Che cosa ne pensa un affermato medico chirurgo come Giancarlo Staniscia?
In uno dei miei tanti tour in pronto soccorso, ho avuto la fortuna di conoscere il dottor Giancarlo Staniscia (per me un padre), Presidente del CT Lanciano che per tanti anni ha avuto come massimo campionato a squadre la serie A2 maschile, attualmente in serie B.
Un ex atleta, campione italiano in singolo nel 2007 e di doppio nel 2010 nel campionato riservato ai medici nella sua categoria (un’associazione affiliata alla FITP che si chiama AMTI) ed un terzo posto nel torneo dei medici di doppio del mondiale tenutosi alcuni anni fa in Slovacchia.
Un medico appassionato di tennis che ancora oggi a 73 anni gioca regolarmente e partecipa ai campionati over nazionali.
In campo sportivo, segue da oltre 40 anni tennisti e sportivi di tutte le discipline, ha seguito la squadra di serie A maschile per tutto il tempo della sua durata ed è il medico che ha visto crescere sotto i suoi occhi e la sua guida Lorenzo Di Giovanni che gioca nella nazionale italiana di padel, noto ai più anche per essere stato il coach di Roberta Vinci e Francesca Schiavone.
Facendo riferimento all’articolo “Il tennis non ha età”, gli ho voluto chiedere un suo parere professionale sulla pratica dell’attività tennistica nella terza età.
Ecco quello che mi ha risposto.
Il tennis negli over65 rappresenta sicuramente una scelta positiva.
Infatti questa età, per tanti prossima alla pensione, rappresenta un momento di cambiamento, spesso traumatico, per aprirsi ad una nuova vita; infatti con il passare degli anni, la perdita di una funzione sociale come quella legata al lavoro, può portare all’ isolamento e ad una perdita della vita di relazione, con possibili sequela depressive; prendere una racchetta in mano può essere un passo importante di socializzazione.
Sono ormai tanti i lavori pubblicati che testimoniano come giocare a tennis regolarmente riduca l’ipertensione, migliori il diabete e l’indice di massa corporea, patologie che sono oggi la causa principale di un’altra pandemia mortale che è la sindrome metabolica!
Ma tutto deve essere fatto con criterio!
Avvicinarsi ad un’attività sportiva a qualsiasi età non può, non deve prescindere da una valutazione funzionale del proprio organismo, tanto più che in questa fascia di età possono essere già presenti delle co-morbidità (ovvero la presenza concomitante di due o più disturbi nella stessa persona).
Quindi è importante effettuare una visita medico- sportiva, che per taluni può essere un’occasione di un controllo, mentre per altri può essere l’occasione di un primo contatto con il medico ed in tale occasione si possono evidenziare patologie cardiologiche e metaboliche latenti passibili di correzione.
Dopo un accurato check-up tutti possono divertirsi con il tennis praticato regolarmente ed a dosi adeguate alle proprie capacità fisiche.
C’è da dire che il Presidentissimo, predica bene e razzola ancora meglio, infatti oltre alla sua intoccabile oretta di tennis, sia one-to-one che il classico doppietto, non manca nel praticare l’attività preventiva e compensativa, di rinforzo muscolare e ginnastica posturale insieme al suo storico trainer e fisioterapista.
In pratica è stato un pioniere del team working che dovrebbe girare intorno ad un atleta o a qualsiasi sportivo che voglia prendere sul serio la sua salute e perché no, la sua prestazione.
Non è quindi un caso che un circolo di una cittadina di soli 35.000 abitanti abbia avuto e abbia tutt’ora un vivaio di straordinaria qualità, giocatori e giocatrici di livello, dei campionati di grande prestigio e tutte le figure professionali richieste nel suo staff, tutto merito di una mentalità all’avanguardia.
Come si sul dire, “se vuoi sapere davvero cosa pensa una persona, vedi come si regola su se stesso” e quello che il doc consiglia è quello che sceglie per se stesso, nulla di più credibile.
Il tennis è uno sport assolutamente piacevole, divertente, aggregante e socializzante grazie al fatto che spesso raduna gruppi di persone che possono avere in comune livello di gioco ed età, che passano del tempo insieme anche fuori dalle loro attività tennistiche, magari guardando i giovani giocare, prendendo un caffè nel bar del circolo, spesso perno centrale del centro sportivo.
Ma è sempre bene abbinarlo ad un’adeguata attività fisica e una sana alimentazione per ottenere uno stile di vita sano che oltre ad aggiungere anni alla vita, aggiunge vita agli anni, ergo: indipendenti, forti e sani più a lungo.