La Laver Cup sarà il suo ultimo torneo
Lo sapevamo, ce lo aspettavamo, ma non lo volevamo!
Il Re deve ritirarsi e lo fa leggendo una lunga lettera che sta facendo letteralmente impazzire il mondo dei social.
La Laver Cup, che si giocherà a Londra dal 23 al 25 settembre, sarà il suo ultimo torneo.
Federer non è “solo” il venti volte campione Slam, non è “solo” l’ex numero uno al mondo, Federer è il tennis.
Gli sponsor hanno fatto a gara per aggiudicarselo e i colleghi gli hanno sempre portato rispetto e stima.
Ed è con questa lettera che saluta e ringrazia tutti quelli che gli sono stati vicini e che lo hanno accompagnato in questi meravigliosi 24 anni di carriera:
“Alla mia famiglia del tennis e non solo, tra i tanti regali che il tennis mi ha fatto, il più grande senza dubbio è avermi permesso di conoscere tante persone lungo la via. I miei amici, i miei avversari e ancor più importante, i miei tifosi che danno vita allo sport.
Oggi voglio condividere delle news con voi.
Come sapete, gli ultimi tre anni mi hanno presentato delle sfide sotto forma di infortuni e operazioni. Ho lavorato tanto per ritornare a una forma completamente competitiva. Ma conosco anche il limite delle capacità del mio corpo e il suo messaggio è chiaro. Ho 41 anni e ho giocato più di 1500 partite in 24 anni. Il tennis mi ha trattato più generosamente di quanto io potessi immaginare, ma ora è arrivato il momento di capire di dire basta e terminare la mia carriera da professionista.
Ringrazio anche i miei avversari in campo. Sono stato fortunato a giocare alcuni match epici. Abbiamo duellato in modo duro ma corretto, con passione e intensità. Ci siamo spinti l’uno con l’altro, portando il tennis a un altro livello.
Gli ultimi 24 anni nel tour sono stati incredibili, anche se a volte sembrano passate solo 24 ore.
Li ho vissuti intensamente e profondamente. Ho avuto la fortuna di giocare in più di 40 paesi, di ridere e piangere, di provare gioia e dolore e di sentirmi vivo.
Quando ho cominciato a giocare a tennis, ero un raccattapalle a Basilea. Guardavo i giocatori come dei giganti, con ammirazione. Ho cominciato a sognare e questo mi ha portato lavorare duro per raggiungere il mio sogno.
Grazie dunque per aver contribuito a realizzare il sogno di un bambino.
E al tennis: ti amo e non ti lascerò mai”.