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    Al XII Memorial Bragadin origini lontane per i vincitori di vertice

    L’ex dirigente federale e presidente del Tc Pordenone Ennio Bragadin sarebbe molto compiaciuto dall’evolversi qualitativo e numerico del Memorial a lui dedicato. Alla dodicesima edizione del Trofeo il suo successore, l’eclettico presidente Andrea Lugo, mette a referto un “combined” che presenta ai blocchi di partenza uno schieramento di 224 racchette, gratificate dai premi e dalle spettacolari premiazioni. Nel giorno dei verdetti l’intensa giornata delle sfide risolutive vede negli epiloghi di vertice i trionfi di Anastasia Grymalska e di Gabriel Alejandro Hidalgo

    Per mano del giudice di gara Francesco Bigaran le assegnazione dei titoli scattano nelle primissime ore del pomeriggio, mettendo lo spettatore di fronte ad un piacevole imbarazzo della scelta, visto che partono in contemporanea quattro chiusure di categoria e la finale del doppio misto.

    Ovviamente è ben graduato il livello tecnico dei protagonisti di ambo i sessi, ma tutte le prestazioni hanno in comune puro agonismo e spirito combattivo che non ammette arrendevolezze fino all’ultimo quindici.

    Così tra i due contendenti 4Nc il 63enne Argo Spizzo del Tennis Città Giardino cede al più giovane e mobile rivale Riccardo Furlan per 7-5 6-2. La soddisfazione di entrambi per l’arduo tragitto tra un nugolo di concorrenti viene anche avvalorata dalla nuova classifica che li vedrà ben salire di quota.

    E’ lotta senza pausa nella gara per l’investitura del migliore tra i giocatori di 4a. Il 27enne Jacopo Padelletti e il 43enne Andrea Pinotti, entrambi alfieri del circolo organizzatore con classifica 4.3. I due disegnano un match avvincente con vittoria di Padelletti per 7-6 7-6, tenace nel sollecitare il rovescio ad una mano del rivale, colpo in bello stile  che diventa falloso a lungo andare.

    I finalisti di terza Enrico Peressin e Luca Wood

    Gara con piacevoli riscontri tecnici quella tra i 3.1 Enrico Wood dell’Eurosporting Treviso e l’atleta di casa Enrico Peressin, in passato già con ranking 2.8. Ha la meglio per 6-3 6-4 il più completo Peressin, ma la verde età del 16enne rivale indica ampi margini per una crescita esponenziale.

    Sul versante delle gonnelle per la chiusura di 4a categoria, la statuaria 18enne Giorgia Tesolin del Tc San Vito deve impegnarsi a fondo per aver ragione della combattiva Over 40 Marta Rico, come indica l’eloquente punteggio di 6-4 7-5.

    La vincitrice di quarta Giorgia Tesolin

    Nell’accesa disputa tra racchette di terza ha la meglio per 6-4 2-6 10-6  Asia Piccinato portacolori del Linus S. Antonio sulla 20enne Camilla Franzin del Tct.

    Per l’encomiabile 25enne pordenonese la soddisfazione di un ritorno alle gare dopo un lungo periodo di stasi, mentre per la triestina ancora una conferma del ritrovato feeling con gli appuntamenti impegnativi dopo le assenze dovute all’intervento chirurgico al ginocchio.

    La coppia vincitrice del doppio misto Anna Costaperaria e Christian Bacher

    Nel match del doppio misto fuoco intenso di colpi e funambolici recuperi. Spettacolo molto apprezzato dal pubblico che non lesina applausi alle quattro racchette di seconda. 

    I primi del seeding, la 2.5 trentina Caterina Odorizzi e il 2.4 padovano Daniele Valentino, si scontrano con i secondi della lista, la 2.8 Anna Costaperaria e il 2.6 Christian Bacher, entrambi bolzanini. Lo score conclusivo a favore degli altoatesini per 4-6 7-5 10-6 certifica quanto siano equilibrati i valori agonistici dei due tandem anche se lo stringato successo dei bolzanini si avvale anche delle tempestive spedizioni a rete della Costaperaria e dell’energico dritto in diagonale da parte di Bacher.

    Le finaliste Open Anastasia Krymalska e Valeria Muratori

    Si arriva al momento clou della sfida femminile con due esperte giocatrici per la prima volta di fronte nonostante le loro lunghissime militanze nella divisione cadetta. Valeria Muratori 2.4 dello Sporting Sassuolo, maestra dalle 38 primavere e laureata in scienze motorie, con modeste esperienze internazionali fa del suo gioco di precisione e delle continue variazioni i parafulmini ed i dardi alla mancanza di potenza dei suoi colpi, tattica che l’aveva condotta in finale, anche grazie ad un tabellone piuttosto benigno.

