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    Trofeo Perrel-Faip: la nuova stella è Otto Virtanen

    Mentre il vincitore della passata edizione vince il Masters 1000 di Parigi-Bercy, un altro scandinavo trionfa a Bergamo: il finlandese Otto Virtanen, classe 2001, batte Struff e lancia la sua stella

    Esattamente un anno fa, Holger Rune vinceva il Trofeo Perrel-Faip.

    Oggi è una stella del tennis mondiale e ha tenuto fede alla promessa fatta a Bergamo dopo il successo: “Voglio chiudere il 2022 tra i primi 15-20”. Ha persino fatto meglio ed è l’auspicio migliore per Otto Virtanen, splendido vincitore al termine di una finale giocata alla grande contro Jan-Lennard Struff, sconfitto per la terza volta su tre finali.

    Se per il tedesco c’è questa piccola maledizione, Bergamo potrebbe essere il trampolino di lancio per il finlandese, che appena 20 minuti dopo il trionfo di Rune a Parigi-Bercy tirava tre ace consecutivi che gli consegnavano il primo Challenger in carriera. Il 6-2 7-5 in finale ha suggellato una settimana fantastica per il finlandese.

    Una settimana che poteva anche non iniziare: “La storia divertente è che ho rischiato di non venire a Bergamo – racconta Virtanen – sabato scorso ho giocato la finale di doppio a Brest, era ormai sera e sapevo che il giorno dopo avrei dovuto giocare il primo turno di qualificazione. Non era facile arrivare qui partendo da Brest: ho dovuto volare da lì a Parigi e poi da Parigi a Bergamo. Per fortuna, domenica ho giocato piuttosto tardi e da lì ho vissuto giorno dopo giorno… e sono arrivato fino a qui”.

    La suggestione di Bergamo come torneo portafortuna è grande: vuoi per Holger Rune, vuoi perché le due edizioni precedenti erano state vinte da Matteo Berrettini e Jannik Sinner. 

    Otto Virtanen

    RANKING DA DIMEZZARE

    Classe 2001, Virtanen non farà in tempo a giocare le Next Gen Finals (quest’anno è lontano dai primi otto, poi dal 2023 avrà superato il limite anagrafico), ma è ancora molto giovane e possiede margini di miglioramento impressionanti. Adesso starà a lui percorrere il sentiero infinito che gli si presenta davanti. Per farlo è accompagnato da papà Pasi, ex giocatore, che lo segue sin da quando aveva 3 anni. Ma a Bergamo non c’era, dunque Otto ha trascorso la settimana in solitudine. “Mio padre era con me a Brest, ma io sto bene anche da solo. Non hai stress. Ovviamente aiuta avere il coach, ma so essere responsabile in tutto quello che faccio e mi prendo cura di me. So che la solitudine può portare qualcosa di buono al mio tennis e l’ho dimostrato qui. Sono rimasto concentrato al 100% su me stesso ed è andata bene”.

    La stagione di Virtanen non è finita qui: adesso tornerà in Francia per il Challenger di Roanne, poi chiuderà il suo 2022 al torneo casalingo di Helsinki, a circa 50 km dalla natia Hyvinkaa.

    Poi sarà tempo di preparare un 2023 in cui vuole essere protagonista. “La mia idea è dimezzare il ranking, anno dopo anno – conclude – l’anno scorso ero numero 400, oggi sono 200, quindi l’anno prossimo vorrei avvicinarmi ai top-100. Mi piacerebbe arrivarci e magari superare questa linea. È certamente il mio obiettivo stagionale”.

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