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    TennisTalker MagazineNewsSi è conclusa la seconda edizione del Forum “Osservatorio Valore Sport” organizzata da The European House-Ambrosetti
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    Si è conclusa la seconda edizione del Forum “Osservatorio Valore Sport” organizzata da The European House-Ambrosetti

    Nell’articolo trovate i link ai documenti completi con i dati evidenziati durante il Forum

    Durante i due giorni del Forum, ben trentacinque relatori, tra cui anche il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma, l’AD di Sport e Salute Diego Nepi Molineris, il Presidente del CIP Luca Pancalli, il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo Beniamino Quintieri, il Vice Ministro del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, il Direttore Generale Della Prevenzione Sanitaria del Ministero Della Salute Francesco Vaia, hanno partecipato ai tavoli di confronto su temi cruciali:

    • Le politiche di promozione dello “sport di tutti”.
    • Lo sport come veicolo di inclusione sociale
    • L’impatto della pratica sportiva sulla salute individuale e sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
    • Comunicare il valore dello sport e diffondere la cultura del movimento.
    • L’impatto socio-economico dello sport in Italia
    • Le ricadute economiche e sociali del sistema calcio e le prospettive future.
    • L’impatto dei grandi eventi sportivi sui territori.

    Giovanni Malagò (Presidente CONI)

    Durante la prima giornata sono intervenuti il Managing Partner e CEO di TEHA Valerio De Molli, che ha ricordato l’obiettivo dell’Osservatorio Valore Sport, cioè quello di riportare la cultura del movimento al centro dell’agenda politica per creare valore per il nostro paese, e il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi che ha parlato di visione e prospettive future della pratica sportiva in Italia.

    Andrea Abodi (Ministro per lo Sport e i Giovani)

    La seconda edizione del Forum ha purtroppo confermato dati allarmanti per l’Italia come quello che ci pone al quarto posto fra i Paesi OCSE più sedentari tra gli adulti (secondo le linee guida dell’OMS sui livelli minimi di attività fisica raccomandata, pari a 150 minuti settimanali) e al primo posto tra i bambini (livelli minimi di 60 minuti al giorno): dati che devono far ulteriormente riflettere sull’impatto tangibile che questi numeri hanno per il nostro paese.

    Secondo il modello di stima elaborato dall’Osservatorio Valore Sport il costo sanitario della sedentarietà in Italia è pari a 4,5 miliardi di Euro nel 2022 (di cui il 64% sono costi diretti), con un’incidenza sul totale della spesa sanitaria del Paese pari al 2,2%.

    L’Osservatorio Valore Sport ha quindi elaborato una visione del futuro per il settore dello sport: Visione 2050 – Italia in Movimento, che ha l’obiettivo di rendere l’Italia, entro il 2050, uno dei Paesi con il più alto livello di attività fisica e tasso di partecipazione sportiva della popolazione, garantendone e favorendone l’accesso a tutti i livelli in modo omogeneo e inclusivo.

    La roadmap elaborata per raggiungere tale Visione comprende obiettivi come:

    • dimezzare la quota attuale di sedentari e raggiungere il 78% di popolazione attiva, entrando nella top-5 dei Paesi OCSE;
    • triplicare la quota attuale di bambini attivi, entrando nella top-5 dei Paesi OCSE;
    • incrementare il numero di impianti sportivi pro-capite del 30% fino a raggiungere la media dei Paesi europei e dotare tutte le scuole di una palestra (oggi 6 edifici
    scolastici su 10 ne sono sprovvisti)
    • ammodernare/riqualificare il 5% all’anno della dotazione impiantistica sportiva
    attuale (compresa quella scolastica);
     

    È stato calcolato dall’Osservatorio Valore Sport che il raggiungimento dei target della roadmap porterebbe una serie di vantaggi significativi – ha dichiarato durante il Forum Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di TEHA – Innanzitutto si potrebbero evitare 56 miliardi di euro di spesa sanitaria nel periodo 2023-2050 grazie al dimezzamento dei sedentari e la riduzione del peso delle patologie croniche associate alla scarsa attività fisica. Se queste risorse venissero re-investite in prevenzione il valore salirebbe a 163 miliardi di euro di costi evitati. Non solo, perché ci sarebbero anche +133 mld € di PIL cumulato fornito dalla crescita della filiera estesa dello sport nel periodo e 175.000 posti di lavoro in più”.

    LINK AL RAPPORTO COMPLETO DEL FORUM

    LINK ALLA SINTESI

    LINK ALL’INFOGRAFICA

    (Fonte: Ufficio stampa The European House – Ambrosetti

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