Come realizzare gli scatti più belli ai giocatori di tennis, ma non solo…
Alzi la mano chi di voi Talkers non ha mai provato a fotografare l’amico, il campione, il figlio durante una partita di tennis. Ma il risultato non è stato quello che vi aspettavate…
Scattare delle foto a soggetti in movimento è completamente diverso rispetto agli scatti statici come ad un panorama o ad un monumento. E allora come si fa per ottenere la migliore inquadratura durante un servizio, un dritto o un rovescio?
Le immagini stanno sempre più sostituendo le parole e, soprattutto fra i giovanissimi, una fotografia vale molto di più di una poesia. L’evoluzione dei telefonini è legata alla risoluzione della fotocamera che promette immagini nitide e con la corretta esposizione anche senza bisogno del flash. Tutto facile? Non sempre…
Abbiamo quindi pensato di darvi qualche consiglio su come ottenere i migliori scatti in campo e fuori dal campo e ci siamo rivolti a Roberta Corradin, fotografa professionista, presente in tutti i tornei di TennisTalker.
Ciao Roberta, innanzitutto come si diventa fotografi professionisti. Qual è l’iter?
Ciao a tutti, è un piacere poter dare il mio contributo qui! Diciamo che non c’è un percorso standard da seguire per diventare fotografi professionisti, ma vi parlo del mio. Ho frequentato una scuola superiore a indirizzo fotografico, grazie alla quale ho imparato la storia della fotografia, tanta teoria per poter usare al meglio i mezzi fotografici (dall’analogico al digitale) e infine le basi della pratica.
Dico le basi perché in realtà la pratica è la parte più complessa che si impara ogni giorno sul campo e, come per gli atleti, più ti alleni e più puoi diventare bravo a fotografare. Inoltre periodicamente frequento workshop di fotografia per essere sempre aggiornata sulle tecniche più in voga e nel tempo libero dedico qualche ora alla settimana per sfogliare libri e riviste a tema fotografico, per mantenere sempre l’occhio allenato e prendere spunto per lavori futuri.
Tu ti sei specializzata in particolare nelle fotografie agli sportivi. C’è un motivo particolare oppure è nato tutto per caso?
Negli ultimi due anni mi sto dedicando quasi interamente alla fotografia sportiva, specialmente al tennis, al calcio e all’atletica e col tempo mi piacerebbe proseguire su questa strada a tempo pieno.
Tutto è nato qualche anno fa quando ho iniziato a giocare a tennis e, grazie alla mia passione per questo sport, ho deciso di iniziare anche a fotografarlo. Da quel momento ho avuto l’opportunità di seguire altri sport come il calcio e l’atletica che ho scoperto piacermi e li seguo tuttora. Penso che sia fondamentale conoscere uno sport prima di fotografarlo: è necessario perché ciò ti permette di saper anticipare quello che sta per succedere in campo e di conseguenza scattare fotografie nei momenti più belli delle partite.
Ovviamente per il tuo lavoro usi delle macchine fotografiche con teleobiettivi. Ma per chi usa il cellulare, qual è il primo consiglio che vuoi dare per una corretta inquadratura ad un soggetto in movimento?
Per chi usa il cellulare consiglio innanzitutto di scattare in orizzontale, perché ciò permette di avere un’inquadratura più ampia che si può sempre ritagliare. Poi consiglio di utilizzare la fotocamera del cellulare in modalità “PRO”, sistema ormai disponibile in tutti gli smartphone di ultima generazione.
Entrando nello specifico, utilizzare gli ISO in modalità automatica, tempo di scatto non inferiore a 1/500 e bilanciamento del bianco automatico. In questo modo si può iniziare a ottenere qualche scatto dinamico e d’effetto. Un’altra cosa che consiglio è di utilizzare poco lo zoom presente nella fotocamera del cellulare; è sempre meglio ritagliare la foto in un secondo momento per perdere meno qualità dell’immagine.
Ci sono dei filtri che consiglieresti per avere una foto “naturale” ma d’effetto?
Non ci sono filtri particolari che consiglio, ma una buona idea potrebbe essere (mantenendo sempre le impostazioni sopra citate), impostare il cellulare in modalità video e poi ritagliare da esso alcune foto dei momenti più belli del match.
In questo modo si avrà maggiore possibilità di avere un risultato dinamico e d’effetto.
Qualcuno consiglia di utilizzare il cellulare sottosopra, cioè rovesciato, per ottenere delle inquadrature migliori. E’ corretto?
Sicuramente è corretto se si utilizza il cellulare con un’inquadratura verticale. Ciò ti permette di dare più risalto al soggetto, ma personalmente è una tecnica che utilizzo solo quando scatto fotografie di paesaggio.
Quali sono le differenze quando si fotografa al chiuso rispetto all’aperto?
Le principali differenze quando si fotografa al chiuso rispetto all’aperto sono le scarse condizioni di luce, ingrediente fondamentale in fotografia. Nel caso specifico del tennis, non bisogna mai utilizzare il flash perché infastidisce i giocatori, ma bisogna cercare di rimanere il più vicino possibile al soggetto, utilizzare poco lo zoom e per ottenere scatti degni di nota si può sempre impostare lo smartphone in modalità video come già detto sopra. Ovviamente le condizioni di luce variano da un posto all’altro. Nei tornei minori si avrà più difficoltà a scattare mentre nei tornei più importanti, dove le condizioni di illuminazione sono migliori, si potranno scattare foto più belle utilizzando le stesse impostazioni che si usano all’aperto.
Qualche altro prezioso consiglio che vuoi condividere con tutti i Talkers?
E’ molto importante che nelle foto ci sia dinamicità e che sia quasi sempre presente la pallina nell’inquadratura, salvo in casi di esultanza o in caso di gesto tecnico “terminato”, come ad esempio la fatica del giocatore a fine dritto o rovescio. Per la pubblicazione sui social, consiglio di evitare i filtri preimpostati, come ad esempio quelli presenti in Instagram quando si carica una foto.
Piuttosto consiglio di lavorare qualche minuto per migliorare la luminosità, il contrasto e le luci.
Cari Talkers, cosa aspettate? Mandateci le vostre foto scattate sui campi da tennis e le più belle le pubblicheremo sui nostri canali social!