Giacomo Naldi, ex fisioterapista di Sinner e che ora lavora con Francesco Passaro, ha parlato dell’incontro con l’altoatesino allo US Open dopo il caso Clostebol alla Gazzetta dello Sport
Jannik Sinner è arrivato a Pechino con un nuovo membro del suo staff: Alejandro Resnicoff, fisioterapista argentino con venti anni d’esperienza nel circuito. Un anno fa, proprio nella capitale cinese, l’azzurro annunciava l’arrivo di Marco Panichi e Ulises Badio, che prendevano il posto di Umberto Ferrara e Giacomo Naldi dopo il noto “caso clostebol”. Ferrara alla fine è rientrato nel team dopo un anno, suscitando anche diverse critiche da parte di alcuni, Naldi invece, non è stato reintegrato nel team e da qualche mese ha ripreso a lavorare nel circuito maggiore con Francesco Passaro, al momento numero 139 del ranking ATP.
A New York, dove Passaro ha superato le qualificazioni perdendo poi da Flavio Cobolli al primo turno, Naldi è rientrato per la prima volta a lavorare in un torneo dello Slam dopo la fine della sua collaborazione con Sinner. “Mi ha fatto molto piacere tornare sul circuito, vivere l’atmosfera di un Grande Slam. E l’accoglienza è stata ottima da parte di tutti. Giocatori, allenatori, preparatori” – ha detto il fisioterapista, alla Gazzetta dello Sport, dove ha raccontato anche dell’affetto che gli ha dimostrato Carlos Alcaraz: “Mi è venuto incontro, è stato come sempre gentilissimo, abbiamo fatto due chiacchiere ed è una cosa che mi ha fatto un piacere immenso. Tutto assolutamente tranquillo. Alla fine il tempo passa, le persone vanno avanti ognuna secondo il proprio percorso. Come sono andate le cose ormai lo sanno tutti e chi non lo sa può andare a leggersi la sentenza. Non mi sono sentito osservato, è stato come riprendere il filo del discorso dove lo avevo lasciato”.
L’incontro con Sinner

Inevitabile è stato anche l’incontro con Sinner. I due continuano a mantenere una stima reciproca, nonostante l’accaduto. “Anche durante il procedimento abbiamo sempre avuto rapporti buoni” – dice Naldi – “Abbiamo parlato, è stato cordiale, ci siamo raccontati cose private. Al di là di tutto, resta il rapporto umano dopo un caso che ci ha coinvolto ed è stata solo una sfortunata serie di coincidenze, e ne siamo consapevoli. Ho visto Cahill, che è sempre stato molto amabile, ho incrociato Ferrara. Io vengo dal basket, ho sempre cercato di portare anche nel team Sinner lo spirito di gruppo ed è una delle cose che più è stata apprezzata. Anche se la collaborazione si è interrotta non c’è nessun rancore. Quello che è successo non si può cambiare, ma bisogna voltare pagina. La vita va avanti “.
“La vita va avanti”
Il fisioterapista emiliano prima di Sinner aveva già un curriculum di tutto rispetto, come ha ricordato ha lavorato anche con la Virtus Bologna, una delle squadre di basket più forti d’Italia, quindi sulla sua professionalità e preparazione nessuno può discutere. Anche se “quello che è successo non si può cambiare”, come ha dichiarato, alla fine si va avanti e questo lo hanno capito bene all’interno del team Sinner, anche se fuori qualche voce può provare a mettere qualche malumore. Del resto con i social ed una società sempre più frenetica, casi complessi che richiedono molta attenzione come quello che ha riguardato l’altoatesino, non vengono compresi da tutti, ed è normale che sia così.
Nel frattempo, Sinner si prepara per una nuova avventura con il team Cahill-Vagnozzi per la parte tecnica e Ferrara/Resnicoff per la parte atletica. Naldi invece, continuerà a lavorare con Passaro. “Finiremo la stagione con l’obiettivo di entrare direttamente in tabellone in Australia” – ha dichiarato l’emiliano. Ognuno per la sua strada con il passato alle spalle.