    Di fronte la 34enne Anastasia Grymalska nata in Ucraina nella capitale Kiev, ma residente in Italia dall’età di 18 mesi in quel di Pescara. E’ madre di un bimbo di quattro anni e difende i colori del Tennis Beinasco nella serie A2 . Sotto l’egida del padre maestro di tennis ha assimilato un gioco a tutto campo con tempestivi viaggi verso il nastro. Nel suo palmarès 20 vittorie Itf in singolare ed altrettante in doppio con molte esperienze in giro per il mondo nei tornei Wta, dove vanta il best ranking n. 213, conquistato 10 anni fa. Attualmente, abbandonate le competizioni internazionali, segue i tornei nazionali più interessanti e gettona spesso le ricche Prequalificazioni che conducono al Foro Italico.

    La differenza tra i due valori agonistici è lampante e come tale si dimostra anche il confronto dove la Grymalska imperversa con imprendibili fendenti negli angoli, giocate destabilizzanti negli scambi e vigorose chiusure sugli invitanti servizi della rivale. Insomma, ad essere abbastanza generosi una giornata negativa per la Muratori che l’anno scorso sullo stesso campo perse la finale in tre set ed una giornata speciale per la solare Grymalska, capace di esternare un carattere estremamente professionale nel ricamarsi un rotondo 6-0 6-0.

    A ribaltare l’ineluttabile andamento del match femminile ci pensano i due finalisti, capaci di prenotarsi il meritato proscenio eliminando in semifinale le due teste di serie. Impresa riuscita al 2.3 Lorenzo Favero ai danni del 2.2 Tommaso Gabrieli e di Gabriel Alejandro Hidalgo a spese del 2.2 Alessandro Ragazzi, primo del seeding. Il padovano in forza allo Sporting Life Center di Vecil di Breda di Piave ex 1.550 Atp segue sporadicamente gli appuntamenti Itf minori, alternando con i tornei Open del Nord Est dove riesce a ben figurare.

    L’argentino Gabriel Alejandro Hidalgo

    L’argentino Hidalgo, seguito dalla fidanzata Virginia (i due sono insieme da 6 anni e provengono dalla stessa città di Concordia nella provincia di Entre Rios) sembra aver trovato nei tornei Open la sua Terra promessa, visto che in poco tempo battezza la quarta partecipazione. Il 34enne sudamericano, vanta un best ranking Atp 311 in singolare e 413 in doppio anche se da tempo le frequentazioni Itf non sembrano nel suo principale mirino.

    Il finalista padovano Lorenzo Favero 

    Il match prende subito una buona piega per Hidalgo che cattura il break al terzo game, Favero non si fa intimorire e pareggia subito il conto, ma deve nuovamente subire la perdita del servizio al sesto gioco, rottura che gli risulterà fatale fino a fargli smarrire il primo parziale per 6-3

    Nel secondo tempo parte deciso il veneto che sale imperiosamente sul 2-0. Dopo lunghi e scambi l’argentino riesce a risalire sul due pari ed a passare in vantaggio dopo un game autolesionista di Favero sul 3-2, incamminandosi dopo scambi lunghi e feroci sul 6-2 tombale che gli vale il titolo. Hidalgo dispone di un tennis asfissiante: rasoiate filo rete in back quando deve catapultarsi a coprire l’angolo, alternanza di traiettorie angolate e di lungolinea giocati profondi con molta audacia. Rarissime le sue discese a rete ed i servizi ricercano il rettangolo avversario più che la potenza esecutiva. Quello che meraviglia dell’argentino è la capacità di rimanere sempre tonico, resistente alla fatica e di muovere le gambe ad elevate velocità, cosa che gli consente di ben presenziare il campo in orizzontale. Il tenace Favero per diversi game ha giocato a specchio con il rivale, rispondendo colpo su colpo, angolo su angolo, rischiando molto anche a rete per concludere lo scambio. La differenza é da attribuire alla sua minor precisione nel rispondere alle palle radenti ed al rendimento inceppato nei punti caldi del match.

    Chi scrive, al rinfresco dopo le premiazioni assapora un eccellente piatto di carne con davanti un giocatore anziano, neofita del torneo e strabiliato della memorabile coda delle premiazioni, momento che lo hanno visto percorrere il tappeto d’onore per ritirare il suo premio come secondo. E’ ancora incredulo dell’onore riservatogli, del presente ricevuto e del fantasmagorico apparato fatto di musica, coriandoli ed avvolgente fumo. Così come sono compiaciuti i rappresentanti della Fitp Claudio Bortoletto e Monica Marchetti, i numerosi premiati e tutti, ma proprio tutti i collaboratori coinvolti dall’instancabile dirigenza dell’attivo sodalizio pordenonese.

    fausto serafini

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