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    TennisTalker MagazineCuriositàModa e tennis: un gioco di stile!
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    Moda e tennis: un gioco di stile!

    I primi passi della moda sui campi da tennis

    La professione del tennista richiede non solo abilità tecniche eccezionali ma anche la capacità di prendere decisioni rapide sotto pressione, valutare strategie vincenti e anche saper gestire e sfruttare la fama e il patrimonio accumulato. Chi ha la fortuna di possedere queste doti, o è affiancato da un team di fidati e bravi collaboratori, decide sempre più di frequente di investire su sé stesso. Quale modo più efficace di garantirsi un futuro anche dopo il tennis, se non quello di sfruttare la propria immagine e notorietà rendendola più forte e originale?

    Tennisti d’eccezione come Roger e Serena hanno dimostrato come sia possibile trasformare queste imprescindibili doti da atleta in un successo imprenditoriale anche dopo il loro ritiro.

    Se vuoi approfondire il tema delle sponsorizzazioni dei campioni più famosi leggi anche: “Sponsorizzazioni nel tennis: una storia di matrimoni e divorzi

    La scelta di investire sul miglioramento del proprio personal branding durante la carriera, definendo in maniera forte e decisa la propria immagine, ha ispirato i tennisti più in vista a creare i propri marchi di abbigliamento sportivo, che in alcuni casi si sono affermati come aziende di punta nel settore sportivo.

    René Lacoste: il primo a legare il suo nome a un marchio di abbigliamento sportivo diventato un colosso mondiale

    René Lacoste
    René Lacoste, il “coccodrillo” e la “polo” (source: lacoste.com)

    Nel 1923, il giocatore francese stava ammirando una valigia in pelle di coccodrillo quando il suo allenatore, Allan Muhr, gli disse che se avesse vinto la sua prossima partita, la valigia sarebbe stata sua. Lacoste fu sconfitto, ma il soprannome di “coccodrillo” rimase. Lacoste stesso se ne rese promotore, chiedendo al suo amico e stilista, Robert George, di creare una toppa di coccodrillo da cucire sulle giacche bianche che indossava sui campi di tutto il mondo. Presto Lacoste applicò il piccolo coccodrillo su una comoda maglietta di cotone, e in un attimo il tennis cambiò il mondo della moda. Il tessuto, chiamato jersey petit piqué, più leggero e traspirante rispetto ai cotoni utilizzati fino ad allora, le maniche corte e il colletto morbido avevano lo scopo di rendere i movimenti del tennista più agevoli e caratterizza ancora oggi le polo con il coccodrillo. Lacoste sponsorizza ancora oggi grandissimi campioni come Novak Djokovic e Daniil Medvedev.

    Da quel momento, molti designer e tennisti si sono impegnati a lasciare il segno nel settore dell’abbigliamento tennistico.

    Dal campo allo streetwear: Fred Perry

    Fred Perry
    Fred Perry Sportswear (source: fredperry.com)

    Seguendo le orme dell’amico Lacoste, Fred Perry, l’otto volte vincitore di titoli del Grande Slam negli anni 30, e considerato all’epoca l’atleta meglio vestito, perfezionò la polo negli anni Cinquanta. Il connubio perfetto tra vestibilità e praticità, le fecero superare i confini del campo da tennis, e la linea di abbigliamento che porta il suo nome diventò un classico dello streetwear britannico arrivando a definire e simboleggiare vari movimenti giovanili. La “corona d’alloro”, è tuttora il logo dell’azienda inglese.

    Colore e innovazione: Sergio Tacchini

    Sergio Tacchini
    Sergio Tacchini – il tennis multicolor / La rivalità tra McEnroe e Borg era anche tra le due aziende italiane che li vestivano, Tacchini e Fila

    Verso la fine della sua carriera di singolarista negli anni 60, il novarese Sergio Tacchini introdusse per primo il colore nell’abbigliamento tennistico fino ad allora dominato dal bianco. L’azienda che porta il suo nome si affermò sul mercato internazionale, in particolare in quello del tennis e vanta la sponsorizzazione di grandi campioni come Pete Sampras, Martina Navrátilová, John McEnroe, Gabriela Sabatini e Novak Djokovic. Le divise colorate avrebbero in seguito stimolato l’inventiva e l’iniziativa di stilisti e imprenditori dando maggior visibilità al tennis e diventando un aspetto della rivoluzione che caratterizzò il ’68.

    Per un approfondimento ti consigliamo anche “Laver, Mc Enroe, Nadal e Berrettini: il grande tennis di Sergio Tacchini“.

    Dal 2007 la Sergio Tacchini ha cominciato a passare di mano mano, prima in quelle del tycoon cinese Billy Ngok e, dopo essere finita in liquidazione, nel 2014, un ramo d’azienda (che comprende brand e contratti di licenza) è stato ceduto alla Wintex Italia, controllata dalla Wintex di Hong Kong, che fa capo a investitori privati. Nel 2019 un altro cambio di proprietà, viene acquisita da due private equities americani, cambiando denominazione in Sergio Tacchini Operations.

    Per vincere alla grande, devi avere il coraggio di perdere di più: Björn Borg

    Björn Borg Collection
    Björn Borg Collection

    Borg indossò Fila per gran parte della sua carriera, diventando un’icona di stile e influenzando le generazioni future. La rivalità tra Borg e McEnroe rappresentò anche una sfida tra i due marchi italiani Fila e Tacchini a cui i due campioni sono ancora oggi associati nell’immaginario collettivo.

    La Björn Borg Collection che porta il nome della leggenda, fu fondata solo l’anno dopo il suo ritiro, avvenuto a soli 26 anni, con Rohdi Heintz come capo designer. Da principio concentrata sull’abbigliamento sportivo, dopo qualche anno l’azienda svedese fece un passo coraggioso nel mondo dell’intimo e iniziò a diffondersi nei paesi del nord Europa e Australia. In un’epoca in cui la biancheria intima maschile era considerata solo un indumento protettivo con gli slip dalla classica forma a Y, la collaborazione con il designer Anders Arnborger portò alla realizzazione dei boxer nel 1993. Un concetto nuovo mirato alla massima vestibilità grazie alle cuciture piatte. Troppo innovativi e rivoluzionari per quei tempi, i boxer non furono prontamente accolti dal mercato. Ma arrendersi non è nello stile di Björn Borg! Grazie alla sua tipica tenacia, riuscì a stravolgere la storia dell’intimo maschile e ad espandere il suo marchio a livello internazionale con una collezione completa di abbigliamento intimo e sportivo per uomo e donna, accessori e scarpe che resiste come il ricordo delle gesta di questa leggenda del tennis.

    Questi campioni, grazie alla propria iniziativa personale sono riusciti a lasciare un segno indelebile nel mondo del tennis e della moda, portando lo stile e i valori tipici del tennis nella vita di tutti i giorni attraverso i propri capi d’abbigliamento. Da quel momento, molti tennisti hanno provato a lasciare il segno nel settore dell’abbigliamento tennistico, se non negli annali della storia del tennis.

    Se vuoi saperne di più sull’evoluzione dei brand legati ai nomi dei grandi atleti del tennis, continua a seguirci: La diffusione del personal branding nel tennis

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