quel di Cincinnati – “Sono contento di essere tornato” ha dichiarato come prima cosa in apertura di conferenza stampa ieri – ma anche il suo ritorno nel Tour dopo più di un mese di assenza, da quando uno strappo agli addominali l’aveva costretto al ritiro da Wimbledon.

    Addominali che restano osservati speciali: “Gli addominali sono in un punto a rischio perché con ogni servizio li si sforza parecchio, quindi devo prendermela con un po’ più di calma e fare le cose per bene. Questo è quel che sto provando a fare. Sto provando a essere un po’ più prudente, ma spero di poter essere pronto per l’azione”.

    Da qui che adesso il servizio lo sta allenando, sì: “Ma andandoci leggero. Ho giocato il mio primo set qui l’altro ieri. Naturalmente ho bisogno di qualche giorno in più per analizzare come vanno le cose in termini di sensazioni agli addominali perché… dopo più di un mese senza servire, senza giocare alcun set, ho bisogno di verificare ogni giorno se gli addominali sono a posto, se non ci sono sensazioni negative perché come ho detto è pericoloso”.

    “Le cose per adesso stanno andando bene, quindi spero di poter riuscire a essere pronto. Sono entusiasta all’idea di giocare di nuovo a tennis nel Tour. Voglio godermi questa settimana a Cincinnati. Qui per la prima volta nella mia carriera sono diventato n. 1, nel 2008. Quindi ci sono i bei ricordi di quello e, ovvio, del titolo del 2013”.

    Certo è che visto lo stop Nadal alla partenza dai blocchi ci arriverà probabilmente arrugginito, una condizione da cui è però pronto a tirarsi fuori rimboccandosi le maniche: “Devi sapere quando torni dopo un po’ che le cose non saranno perfette. Non puoi aspettarti di giocare a un livello pazzesco dall’inizio. Bisogna saperlo e accettarlo, essere umile a sufficienza da lottare con gli strumenti a tua disposizione all’inizio per vincere la prima partita. Poi quando ne vinci una o due le cose cambiano. Cominci a sentirti di nuovo competitivo”.

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