Abbiamo intervistato una delle protagoniste: Angelica Moratelli
Tutto pronto per il via della Serie A1 femminile con la prima giornata in calendario domenica 9 ottobre. La formula è quella classica con due gironi da quattro squadre e partite di andata e ritorno.
Una delle sfide di domani vede di fronte la Società Canottieri Casale e la neo promossa AT Verona Falconeri.
Abbiamo incontrato Angelica Moratelli, una delle protagoniste del campionato tesserata, come vivaio, con l’AT Verona Falconieri.
Angelica è nata a Trento, ma Veneta di adozione perché già da quando aveva 9 anni si allenava a Verona. Poi si è spostata fra Bassano, Padova e Jesolo per ritornare oggi nel veronese, a Cerea, dove si allena con il suo coach di sempre Giovanni Zennaro. Attualmente è al numero 349 della classifica WTA.
Ciao Angelica, innanzitutto congratulazioni per la tua ottima stagione
Sì, è stata una buona stagione. Di solito sono un po’ discontinua, ho avuto in passato tanti problemi fisici ai quali attribuivo la colpa, mentre ho poi capito che è sempre la testa a comandare. Da quest’anno ho trovato più continuità. Già ad inizio anno ho fatto dei buoni risultati, poi quest’estate è andata ancora meglio. Sono arrivata in semifinale all’ITF 60 di Cordenons in singolare, partendo dalle qualificazioni, e ho vinto il doppio in coppia con l’olandese Eva Vedder.
Ritieni che la maggiore esperienza, dovuta anche all’età, possano averti aiutata?
Penso di sì. Ho 28 anni e sono nel pieno della consapevolezza. Quando a 18 anni mi ero infortunata, pensavo di aver ormai perso il mio treno e che non avrei più giocato. A 22 mi ripetevano che ormai ero troppo vecchia per poter pensare di ottenere dei buoni risultati. Invece non è così. Adesso mi sento molto più matura di testa, ora mi conosco sul serio e so quello che voglio.
Come ti organizzi per la programmazione dei tornei?
Ho le mie preferenze! So dove preferisco giocare e dove meno. Per esempio, se devo scegliere, prediligo sempre la terra rossa. Ma ci sono anche altri fattori che tengo in considerazione, come per esempio il tipo di palline, se c’è umidità… Di solito cerco di fare una mia programmazione e poi ne parlo con l’allenatore.
I prossimi impegni?
Domani gioco la prima giornata di serie A1 con l’AT Verona Falconieri. Avevo vinto il tricolore con loro ed è per me molto bello poter tornare alle origini. Poi lunedì ho il volo prenotato per Cagliari dove giocherò gli ultimi due tornei ITF organizzati a Santa Margherita di Pula. Sono fortunata perché ho dei parenti acquisiti che hanno una casa lì vicino e che mi ospitano così riesco a ridurre le spese. Poi quando si è al Forte Village ammetto che bisogna armarsi di pazienza perché purtroppo l’organizzazione non è delle migliori, ma non importa. Mi piace che ci sia la possibilità di fare due tornei di seguito nello stesso posto.
Adesso stai giocando un torneo del circuito UTR. Ci spieghi un po’ meglio di che cosa si tratta?
Sì, ora sono a Calenzano, vicino a Firenze, dove sto giocando il primo torneo UTR organizzato in Italia. Si tratta di un circuito nato in America dove è conosciutissimo, vi partecipano molti ragazzi che frequentano i college. In Europa esiste già da un paio di anni, per esempio io ne ho giocato uno recentemente in Croazia. La formula è molto divertente perché prevede due round robin quindi se si perde la prima partita si gioca anche nei giorni successivi. La cosa interessante da non sottovalutare è che sono tornei più ricchi degli ITF. E anche questo ha la sua importanza.
Mi sembra una formula molto interessante. Approfondiremo sicuramente!