Sinner e la dura vita del perfezionista. Il numero 1 del mondo, non soddisfatto della prestazione al servizio con Diallo, è tornato in campo ad allenarsi
La vittoria di stanotte contro Gabriel Diallo non ha convinto appieno Jannik Sinner. Il numero 1 d’Italia e del mondo ha deciso, dopo una insoddisfacente prestazione al servizio, di tornare in campo e fare il classico “cesto”. Ma andiamo con ordine, com’è andata la partita?
Nonostante il punteggio dica due set a zero Sinner, l’andamento è stato tutt’altro che lineare a partire dalle prime battute. Il 6/2 del primo set è “bugiardo”, e lo dimostra la durata di 50 minuti. Jannik mette a referto quattro doppi falli e otto gratuiti, e si salva solo per l’insufficienza di Diallo con la seconda (1/18). Il primo ad andare in difficoltà è proprio l’altoatesino, che prende break nel secondo gioco. Lo spauracchio attiva l’italiano, che si riporta ampiamente avanti strappando tre volte il servizio a Diallo. I tre break consecutivi non piegano il canadese, che ci riprova fino all’ultimo ma si vede annullare due palle break sotto 5-2.
Nel secondo parziale l’equilibrio regna sovrano fino al tie-break, a parte il game del 5-5 in cui Sinner non sfrutta una palla break. Nel mini parziale i due giocatori tornano a vivere enormi indecisioni al servizio, e i mini break sono infatti 9 su 14 punti totali. Il momento chiave si presenta sul 6-5 Diallo, che serve una prima pesante ma si vede tornare indietro una sassata sui piedi da Sinner. Jannik allora capisce di non potersi permettere altre distrazioni e chiude 8-6.
“Una partita molto dura”, Sinner in conferenza stampa
“Lui ha servito in modo incredibile per tutto il match, in particolare nel secondo set. Quando affronti avversari di questo tipo, non è mai facile trovare il ritmo giusto da fondo campo e non è un caso che io abbia faticato in diversi momenti. Sono contento del risultato e di come ho affrontato le varie situazioni, avevo bisogno di una sfida come questa”.
Sul caldo e le condizioni di gioco che cambiano repentinamente.
“Non è semplice controllare i colpi e si rischiano di commettere molti errori, ma io cerco di adattarmi ad ogni scenario indipendentemente dalle condizioni. Sono già proiettato verso il prossimo match, sapendo che le condizioni saranno difficili e che dovrò accettare anche quei momenti in cui le cose non andranno bene”.
Un occhio a Cincinnati e un altro a New York.
“Affrontare situazioni complesse è fondamentale per arrivare a New York con tutti i pezzi del puzzle al posto giusto. Sono stato bravo a evitare il terzo set nonostante non abbia giocato il mio miglior tennis e non sia riuscito a servire come avrei voluto. In ogni caso, sono felice di aver raggiunto gli ottavi di finale”.
L’allenamento extra richiesto da Sinner
Proprio l’insufficiente prestazione al servizio è stata oggetto d’osservazione per Jannik e il suo team. Per il numero 1 al mondo, specialmente per un Sinner che vuole essere sempre perfetto, non è accettabile il 50% di prime in campo (42% nel secondo set). E così sembra essere bastato un “Andiamo al campo” rivolto da Sinner a Vagnozzi a fine match, con segno d’intesa da parte del coach, per tornare in campo dopo la conferenza stampa. E così, alle 22:00 (ora di Cincinnati), tutti al campo per un classico “cesto” da 100 servizi. Ossessione, perfezionismo, dedizione, chiamatela come volete ma questa è la dura vita di chi non si “accontenta” di essere numero 1 al mondo. Adrian Mannarino, prossimo avversario di Sinner a Cincinnati, è avvisato. L’altoatesino non farà sconti e metterà in campo ogni energia per portare a casa il risultato.