Ripercorriamo con Antonio Barbera, il Presidente del circolo, l’emozionante giornata di dicembre quando la squadra maschile di A1 è diventata Campione d’Italia 2023
Affacciato sullo stretto di Messina che separa per pochi chilometri dal resto dell’Italia la splendida Sicilia, sorge il CT Vela che lo scorso 10 dicembre ha conquistato, non senza qualche affanno, il suo primo scudetto nel massimo campionato a squadre di tennis.
A mente fredda e con grande orgoglio, il suo Presidente, l’avvocato Antonio Barbera, ci ha raccontato la storia della squadra e come ha vissuto quella giornata indimenticabile.
Innanzitutto Presidente, ci racconta la storia del CT Vela?
Il circolo è nato nel 1951 quindi quest’anno compie 73 anni. La struttura si è sviluppata e cresciuta in più periodi. Inizialmente il circolo, che sorge proprio in riva al mare, aveva solo la sezione tennis, con un solo campo. Però poi, diversamente da quello che di solito accade, il mare, anziché avanzare, è arretrato e ha lasciato lo spazio necessario per poterci ampliare. Sono stati quindi aggiunti 3 campi e in seguito, nel 1990 circa, è stata inglobata anche una zona limitrofa, che ci ha dato la possibilità di costruirne altri 3. Ad oggi abbiamo in tutto 7 campi in terra di cui 3 vengono coperti con il pallone durante il periodo invernale. Siamo circa 1100 soci, fra soci ordinari e soci familiari.
Ma oltre alla sezione tennis, abbiamo anche la sezione Vela – da cui deriva l’attuale nome del circolo – nata intorno al 1970. E per concludere, più di dieci anni fa abbiamo inaugurato la sezione bridge. Personalmente ammetto di non saper giocare, ma non lo escludo per il futuro perchè mi dicono che sia molto utile per tenere allenata la mente!
Mai dire mai. Ritornando al tennis e in particolare alla squadra di A1, qual è stato il vostro percorso?
Siamo partiti dalla serie C, poi siamo saliti in B e nel 2018 abbiamo disputato il primo campionato in A1. E finalmente l’anno scorso abbiamo vinto il primo scudetto, ma era la nostra terza finale in 5 anni!
Il primo anno abbiamo dovuto giocare i play out, ma ci siamo salvati. Nel 2019 abbiamo giocato la prima finale persa al doppio di spareggio, nel 2020 siamo arrivati secondi del girone, nel 2021 siamo arrivati nuovamente in finale e abbiamo perso contro Torre del Greco, nel 2022 nuovamente secondi del girone per arrivare infine al 2023 quando abbiamo vinto.
C’è qualche giocatore che fa parte della squadra fin da quando è cominciata l’avventura in A1?
Sì, da quando siamo saliti in A1, fanno parte della squadra Marco Trungelliti e i fratelli Tabacco che hanno iniziato a giocare nella squadra da giovanissimi. Quando abbiamo giocato la nostra prima finale, Fausto e Giorgio avevano solo 15 e 16 anni.
Tornando alla giornata incredibile di Torino, mi racconta le sue impressioni? Immagino che sia stato tutto un saliscendi di emozioni
Devo dire che sono arrivato lì molto fiducioso ed ero convinto che questo fosse veramente l’anno buono. E infatti l’inizio mi aveva confortato perchè Melzer aveva vinto il suo singolare dandoci un punto molto importante. E lì al momento ho pensato: “Bene ci siamo”. Poi devo però purtroppo ammettere che le altre prestazioni in singolare non sono state brillanti, quindi un po’ di scoramento cominciava ad esserci. E dentro di me ho iniziato a pensare: “Pazienza, anche quest’anno finisce come gli altri anni”.
Rispetto agli anni passati avevo però una consapevolezza in più, un piccolo asso nella manica: sapevo che i nostri doppi erano molto forti. Di questo ne ero assolutamente certo. Giocare i doppi, su quella superficie veloce, con il killer point, con il long tie-break… tutto diventava possibile!
Avevamo Ocleppo che il doppio lo gioca molto bene, avevamo Fernando Romboli De Souza in formazione, che, anche se non ha giocato, è fra i primi 100 nella classifica di doppio e i fratelli Tabacco che giocano il doppio insieme da quando sono bambini e, quando sono insieme, giocano in maniera totalmente diversa rispetto al singolo. Era infatti già capitato che giocassero male in singolare e che poi, nella stessa giornata vincessero in doppio giocando in maniera fantastica.
Bisognava a questo punto scegliere le formazioni giuste ed è stato bravo il nostro capitano, Francesco Caputo, a fare le scelte corrette. Nella scelta delle formazioni si è vista ancora di più la coesione della squadra. Siamo come una famiglia, ci conosciamo bene, c’è una comunicazione particolare e nessuno nel momento della scelta si è sentito escluso o si è risentito. Per fare un esempio, Romboli l’abbiamo ingaggiato proprio per giocare in doppio, ma non ha giocato neanche una partita! Eppure è stato il primo tifoso dei nostri doppisti in campo. Si è messo in panchina e non ha lesinato consigli, li ha teleguidati in maniera fantastica.
Come primo doppio abbiamo subito messo in campo Melzer e Ocleppo che era la coppia che ci dava un po’ più di affidamento. Eravamo quasi certi della loro vittoria, così da poter poi far giocare i fratelli Tabacco l’ultimo doppio un po’ alla loro maniera: “o la va o la spacca!”.
Squadra che vince non si cambia o pensa che ci potranno essere dei cambiamenti per il 2024?
Indubbiamente i programmi per il 2024 sono leggermente diversi. L’obiettivo non sarà quello di vincere il titolo, ma di rimanere in A1. Abbiamo fatto tanti investimenti per arrivare fino a qui, ma adesso dobbiamo fare delle valutazioni. Vogliamo che dietro ai fratelli Tabacco, che sicuramente faranno ancora parte della squadra, ci siano dei ragazzi giovani da poter inserire per far crescere il vivaio.
So che lei ha un sogno nel cassetto e cioè quello di portare un torneo ATP a Messina.
Sì è vero e ci stiamo lavorando. Inizialmente l’ATP ci aveva proposto una data a marzo, ma non è il periodo migliore per Messina dal punto di vista meteorologico. Ci potrebbero essere delle possibilità per fine settembre, oppure verso la fine di novembre. Si tratterebbe di un Challenger da 75.000$. La nostra macchina organizzativa è già in movimento. Immaginatevi che bello sarebbe poter guardare le partite con lo sfondo del mare e, fra un match e l’altro, rilassarsi sulla spiaggia attrezzata con lettini e sdraio!
E noi di TennisTalker saremo felici di potervi seguire anche in questa nuova avventura