Na Lae Han e Su Jeong Jang hanno vinto il titolo di doppio
La finale del Veneto Open promoted by Confindustria Veneto Est sarà uno scontro generazionale con la bellezza di 17 anni di differenza fra le due protagoniste.
Domenica alle 16.15, sul Centrale del Tennis Club Gaiba, si daranno battaglia per il titolo una giovane in rampa di lancio come la statunitense Ashlyn Kruger, classe 2004, e una giocatrice di enorme esperienza come la tedesca Tatjana Maria, che invece è nata nel 1987 e aveva già un posto nel ranking mondiale addirittura due anni prima della nascita della sua prossima avversaria.
Ma il divario non è solo sulla carta d’identità, bensì anche nello stile di gioco: la tedesca è la classica giocatrice old style, in grado di proporre un tennis fatto di rovescio slice, palle corte e finezze, che funziona a meraviglia sull’erba e delizia il pubblico (tantissimo per le semifinali), mentre la statunitense è la tipica giocatrice moderna, che punta molto sulla potenza ma sa anche usare il cervello.
Le è servito per contenere in semifinale l’irruenza della coetanea e amica Robin Montgomery (insieme hanno vinto uno Slam juniores, lo Us Open 2021), che pareva favorita per aggiudicarsi un posto in finale e invece si è dovuta arrendere con il punteggio di 6-7 6-4 6-2.
È stata lei la prima a prendere l’iniziativa, aggiudicandosi al tie-break un primo set meritatissimo, ma col passare dei minuti il suo tennis ha vistosamente perso incisività e l’inerzia è passata dalla parte della rivale, che dal 4-4 del secondo parziale è diventata padrona del duello, chiuso dopo 2 ore e 20 minuti.
È durata un’ora e spiccioli, invece, la prima semifinale, trasformata in una formalità da una Maria in grande spolvero.
Sulla carta il duello contro la serba Olga Danilovic (raggiunta venerdì a Gaiba dal fidanzato Jan Oblak, portiere dell’Atletico Madrid e capitano della nazionale slovena) nascondeva più di un’insidia, invece la tedesca ha mandato ai matti la figlia d’arte a suon di variazioni, dominando in lungo e in largo fino al 6-1 6-3 finale.
L’unica reazione della Danilovic è arrivata a un game dalla sconfitta, quando la giocatrice di Belgrado ha vinto per la prima volta due giochi di fila, ma ormai il match le era scappato via da un pezzo. “Ho giocato davvero un grande incontro – ha detto la Maria –, rimanendo concentrata dal primo all’ultimo punto. Adoro giocare sull’erba, perché esalta il mio tennis. Questa è sempre la parte di stagione che preferisco. Preparerò al meglio la finale con mio marito (Charles-Edouard Maria, che è anche il suo coach), e mi auguro di poter conquistare il titolo in un torneo che mi piace tantissimo”.
Una missione, quella nel mirino della 35enne di Bad Saulgau, già riuscita a Gaiba alle coreane Na Lae Han e Su Jeong Jang, che sabato sera hanno vinto il titolo di doppio (il loro quinto in coppia) battendo per 6-3 3-6 10/6 in finale le polacche Katarzyna Piter e Weronika Falkowska.
Nel sabato del WTA 125 di Gaiba c’è stato spazio anche per un riconoscimento per Elia Arbustini. Il direttore del Veneto Open promoted by Confindustria Veneto Est è stato premiato dal professor Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione nel governo Draghi e già rettore dell’Università di Ferrara, con il premio “Unesco chair on education growth and equality”, per l’impegno che ha portato alla nascita nel Polesine di un torneo-gioiello, trasformando Gaiba nel più piccolo comune al mondo a ospitare un appuntamento del circuito maggiore.
RISULTATI
Singolare. Semifinali: Tatjana Maria (Ger) b. Olga Danilovic (Srb) 6-1 6-3, Ashlyn Krueger (Usa) b. Robin Montgomery (Usa) 6-7 6-4 6-2.
Doppio. Finale: Han/Jang (Kor/Kor) b. Falkowska/Piter (Pol/Pol) 3-6 6-3 10/6.
(Fonte Ufficio Stampa Veneto Open)